Aggredito da mamma orsa

Prima l'ha attaccato e poi trascinato al suolo, dove per una buona manciata di secondi lo ha premuto lasciandogli dei vistosi segni alla gamba e al polso destro.
Poteva anche andare molto peggio se al posto del Maturi ci fosse stato qualcun altro, magari più gracile e con molto meno coraggio.
Un confronto che solo sentirlo raccontare fa venire la pelle d’oca.

C'è adesso chi sostiene che le intenzioni di mamma orsa non erano quelle di attaccare, ma di proteggere i propri cuccioli.
Sarà anche così, ma l'incontro è stato davvero inaspettato: Daniele Maturi, che ha 34 anni e lavora alle funivie, l'orsa lh avvistata quando gli era già a 5 - 6 metri d distanza.

Il tutto è avvenuto in rapida successione e a mattina da poco iniziata, ad un paio di chilometri da dove abita Daniele.
Un fruscio di fogliame e un modo di camminare che non dà scampo. Solo sbirciando la pianta del piede ci si rende conto quale dimensione ha la controparte. Senza tanti convenevoli, il plantigrado gli è addosso e lo travolge.

Mamma orsa - sempre stando al racconto dell’interessato - gli sta sopra attanagliandolo. Un primo piano da brivido. Le intenzioni di mollare l’uomo non sembrano esserci, lui tenta di liberarsi. Strattona l’animale e cerca di ripararsi il viso che la parte maggiormente esposta.

Dicono che l’orso non attacca se non provocato e che l’eventuale atteggiamento aggressivo o minaccioso ha il solo scopo di intimorire ed allontanare la presenza umana.
Nel caso di ieri l’altro già vederselo in piedi è scena che ti terrorizza.

«Togliermi di dosso quel bestione era impossibile, sia per il peso sia per come mi avvolgeva» raccontava ieri lo stesso Maturi, mentre il telefono di casa squillava in continuazione.
Dall’altra parte del filo amici e conoscenti che volevano sapere tutto e di più su quanto avvenuto il giorno prima.
Dentro quel bel soggiorno, di una altrettanta bella casa, altri amici ancora, oltre a cognato e nipote gli facevano compagnia.
C'era anche qualche cineoperatore che lo stava immortalando.

«In quegli attimi interminabili - aggiunge Maturi - ho visto e pensato di tutto. Poi l’orsa se n’è andata consentendomi di riprendermi» .
«Nel frattempo - ricorda ancora bene - i cuccioli avevano preso altre destinazioni».

A quel punto sanguinante, il Maturi si è diretto alla sua Opel Corsa ed ha guidato fino a casa, per essere poi trasferito con un'ambulanza all’ospedale di Tione, dove i medici del Pronto Soccorso gli hanno applicato una quarantina di punti di sutura.

Quella velocissima, ma per lui interminabile sequenza, che non ha avuto testimoni, ma che sarà sicuramente ricordata, si è verificata alle 8,20 del giorno dell’Assunta in località Circinà a circa tre chilometri da dove il Maturi abita.
Guarda caso il 15 agosto la sua signora festeggia gli anni. Le sarà facile ricordarsi dell'avventura e del rischio vissuti dal congiunto.

Ancora Daniele Maturi: «L’impatto con l’animale, del peso di quasi due quintali, è stato rapido e senza alcuna via di scampo. Nemmeno il tempo di intravvederlo che già mi era addosso. Era accovacciato a poch metri di distanza con i suoi due cuccioli che probabilmente stavano dormendo».

Daniele Maturi è un omone. La sua famiglia, già ai tempi di nonno Ettore, si porta dietro lo scötöm di “Carnera“, tanto che la stazza del nonno era simile a quella dell’indimenticabile pugile, a quei tempi considerato un vero mito.

Intanto ieri la Pinzolo vacanziera era alle prese con le compere. La notizia della presenza in zona del grosso mammifero ha fatto il suo giro anche tra coloro che per funghi non vanno e che magari adesso, prima di oltrepassare la soglia urbana, qualche timore lo potrebbero avere.

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