Festa dei santi e dei morti
Sono interrogativi che ogni persona si pone e sono domande con le quali prima o dopo dobbiamo confrontarci spesso in maniera drammatica.
Il fatto che la Madonna ed i santi fanno dei miracoli noi, da credenti, possiamo già intuire che esiste un al di là dove le persone che sono vissute in questo mondo ora godono di una vita piena; il fatto che molte persone vanno al cimitero per pregare i propri defunti è un segno che desiderano sentire la presenza dei loro cari ed il desiderio un giorno di incontrarli; la comunione dei santi che il cristiano professa ogni qualvolta recita il “credo” durante la messa è la consapevolezza che è possibile pregare per le anime del purgatorio ad arrivare più rapidamente a Dio.
Ogni giorno, nel mondo, tante persone lasciano questo mondo e altrettante persone piangono i loro cari. Sorella morte, come l’ha chiamata san Francesco, è una esperienza che prima o dopo ci accomuna.
Il cristiano non dimentica che Dio ci ama così come siamo: fragili come le farfalle, ma belli come la luce; crede che un giorno il male sarà sconfitto in maniera definitiva e già ora si impegna per migliorare il mondo e le cose; sa che Dio ha mandato suo Figlio per mostrare la verità all’umanità; sa che la potenza di Dio si manifesta con l’amore; sa che Dio ci aspetta nella vita eterna.
Il cristiano ha una visiona diversa della vita e della morte e per dirla come santa Teresa del bambin Gesù “non muoio ma entro nella vita, le sofferenze ci possono aiutare ad entrare nella logica di Gesù morto e risorto, se confidiamo in Dio non siamo abbandonati a noi stessi, la morte è la porta stretta per entrare nella casa del Padre, Dio non abbandona noi che siamo stati creati ad immagine e somiglianza sua, c’è una vita che sorpassa la nostra intelligenza e volontà, non possiamo salvarci da soli, il più piccolo dei nostri atti risuona nei cieli infiniti.
La vita non è un gioco ma un mettersi in gioco, come guardo la morte guardo la vita: se c’è è nulla può andar bene il “carpe diem”, se esiste Dio saremo giudicati sull’amore sia per chi crede sia per chi non crede.
Per il cristiano la vita è un pellegrinaggio verso l’eterno ed in questo pellegrinaggio che Dio accompagna il credente vivendo bene l’attimo fuggente come dono di Dio.
Don Claudio