Dalla Regione il via libera ufficiale

Si dice spesso delle potenzialità della montagna: ambiente salutare, vita rilassata... da contrapporre a smog e stress.
Si dice che se ci fossero in loco servizi adeguati nessuno fra i suoi abitanti sarebbe costretto ad andarsene. Anzi: molti sceglierebbero di viverci o di tornare a viverci.
Peccato che non ci siano fondi a sufficienza, ...si dice.

Ebbene, a Livemmo non sarà così: il borgo della Pertica Alta nel quale vivono 169 abitanti, infatti, è il destinatario dei venti milioni di euro previsti per la “Riqualificazione Pnrr”, individuato da Regione Lombardia quale “progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica».

Il via libera da parte della Giunta regionale è arrivato ieri e serve solo l’approvazione definitiva del Ministero della Cultura, atteso per il mese di maggio.
Su questo non dovrebbero esserci sorprese: «I parametri del borgo valsabbino rientrano interamente tra quelli richiesti dal Ministero per utilizzare al meglio i fondi del Pnrr» fa sapere a questo proposito l’assessore Stefano Bruno Galli.
«Regione Lombardia, una volta ottenuta la conferma ministeriale, supporterà il comune assegnatario dei 20 milioni di euro nello sviluppo degli interventi – aggiunge -. I fondi del PNRR sono strategici e occorrerà spenderli con intelligenza e lungimiranza per il rilancio culturale dei nostri territori. Solo così la cultura si afferma quale leva privilegiata per lo sviluppo».

Livemmo senza più alibi dunque, ora i soldi per invertire il processo di spopolamento investendo su territorio e persone ci sono e si potrà dare il via ad un esperimento che merita di essere seguito passo passo.
Ad osservarlo, a verificare cosa funzionerà ed in quale misura, per potersi poi appropriare dell’esperienza, ci sarà l’intera montagna lombarda.

I soldi ci sono, dunque, «ma non sarà semplicissimo spenderli - dice il sindaco, Giovanmaria Flocchini -. Non si tratta solo di realizzare o riqualificare strutture esistenti, ma di attivare un processo partecipativo che richiede un cambio di mentalità, uno sforzo di fiducia nel futuro che coinvolgerà anche e soprattutto gli abitanti».

Un progetto complesso, quello di Livemmo, sviluppato su 32 interventi fra loro fortemente interconnessi, per accompagnare la resilienza del borgo.
Come? La strategia è quella di rafforzare il tessuto produttivo e l’offerta di servizi ai cittadini, attivando nuove imprese che, facendo leva sul patrimonio naturale e culturale esistente, possano apportare nuove conoscenze ed innescare dinamiche di collaborazione.

Accanto agli interventi strutturali di recupero funzionale di immobili e alla riqualificazione di spazi pubblici, quindi, si svilupperanno infrastrutture di collegamento, si farà ricorso alla tecnologia per sfruttare al meglio il patrimonio boschivo, ma anche per rendere più agevole il soggiorno dei residenti e per sviluppare un sistema di accoglienza diffusa.

C’è l’idea di far leva sull’arte e sulla cultura che in Pertica hanno radici profonde, organizzando un apposito “festival” di richiamo internazionale.
A questo proposito uno degli interventi prevede l’acquisto e la riqualificazione degli spazi interni ed esterni di un immobile industriale abbandonato, per farne un laboratorio di sperimentazione dell’arte: conferenze, mostre, incontri...
«Un luogo dove startup, professionisti, freelance, artisti e creativi, possano operare, collaborare e promuovere nuove opportunità di business ed iniziative legate al mondo della cultura e dell’arte».

Dall’arte alla fruizione “open air” del territorio: particolare cura sarà dedicata alla realizzazione di una rete di ciclopedonali che permetteranno di esplorare l’area circostante, di grande valore storico, naturalistico e paesaggistico, sulla quale realizzare anche delle aree attrezzate. Infrastrutture per la gestione del tempo libero che permetteranno non solo di consolidare le attività imprenditoriali già esistenti, come le produzioni agro-alimentari, ma di creare le condizioni all’insediamento di nuovi settori produttivi.

Va da sé che Livemmo e la Pertica Alta non potranno essere un isola disgiunta dal contesto della valle Sabbia, della vicina valle Trompia e del Garda.
Fondamentali saranno infatti le sinergie che Livemmo riuscirà a costruire con le realtà territoriali circostanti: enti pubblici che già hanno imparato a dialogare, ma anche capacità professionali ed imprenditoriali.

I tempi? Il progetto è da completare entro giugno 2026.