Un volo dal ponte

Ecco cosa scrivemmo noi di Vallesabbianews il 20 gennaio del 2009
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Dinamica incredibile per l’incidente che eri mattina ha coinvolto due uomini su una Opel e un camionista di Arezzo. Grave il bulgaro caduto dal ponte, ricoverato al Santa Chiara di Trento.
Erano da poco scoccate le sette di ieri mattina e dal cielo stava scendendo quella strana pioggerellina che, complice il suolo freddo, si è trasformata subito in uno strato trasparente e ghiacciato.
“Verglass” lo chiamano francesi e tedeschi, quando classificano il fenomeno... che ha tratto d’inganno due bulgari.

Questa la nazionalità dei due che viaggiavano a bordo di una Opel Vectra lungo la 237 del Caffaro, nel tratto che fa da circonvallazione al paese di Odolo. In direzione di Brescia l’auto stava percorrendo il lungo viadotto che in quel tratto sostiene l’asfalto, quando è andata in testacosa finendo con lo sbattere il muso contro il guard-rail, alla sua sinistra.
Danni solo all’auto, in quel frangente, ferma però in posizione scomoda e pericolosa, in considerazione della nebbiolina che in quel momento riduceva la profondità del campo visivo.

Così è sceso veloce il passeggero dell’auto, col compito di recuperare il triangolo e segnalare a dovere l’ostacolo. Il caso ha voluto che proprio in quel momento dall’altra parte scendesse il “bilico” Iveco di una ditta toscana.
L’autista, residente nell’Aretino, vista la Vectra di traverso ha azionato i potenti freni, che sul ghiaccio hanno fatto quello che potevano, inducendo il pesante mezzo, vuoto di cassone, ad una paurosa scivolata di traverso conclusa a pochi metri dall’auto, anche lui contro il guard-rail.

Deve essersela vista proprio brutta invece il 34enne Dimitar Nikolov, residente a Bagolino, operaio nella zona: temendo di rimanere spiaccicato fra il camion e l’auto del collega ha agito d’istinto, scavalcando il guard rail.
Nella luce ancora fioca del nebbioso mattino, però, non si era reso conto di essere su un ponte.
Così è finito di sotto, dopo un volo d’una quindicina di metri almeno.

Se n’è accorto l’amico che era alla guida della Vectra di quel che gli era successo: una volta uscito dall’auto, dopo aver valutato lo scampato pericolo adocchiando la distanza fra la sua Opel e il muso dell’Iveco, l’ha cercato.
Rimasto cosciente, e con l’impatto della caduta attutito solo dalla misera capacità frenante dei radi cespugli di carpino ed di un fradicio straterello di neve, Dimitar intanto chiamava aiuto da sotto il ponte.

Sul posto sono intervenute l’auto medicalizzata da Nozza e i volontari di Pronto Emergenza da Odolo, mentre la sala operativa del 118 chiedeva a Trento di inviare anche un’eliambulanza, essendo quella di Brescia bloccata a terra dalla scarsa visibilità.
Da Lumezzane intanto intervenivano i Vigili del Fuoco.

E’ toccato a loro di scendere insieme ai medici per issare poi il ferito, che è stato elitrasportato al Santa Chiara di Trento. Qui i medici si sono riservati la prognosi, a causa di brutte fratture compresa quella del bacino, ma non sarebbe in pericolo di vita. La Stradale di Salò ha effetuato i rilievi.
Ci sono volute un paio d'ore per liberare la strada dai mezzi coinvolti. Nel frattempo, in entrambi i sensi di marcia, si sono formate lunghe cose di camion.
Solo con le auto, infatti, è stato possibile bypassare il blocco della Sp 237 transitando dal centro abitato di Odolo.

Di prima mattina, ci hanno segnalato i nostri lettori, il ghiaccio ha creato grossi disagi e pericoli anche sul tratto delle "Coste".
C'erano camion bloccati a metà dei tornanti perchè slittavano e auto fuori strada: "Forse era il caso che gli addetti alla Manutenzione strade della Provincia iniziassero a salare l'asfalto un po' prima delle 7,30-8,00" è stato uno dei commenti.