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giovedì, 13 ottobre 2016 Aggiornato alle 09:25Truffa

Ricette false per farmaci oppiacei

di Fabio Borghese
Un 45enne di Gavardo è finito nei guai per aver falsificato ricette che presentava in diverse farmacie per ottenere farmaci con effetti stupefacenti

Le reiterate ricette per la terapia del dolore per pazienti con malattie tumorali presentate da un uomo in diverse farmacie di Desenzano ha fatto scattare le antenne al personale di una farmacia desenzanese che si è rivolto al Commissariato di Polizia del centro gardesano.

Così è stata scoperta la truffa portata avanti da tempo da parte di un 45enne di Gavardo, già noto alle Forze dell’Ordine per reati legati agli stupefacenti.

Ricette quasi perfette, ma non abbastanza da non destare sospetti.

Sulle ricette che l'uomo ha presentato negli ultimi mesi ai banconi delle farmacie di Desenzano e dintorni, ma pure di Brescia, non mancava nulla: c’era il timbro, la firma del medico, oltre all’indicazione del farmaco. E proprio per il tipo di farmaco richiesto le antenne dei farmacisti si sono drizzate: un derivato da oppiacei, impiegato in medicina per la terapia del dolore da pazienti con malattie tumorali in fase terminale e rientrante nell’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Una bomba venduta solo dietro consegna di apposite ricette mediche.

Il 45enne le presentava debitamente contraffatte, sfruttando firme e timbri riconducibili a due medici: uno di Paitone, l'altro di Salò. Entrambi, però, non ne sapevano nulla: contattati dalle forze dell’ordine, non senza stupirsene, hanno confermato la falsità delle ricette. Sono di conseguenza partite le indagini per arrivare all’identificazione del soggetto che le presentava. Il Commissariato ha appurato che in molte farmacie della zona ricette analoghe erano state consegnate senza che il personale si avvedesse della contraffazione; in un caso, a Brescia.

In breve si è risaliti al gavardese: un italiano con precedenti relativi a reati in materia di stupefacenti. In casa dell'uomo gli agenti del commissariato guidati dal vice questore aggiunto Bruno Pagani hanno rinvenuto numerose confezioni del farmaco in questione, oltre ad altre ricette contraffatte e ai timbri falsi dei due medici coinvolti. Il 45enne è ora indagato in stato di libertà, ma le indagini proseguono.

 

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