Martedì, 14 maggio 2024


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domenica, 26 novembre 2023 Aggiornato alle 08:00Blog - Maestro John

Vattene amore

di John Comini
Giulia e le altre, i 90 di Francesco Massolini, una farfalla, le poesie di Deni, il Generale Giacobinelli, altri due compleanni, un onomastico, un addio e vari eventi

1) Non si parla d’altro. Giustamente
. Sto male a pensare a Giulia. Rabbrividisco all’elenco degli orrori, non riesco a leggerli. E piango ascoltando i suoi messaggi vocali alle amiche: «L’unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me o i momenti in cui gli scrivo. Questa cosa mi pesa, vorrei sparire dalla sua vita ma non so come farlo perché mi sento in colpa. Ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo». Mi commuovono le parole del papà di Giulia: «L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide». Che grande uomo, che grande padre! E penso all’indicibile dolore dei genitori di Filippo. Il padre dice tra le lacrime: «Non siamo talebani, non abbiamo educato nostro figlio a maltrattare le donne. È timido, ha sempre parlato poco. Dovevamo preoccuparci perché dormiva con l’orsacchiotto pensando a Giulia? Dove abbiamo sbagliato? Ma resta nostro figlio. Cosa dobbiamo fare? Pagherà per quello che ha fatto. Noi siamo pur sempre i suoi genitori. Proviamo un immenso dolore per la povera Giulia. Siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati dal dolore. Pensiamo in continuazione a lei».
Ci sono ancora donne uccise da maschi pieni di orgoglio, di voglia di possesso. Ai femminicidi si aggiungono violenze quotidiane, donne molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate. Uomini che pensano di poter decidere per le donne, che pensano siano di loro proprietà, uomini che non capiscono le esigenze della propria partner, uomini che non vogliono cambiare…
Le canzoni che ascoltavo da giovane raccontavano spesso di amori disperati: il dolore lancinante dell’abbandono, la mancanza della donna di cui eri innamorato, con cui condividevi i pensieri, le battute, le follie, la musica, le paure, i sorrisi, i viaggi, le tenerezze, le complicità…Vecchioni e Fausto Leali cantavano “Mi manchi”, Massimo Ranieri “Perdere l’amore” (…quando si fa sera, quando tra i capelli un po' d’argento li colora, rischi di impazzire può scoppiarti il cuore perdere una donna e avere voglia di morire), Marco Masini “Disperato” (E quando sei disperato come me senza te, quando sai di essere sbagliato come me che muoio senza te), Lucio Battisti “Io vivrò senza te” (E se ritorni nella mente basta pensare che non ci sei, che sto soffrendo inutilmente, perché so io lo so io so che non tornerai Senza te io senza te solo continuerò e dormirò mi sveglierò camminerò lavorerò qualche cosa farò qualche cosa di sicuro io farò: piangerò, sì, io piangerò…).
Anni fa “Iva” aveva scritto ad un mio articolo: “Sono troppi i femminicidi, tutti i giorni almeno una donna viene ammazzata crudelmente. Sono sconcertata dall’immane violenza dei giorni nostri, dove qualsiasi persona diversa e non solo donne vengono picchiate o picchiati. Non c’è più l’antico aiutarsi a vicenda ma sbranarsi a vicenda. Io personalmente ho sempre insegnato a mia figlia ed ai miei nipoti di aiutare chi si trova in difficoltà, ma purtroppo abbiamo perso gli insegnamenti dei vecchi genitori e pensano tutti che solo con tanti soldi e niente affetto fanno un uomo felice, ma niente di più sbagliato. Un uomo ricco senza amore non è niente.”
Quando finisce un amore, dopo le litigate, le rabbie, la disperazione e i pianti, sarebbe bello succedesse come nella canzone di De Gregori, Rimmel: “Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro. Ho ancora i tuoi quattro assi,  bada bene, di un colore solo, li puoi nascondere o giocare con chi vuoi o farli rimanere buoni amici come noi.”
È ora che noi uomini cominciamo a cambiare in meglio. Ferradini in “Teorema” canta “Non esistono leggi in amore, basta essere quello che sei,  lascia aperta la porta del cuore vedrai che una donna è già in cerca di te.” E Rino Gaetano in “A mano a mano”: Ma dammi la mano e torna vicino può nascere un fiore nel nostro giardino
che neanche l’inverno potrà mai gelare può crescere un fiore da questo mio amore per te. E a mano a mano vedrai che nel tempo lì sopra il suo viso lo stesso sorriso che il vento crudele ti aveva rubato che torna fedele, l’amore è tornato da te.”
Massimo Gramellini tempo fa aveva chiesto a due coniugi, Rosaria e Pasquale,
alla vigilia delle nozze d’oro (50 anni insieme), di raccontare il loro amore infinito.
Rosaria: «Lui è un disastro d’uomo. Abbiamo passato la vita a litigare. Il battibecco comincia sempre con me che lo sgrido per qualcosa che fa male o che dovrebbe fare e non fa. È pigro, pasticcione, disordinato. E la pensiamo al contrario su tutto. A me piacciono le canzoni, a lui le partite. Pure in chiesa, io mi siedo in prima fila e lui in ultima. Non andiamo d’accordo su niente, tranne che sul fatto che non andiamo d’accordo. La pazienza. Il segreto è la pazienza. A Procida c’è un proverbio:  “primo anno core a core, secondo anno culo a culo, terzo anno vaffanculo.” Finito l’incantesimo, arriva il sacrificio. Ma se tornassi indietro, lo risposerei».
Pasquale: «Lei è precisa. E rompe, rompe. ‘Nu martello. Ma perché le donne non si stancano mai di dirci come vanno fatte le cose? A me passerebbe la voglia dopo due minuti. E poi sono strane. Io posso cambiare la macchina e non mi dice niente, ma se mi azzardo a prendere un chilo di pesce succede il finimondo… Chi comanda in casa? Diciamo che a grandi linee gestisco io. Nel senso che lei comanda e io eseguo. Lei la mente, io il braccio. A una certa ora metto il cappello del tassista e la accompagno a fare la spesa. Ma io resto fuori, perché manco ‘nu biscotto mi fa comprare».
Il caro Don Francesco Zilioli raccontava di aver ascoltato la confessione di un nonnino, gentile e riservato, che dal primo giorno di nozze ogni sera mangiava la minestrina preparata dalla moglie. A lui quella minestrina non piaceva, ma per far contenta la moglie ogni sera diceva: «È buonissima!» E il bello è che la moglie non aveva voglia di preparargli quella minestrina, ma pur di far contento il marito gliel’ha cucinata…per tutta la vita! Purtroppo tante donne non hanno vissuto tutto questo.  Ciao Giulia.

2) Giorni fa il mitico Ceco mi ha scritto: “Maestro, se ti è utile ti ricordo che martedì 28 novembre compirà 90 anni Francesco Massolini (Ceco Masulì), abita di fronte alla casa Bendotti. Un caro saluto Ceco Maioli”. Ho chiesto all’amica Manuela Maioli di saperne di più, e lei mi ha scritto questo bellissimo ritratto del Ceco Masulì. Grazie Manu!

“Ho incontrato Massolini Francesco per la prima volta il 2 novembre 2023, sono andata a trovarlo a casa sua a Gavardo con mio zio, anche lui di nome Francesco (per tutti “Cecco”). Loro si conoscono e sono amici da “una vita” e mio zio ci teneva tanto a “registrare” un ricordo di Francesco in occasione del suo novantesimo compleanno. Francesco è lucidissimo ed ha una memoria “di ferro”: ricorda date e fatti e ne parla come se fossero accaduti ieri. Ti accoglie subito con un sorriso semplice e schietto. Si vede che ha lavorato tanto ed è una persona intelligente. Nato a Gavardo il 28 novembre 1933, terzogenito di dieci figli (lui compreso). Viventi ad oggi ancora in cinque. Nome dei genitori: Massolini Antonio (di Gavardo) e Zamboni Elisa (di Nuvolera). I cinque fratelli ancora viventi sono: Francesco, Giovanni (del 1945, abita in via Carlo Sormani), Germano (del 1949, abita accanto a Francesco), Paola (del 1943, vive a Vallio), Luigina (del 1938). Francesco ed i fratelli sono nati nella “storica” casa in via Capoborgo, una delle case più antiche e ben conservate di Gavardo. La foto di famiglia infatti è stata scattata davanti ai portici di quella casa. Lì ci sono le varie “generazioni” dei Massolini e anche di Tobanelli. Due fratelli erano morti giovani, uno a 16 anni e uno a 22 per un incidente in moto. Massolini Francesco è vedovo da 18 anni. Si è sposato nel 1963 con Neboli Pasqua (detta Pasquina) di Sopraponte. Francesco e Pasqua hanno avuto due figli, un maschio ed una femmina (tuttora viventi). Pierantonio è del 1965 e Mariangela è del 1969. Dagli anni ’70 Francesco ha abitato con la sua famiglia in una delle case che un tempo erano di proprietà del Lanificio di Gavardo, poi messe in vendita. Francesco ha fatto il militare negli Alpini, prima ha fatto il CAR a Merano e poi a Malles, 18 mesi compreso il CAR. In quegli anni il militare durava di più. Di professione Francesco ha fatto il contadino. Da giovane Francesco aveva lavorato per 15 anni per il consorzio che ritirava il latte dalle cascine e dalle stalle della zona per consegnarlo alle latterie. All’epoca il Presidente del Consorzio del latte era il Devoti, il papà di Gabriele, che doveva essere nato nel 1913 o 1914. Oltre a fare il Presidente del Consorzio era bravissimo a recitare e faceva parte di una compagnia teatrale. Facevano gli spettacoli al Salone e lui quando recitava faceva ridere molto il pubblico con le parti che impersonava. In quel periodo facevano teatro anche il Sandro Dusi (detto Sandrino), l’Amedeo Re, il Maestro Simoni. Il fratello più vecchio del Mario Baronchelli scriveva i copioni. Erano gli anni del primo dopo guerra. Avevano iniziato a fare teatro verso gli anni 1945-1948 e sono andati avanti fino agli anni Cinquanta-Sessanta al massimo. Francesco si ricorda i titoli di alcune opere teatrali che gli erano piaciute tantissimo, le andava a vedere al Salone quando era un ragazzino: “L’uccellino della gabbia d’oro”, l’attore protagonista era molto veloce a parlare. Poi si ricorda anche di un’operetta che all’epoca aveva fatto tanto successo: “Il pappagallo blu”. Nell’età adulta Francesco ha lavorato per molti anni presso la ditta Zane Guido Formaggi, fino all’età della pensione. Oltre al lavoro, continuava nel “tempo libero” la sua attività di contadino che aveva imparato a fare sin da bambino: lavorava la terra di Lane Gavardo (il lanificio). Francesco è tesserato ANA (Associazione Nazionale Alpini). Si è tesserato per la prima volta nel 1954. Ci tiene tantissimo agli Alpini, anche se dice che non ha mai avuto il tempo di partecipare alle attività della sezione perché ha sempre lavorato tanto. Però non è mai mancato alla giornata del Tesseramento. Lo si può vedere in una fototessera scattata quando era giovane, con cappello da alpino, nel quadro che riporta tutte le foto degli Alpini del Gruppo di Gavardo (non si legge bene l’anno sulla foto). Oltre al lavoro nell’azienda dove era dipendente e a lavorare la terra “a tempo perso”, Francesco aveva anche un gregge di pecore, che ha venduto solo 2 anni fa…e all’età di ben 88 anni aveva ancora 70-80 pecore! Le teneva nella zona di Piazze a Soprazzocco (la zona che in dialetto locale chiamano “delle Carӧte”). In tanti della zona lo ricordano con le sue pecore che portava a pascolare.
Racconti del periodo della seconda guerra mondiale (Francesco era un bambino)
Pur essendo allora soltanto un bambino e un ragazzino, Francesco ha ricordi indelebili di momenti e fatti storici che riguardano gli anni prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, come l’avvento del Fascismo, il cibo razionato che si poteva acquistare con le “tessere”, il periodo in cui tutti i metalli utili a produrre armi venivano requisiti o portati via (ad es. il ferro tagliato dalle ringhiere e cancellate persino dalla Scuola Elementare e da case storiche come la casa Quarena, il rame ecc.). Francesco ricorda in modo particolare la confusione che regnava ovunque e anche nel nostro paese il giorno dell’Armistizio, l’8 settembre 1943. C’erano anche vari posti di blocco, soprattutto all’ingresso e all’uscita dei paesi e Francesco ricorda bene il posto di blocco con i tedeschi e le brigate nere in zona Bostone, che controllava tutto l’andirivieni. In quei giorni i soldati dell’esercito italiano erano allo sbando e se rifiutavano di aderire all’esercito della Repubblica venivano fatti prigionieri e deportati dai tedeschi in Germania. Francesco ricorda di aver visto giovani e uomini che cercavano vestiti civili, come, ad esempio quelli da contadino tutti sporchi dello zolfo che si dava sulle vigne, che Francesco aveva visto indossare da parte di alcuni giovani nei campi dove lui si trovava a fare dei lavori. Poi, del periodo della Repubblica di Salò, racconta di quando i Tedeschi, uno-due mesi dopo l’Armistizio, si erano insediati negli edifici dell’oratorio di Gavardo (con i loro uffici, magazzini, ecc.) e si sofferma, in particolare, su un episodio accaduto in quei giorni, quando l’allora curato, Don Angelo Callegari, recatosi nei pressi dell’oratorio, circondato da alcuni ragazzini e bambini fra cui Francesco, con coraggio si era rivolto ai tedeschi che piantonavano l’ingresso dell’oratorio ed aveva chiesto loro come mai erano entrati  nell’oratorio…ricevendo come risposta una forte sberla in viso da un tedesco. In quel momento i bambini ed i ragazzini si erano raccolti tutti stretti stretti attorno al curato. Poi Don Angelo aveva detto loro di recarsi dalla “Sciura Lisa”, l’appellativo con cui allora i Gavardesi facevano riferimento alla Madre Elisa Baldo, a capo del convento delle suore,  oggi Casa di riposo Cenacolo Elisa Baldo.  Poi Francesco parla di altri fatti accaduti a Gavardo durante la Seconda Guerra, ad esempio, del trasferimento di tanti soldati feriti dal Sud Italia, in seguito al bombardamento di Montecassino per opera degli Alleati. In quel momento la parte di edificio che prima era un ospizio per gli anziani (la parte più antica dell’attuale ospedale di Gavardo) era stato trasformato in un ospedale per curare i feriti militari ed gli anziani erano stati trasferiti in un altro edificio, che si trovava accanto all’allora magazzino del frumento. In quell’ospedale vennero portati anche i soldati feriti tedeschi e della Repubblica. Francesco si ricorda benissimo anche dei partigiani gavardesi, come il Caponi (poi rinominato Copponi), poi trucidato a Provaglio Valsabbia il 5 marzo del 1945, e ricorda bene anche il padre del Caponi, che era un bravo calzolaio. Erano ragazzi giovanissimi, avevano solo 6-7 anni più di Francesco. Erano rimasti nascosti in Faita e poi in Tesio, prima di trasferirsi in Valsabbia.”

3) Giorni fa, camminando con l’amico Mauro Abastanotti, mi ha detto: “Guarda quella Farfalla Parnassius!”. Io gli ho fatto i complimenti per la vasta cultura, e Mauro mi ha raccontato che l’immagine di quella farfalla è sulla copertina di un disco di Francesco Guccini. Infatti un amico che Mauro e Beatrice avevano conosciuto anni fa a Salò, Giovanni Sala, dentista e naturalista modenese, nel 1992 in una delle sue trasferte sull’Appennino tosco-emiliano individuò una nuova farfalla e dedicò la nuova scoperta al cantautore, chiamandola “Parnassius mnemosyne guccinii”. Per riconoscenza Guccini quella farfalla dalle ali bianche punteggiate di nero l’ha messa sulla copertina del 16° disco. Che bella storia!


4) Il mio grande amico Andrea Giustacchini finalmente presenta le sue poesie! Deni, grande attore e poeta, domenica prossima alle ore 17 reciterà alcune sue creazioni a Brescia, nella Casa Trainini (celebre pittore bresciano i cui dipinti si trovano anche nella Chiesa di Paitone, Calvagese e di San Giacomo a Soprazocco ) in Via Rampinelli 2. Grazie all’Associazione Vittorio Trainini ed all’Associazione culturale Vittorio Dioniso, Deni leggerà una scelta di sue poesie accompagnate dalle musiche di Luca Lombardi, eseguite dall’autore al pianoforte. Il titolo dello splendido pomeriggio è “Più invecchio e forse più mi rassomiglio.”. Caro Deni, mi sembra ieri quando la sera, ai tempi delle magistrali, andavo a casa tua a trovarti: passavamo ore e ore a chiacchierare, a fantasticare, parlando di cinema, di letteratura, dei nostri sogni e della nostra vita. Tu mi leggevi i componimenti dei poeti francesi e le tue bellissime poesie, ed io ti ascoltavo incantato. Ricordo un brano a memoria:
“La tristezza non occorre cercarla.
E come un’abitudine ritorna
come la nebbia bianca nei fossati
come il mercato e come le preghiere
dei bambini la sera accanto al letto.”


5) L’amico Deni è stato magistrale interprete de “La guerra negli occhi” che sabato sera, nel Centenario di fondazione del Gruppo Alpini di Gavardo, abbiamo rappresentato insieme agli amici del Coro La Faita. È stato ricordato il Generale Giuseppe Giacobinelli nel 50° della morte. Nato a Gavardo il 29 gennaio 1891, era il primogenito dei 5 figli dei coniugi Terzio Giacobinelli e Angela Facchetti. Dopo di lui vennero Fiorina che ha sposato Bendotti Bortolo, e che ha avuto due figli: Anna Maria e Terzio. Poi Silvia ,che ha sposato Ferretti Francesco ed hanno avuto 11 figli: Cecilia, Terzino, Giovannino, Mariangela, Laura, Giovanni, Anita e Clara gemelle, Luisa, Antonio, Giuseppe. Lorenzo che ha sposato Seminario Caterina ed ha avuto la figlia (adottiva) Maddalena Scalfi e infine Cesare che ha sposato Antonietta Tedoldi.
Il Generale Giacobinelli è “andato avanti” alle 7.30 del mattino del 20 maggio 1973, all’età di 82 anni, profondamente rimpianto da tutti i suoi Alpini e dalla cittadinanza.
I suoi funerali si sono svolti in una  cornice di folla imponente, silenziosa e mesta che gremiva la parrocchiale. L’ex cappellano militare Don Andreassi in chiesa ha pronunciato elevate parole. Il generale aveva scritto il proprio testamento spirituale e lo aveva inviato ai suoi Alpini.

“Miei cari Alpini, artiglieri Alpini e genieri Alpini!
Prima di raggiungere in cielo la mia cara Anita ho compiuto l’ultimo dovere terreno: disporre cioè tante piccole cose che lascio in  ricordo ai miei cari. Fra tanti affetti che lascio non potevo dimenticare il grande affetto che mi ha sempre legato ai miei cari amici alpini con i quali ho passato buona parte della mia vita. Con essi ho vissuto giorni di gloria di dolore e buona parte spetta a loro il merito se nella mia lunga carriera militare ottenne alcune ricompense al valore militare, due promozioni a scelta speciale per esami e la promozione a colonnello per meriti eccezionali. Vi ho sempre apprezzato e amato in ogni circostanza per lo spirito di sacrificio che vi ha sempre distinto su tutti, per la vostra bontà, per il vostro altruismo, per il vostro coraggio, per l’amore che avete sempre portato e portate alla bandiera della Patria, ma soprattutto per l’amore e la fede verso le vostre care famiglie e per la più grande famiglia Alpina. Conservate intatte queste caratteristiche in queste alte qualità e sarete sempre, anche nella vita civile, di esempio ad un  mondo agitato insofferente che ha purtroppo bisogno di ritrovare quel senso della misura che non è mai mancato a noi Alpini. Quel poco che vi ho lasciato unito a quel poco dai voi economizzato  in questi anni sia conservato con grande cura: sono certo che altri seguiranno il mio esempio e verrà un giorno che con il frutto del capitale potrete fare molte opere di bene ad esclusivo favore dei nostri alpini e le loro famiglie. Auguro infine che l’attuale presidenza (che ritengo insostituibile) continui nella sua opera veramente feconda. Solo così il gruppo alpini di Gavardo sarà sempre il grande alfiere della sezione “Monte Suello” alla cui presidenza e gruppi dipendenti invio il mio fraterno saluto e il più vivo augurio. Addio cari Alpini, ora vado a raggiungere la mia diletta Anita che per 44 anni fu sempre la mia compagna fedele anche nelle  giornate più tragiche. Povera cara, quanto bene ha voluto gli alpini! Vi abbraccio tutti il vostro aff.mo Generale Giacobinelli Giuseppe


6) Oggi compie gli anni l’amica Paola Rizzi: professoressa alle Medie di Gavardo, è diventata la star del teatro dialettale. Nel 2006 per “Acque & Terre Festival”, avevo scritto lo spettacolo “Paese mio che stai sulla collina”, ideando per Paola il personaggio comico della Signora Maria, un’anziana signora che si trova all’aeroporto per la prima volta, tra annunci in inglese, metaldetector, ricordi ed il matrimonio con suo marito Piero. Dovevano essere solo 3 repliche, ma le battute fulminanti, il ritmo comico e la magistrale interpretazione dell’attrice, grazie al passaparola hanno dato il via a centinaia di repliche. E adesso tutti richiedono “Libera uscita”, ed i teatri sono spesso sold out. Auguri signora Maria, pardon, Paola!
E fantastici auguri a Massimo Faini, che ha seguito le orme del mio caro coscritto Gianni proponendo arredamenti moderni ma anche classici. Quand’ero alpino a Merano, per il tesseramento della sezione Alpini di Gavardo mi diedero una licenza. Sfilai sul ponte, col mio bel cappello d’alpino, con la gente che festeggiava e la fanfara che suonava “33”.  Insieme a me c’erano il caro Gianni, sergente, e l’amico Gianni Facchetti. Mio papà pieno d’orgoglio uscì dal negozio di scarpe con tutti i clienti, ma ad un tratto si udì il leggendario Doro esclamare: “Comini, al pàs!” Si narra che mio papà sia rientrato ed abbia abbassato le saracinesche per la vergogna di avere un figlio non al passo di marcia…Auguri, Massimo!
Sabato prossimo compie 93 anni la signora Osanna, mamma della mia bella e simpatica amica Irma Forlani Gorni. Lavorò per molti anni nella cucina delle Acli, la sera, aiutando i genitori dopo il lavoro al Lanificio. Auguri, signora Osanna!

7) Il 30 novembre è Sant’Andrea: auguri al mio grande amico Andrea Deni, ad Andrea Bertini di Idro, ad Andrea Pasini, al simpatico maestro Andrea Barbieri, ad Andrea Franzoni di Villanuova ed a due persone care, mio cognato Andrea Avanzi e don Andrea Persavalli. E buon onomastico a mio figlio, luce dei miei stanchi occhi.

8) Ci ha lasciati Luciano Turra: era sempre alla Messa delle 8 nel primo banco, aiutava a pulire la chiesa, spesso accompagnava in auto i sacerdoti. Ricordo che portava lo stendardo o il microfono durante le processioni. Grazie, signor Luciano.

Alcuni eventi:
* oggi, domenica, a Gavardo Festa del tesseramento del gruppo Alpini di Gavardo: ore 8.30 alzabandiera al monumento dedicato al Generale Giacobinelli, corteo e ore 9 S. Messa nella Chiesa Parrocchiale, ore 9.50 carosello della Fanfara Alpina Valchiese in piazza De Medici, ore 10.20 corteo verso l’ospedale e onore ai Caduti, ore 11 momento musicale dedicato agli ospiti della Rsa “La Memoria”, ore 12 Ammainabandiera al Monticello e Pranzo Alpino
* oggi a Gavardo nella stupenda “Casa sull’acqua” in Vicolo Selvini 12 dalle ore 14 alle 20 “Mercatino di novembre” ingresso libero, info 333 6161377
* oggi pomeriggio nella “mia” bella Livemmo di Pertica Alta per la festa patronale di Sant’Andrea in piazza i Mercatini di Natale, musiche, caldarroste, vin brulé e
bolle di sapone dell’“animatrice strampalata”
* oggi negli oratori di Idro, Odolo e Gavardo “Raccolta di San Martino” tradizionale raccolta di abiti, scarpe e borse, realizzata dagli oratori insieme alla rete di cooperative Cauto e Caritas diocesana, il ricavato andrà al progetto “Custodi del Bello Brescia” che si prende cura del territorio e dei beni comuni attraverso il coinvolgimento di persone fragili
* oggi a Vobarno nel Parco della Salute della Fondazione Irene Rubini Falck dalle 10 alle 18 Stand Enogastronomico (con spiedo e polenta) e mercatini con prodotti artigianali, laboratorio creativo per bambini 3-6 anni, ore 15 Babbo Natale e animazione canti dei bambini della Scuola Materna Santa Lucia, ore 16.30 esibizione del corpo bandistico sociale di Vobarno (prenotazione spiedo 0365 61102 mail segreteria@fondazionefalck.it)
* oggi a Vobarno cerimonia ufficiale dell’apposizione sul Ponte Vecchio dello Scudo Blu per la protezione dei beni culturali: ore 10 in Biblioteca interventi delle autorità, del presidente Carolina David e del vicepresidente Massimiliano Sforzini del comitato di Brescia della Croce Rossa Italiana, poi corteo e alle 11 esecuzione degli inni con la presenza del tenore Alberto Faccinato accompagnato dal Corpo Bandistico Sociale di Vobarno
* stasera a Villanuova al Teatro Duse (Auditorium Garda via Carpen 53) ore 21 “Tutte al bar” con Adele Draisci, posto unico 10 € (info 335 8342492)
* entro il 15 dicembre è possibile ordinare un cesto natalizio, il ricavato andrà a sostegno dei progetti educativi del Centro diurno della cooperativa “La Cordata” di Roè Volciano (info www.lacordata.com)
* da lunedì a Gavardo Open Day delle Scuole dell’infanzia riunite in Edu-care in Rete, un’occasione per le famiglie che iscriveranno i propri bambini il prossimo anno, per conoscere l’offerta formativa delle scuole sul territorio: Il Sassolino (Scuola Montessori), Zerosei Scuola Infanzia Quarena, Scuola Infanzia “Regina Elena” (Sopraponte), Scuola Parrocchiale e Scuola Infanzia Soprazocco
* a Vobarno in biblioteca per “Labor” mostra pittorica e fotografica sulla Ferriera (fino a giovedì 30 novembre)
* lunedì a Barghe in Biblioteca ore 16.15 “Crescere con i libri” leggere e cantare con mamma e papà, letture per bambini 3-6 anni
* lunedì a Gavardo in Biblioteca ore 15 -17.30 “Creiamo magneti personalizzati” progettiamo, stampiamo e ritagliamo con il plotter speciali fogli magnetici (Hub tecnologico per ragazzi 11-17 anni gratis previa iscrizione 0365 377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* martedì sera a Roè Volciano alla Cappella del Cotonificio inaugurazione della mostra “Be careful! (Stai attenta!)” letture con accompagnamento musicale e video, (dedicato a Giulia, 10 giorni contro la violenza sulla donna, affinché non succeda mai più) e proposta letteraria “Lettera a una donna” tutti possono partecipare inviando gli elaborati a lesedizioni@lesedizioni.com (info in biblioteca 0365 63738)
* mercoledì a Sopraponte in Oratorio dalle 14 alle 16 Punto d’incontro per persone dai 60 anni in poi (info Elide 347 8580827)
* mercoledì a Gavardo al Centro Sociale dalle 15.30 alle 16.30 laboratorio “Le storie” a cura del sottoscritto (divertimento assicurato!)
* mercoledì sera a Villanuova all’Auditorium Garda “Lei non c’è: la violenza e gli stereotipi di genere nella narrazione dei media” con Nadia Busato giornalista e scrittrice, letture di Livia Castellini e Valentina Cocca, visione del corto “L’ideale dell’ostrica” di Ludovica Liparoti premiato al Dubrovnik film festival, offerte a favore del Centro antiviolenza “Chiare Acque”
* lunedì a Sabbio Chiese in Biblioteca ore 15-17.30 Hub tecnologico per realizzare le tue idee creative, pensa a cosa vorresti creare e ti aiuteremo (gratis per ragazzi 11-17 anni ogni lunedì pomeriggio)
* giovedì a Soprazocco in Oratorio dalle 14 alle 18 Punto d’incontro per persone dai 60 anni in poi (info Pierino 340 3332823)
* giovedì a Gavardo alle 16.30 “Junior Atelier” Raccontare e fare, trasforma un logo, testo o disegno in una spilla personalizzata, laboratorio per bambini da 6 a 10 anni (obbligo prenotare 0365.377463  biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* giovedì al Consultorio di Villanuova ore 14.30 incontro curato da Mariangela Agostini, formatrice accreditata per Nati per Leggere (per “Un giorno al Consultorio” mamme e papà con i loro piccoli, tra i libri)
* ogni giovedì a Casto in biblioteca ore 20 «Do iu spic inglis?» consigliata ma non obbligatoria una padronanza base della lingua (info 3482884130)
* venerdì a Gavardo al Centro Sociale ore 14.30-16.30 gioco burraco
* venerdì ore 21 a Villanuova al Teatro Duse (Auditorium Garda via Carpen 53) “Simili. Il lavoro sognato” spettacolo finale del laboratorio teatrale di Viandanze con Diego Belli e Fausto Ghirardini (per la rassegna Labor, ingresso gratuito info 0365 371758 biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it)
* sabato a Gavardo in Biblioteca dalle 9 alle 11 Biblio-festa dello scambio Speciale Natale: libri, giochi da tavolo o peluches, ciò che non sarà scambiato sarà donato in beneficenza, iscrizioni entro lunedì 27 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* sabato a Gavardo in Oratorio dalle 16 alle 20 “Le caramelle di Santa Lucia” prenota subito il tuo vassoio dolce e Il vassoio sospeso, un piccolo gesto per un regalo grande (info e prenotazioni Laura 333.6945472) anche sabato 9, lunedì 11 (h 15-18) e martedì 12/12
* sabato a Gavardo in Biblioteca dalle 14 alle 19.30 “Gruppo di gioco” con favolosi giochi da tavolo rivolti ai più piccoli (info biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it 0365.377482)
* sabato a Gavardo ore 18 nella Chiesa di San Rocco inaugurazione della nuova mostra di presepi dell’amico Claudio Andreassi (Caio) proposta dal Borgo del Quadrel e aperta fino a domenica 17 (ingresso gratuito, orari: giorni feriali dalle 17 alle 19, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19)
* sabato a Villanuova in Oratorio ore 19 “Cena in Fantasy” (5 € obbligo prenotare a Giulia 340.1485362 solo con whatsapp) poi ore 20.30 “Giovani Local nel Fantasy” come nasce un libro fantasy, con Stefano Scarlassara (con la sorella Federica illustratrice), Alessandro Locatelli e Isabella Misso illustratrice, modera Giacomo Soraperra (info biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it )
* domenica ore 10.30 “Scopri Brescia” Visita guidata al Museo del Risorgimento (ritrovo al Castello) organizza l’Assessorato alla Cultura di Gavardo
* domenica a Carpeneda in Oratorio “Aspettando Santa Lucia” mercatini, giochi, spettacolo dei bambini selle scuole dell’Infanzia e frazioni, burattini, bolle giganti, musica con la Banda e la Compagnia delle Pive, pranzo con spiedo e…Santa Lucia!
Io continuo a pregare per un amico: Madre Elisa Baldo, fai il miracolo!
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!                                 
                                                                                                          
maestro John

Nelle foto:

1) Fotografia dell’amica Sara Ragoli di Castello di Serle
2) La famiglia di Francesco Massolini davanti ai portici di via Capoborgo
3) Francesco Massolini nel quadro con le foto del Gruppo Alpini di Gavardo
4) Ceco Masulì e Ceco Maioli: due grandi Ceco!

Grazie di cuore all’amica Anna Bendotti, pronipote del Generale Giacobinelli

 

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