Sonny Colbrelli, addio al ciclismo agonistico
di Redazione
La comunicazione ufficiale avverrà il prossimo 15 novembre con il suo team Bahrain Victorious con il quale continuerà a collaborare in una nuova veste
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La notizia era nell’aria da tempo, ora è arrivata l’ufficialità: Sonny Colbrelli, il campione di ciclismo di Casto, lascia il ciclismo agonistico a seguito delle sue condizioni di salute. Ma non lascerà l’ambiente del ciclismo.
La comunicazione ufficiale avverrà il prossimo 15 novembre, ma un comunicato della sua squadra, la Bahrain Victorious, ha anticipato la notizia.
Nel comunicato del Team Bahrain Victorious viene detto che “A seguito dei consigli dei medici, Sonny Colbrelli ha deciso di ritirarsi dal ciclismo professionistico per via del defibrillatore sottocutaneo che gli è stato impiantato dopo il malore che lo ha colto al termine della prima tappa della Volta a Catalunya, il 21 marzo 2021”.
Colbrelli ha scritto una lunga lettera dove spiega la sua decisione.
“Un anno fa, in questo periodo – ha ricordato Sonny – festeggiavo la vittoria più importante della mia carriera, la Parigi-Roubaix. Un anno dopo non avrei mai pensato di ritrovarmi ad affrontare uno dei momenti più difficili della mia vita. Una vita che ho rischiato di perdere e che mi ha dato una seconda possibilità. Quella di essere qui oggi, per ricordare che sono uscito dall’Inferno del Nord da vincitore. E l’ho fatto in un modo leggendario, che rimarrà nella storia e che potrò continuare a raccontare ai miei figli. È a loro, alla mia famiglia e a tutte le persone a me più vicine che devo questa mia nuova vita. Da loro traggo la forza per accettare questo momento della mia carriera sportiva, che mi costringe a rinunciare a provare ad aggiungere al mio Palmares una vittoria in un Grande Giro o nelle Fiandre, il sogno di una vita”.
Prontamente assistito dallo staff medico al traguardo in Catalunya, Colbrelli è stato portato in ambulanza all’Hospital Universitario de Girona per ulteriori indagini cliniche. Le visite mediche hanno confermato che il corridore ha sofferto di un’aritmia cardiaca instabile che ha richiesto la defibrillazione.
In seguito Colbrelli è stato trasferito presso la Clinica Cardiologica dell’Università di Padova, dove è stato sottoposto a valutazioni cliniche cardiovascolari, coordinate dal professor Domenico Corrado. Sulla base dei risultati ottenuti, in accordo con il corridore e il personale medico della squadra, Sonny Colbrelli è stato sottoposto con successo ad un intervento di impianto di defibrillatore sottocutaneo (ICD). L’ICD è un dispositivo salvavita che si aziona per correggere il ritmo del cuore in casi estremi.
“Dopo quanto successo in Catalunya – ha continuato Sonny – la speranza di poter continuare ad essere un corridore professionista, seppure minima, non mi ha mai abbandonato. Sapevo che il ritorno sarebbe stato difficile con un defibrillatore in corpo. In Italia non è consentito dalla legge. Con il supporto dello staff medico della squadra, diretto dal dottor Zaccaria, non mi sono arreso. Ho ripreso a pedalare sotto stretto controllo medico e mi sono sottoposto a diverse visite e consulenze con specialisti del settore. Tra questi, il direttore della Clinica Universitaria di Padova, Prof. Corrado, che ha seguito l’impianto del defibrillatore. E una valutazione è stata fatta anche da chi ha seguito casi simili, come il calciatore Christian Eriksen, che, come me, ha il defibrillatore e ha ripreso la sua carriera nel calcio professionistico. Ma il ciclismo non è il calcio. È uno sport diverso, ti alleni per strada. Non si gioca su un campo da calcio, dove, in caso di necessità, gli interventi dell’équipe medica possono essere tempestivi. I calciatori si allenano in un’area circoscritta, mentre nel caso di un ciclista ti ritrovi spesso solo per ore su strade poco trafficate.
Proprio questo è ciò che rende più complicato intraprendere un’altra strada per poter tornare alle corse.
“L’alternativa sarebbe di rimuovere il defibrillatore. Ammetto di averlo considerato. Ma come accennato, il ciclismo è diverso dal calcio. Per i motivi citati, ma anche per l’intensità dello sforzo.
Rimuovere il defibrillatore è contro la pratica medica e significa rimuovere un salvavita necessario come prevenzione secondaria. Un rischio troppo alto. Un rischio che non posso permettermi di correre. Per me, per l’opportunità che Dio, in cui credo, mi ha dato. Per Adelina, per Vittoria e per Tommaso. Per i miei genitori.
“Dico addio al ciclismo e provo a farlo con il sorriso sulle labbra per tutto quello che mi ha dato, anche se dire addio dopo una stagione come l’anno scorso fa male. È stata la migliore della mia carriera. Ho imparato cosa la vita ti può offrire, ma anche cosa ti può chiedere indietro. Sono pronto a provare ad essere un campione anche giù dalla bici. Rimarrò nel ciclismo con il team Bahrain Victorious, che mi è stato vicino come una seconda famiglia e mi accompagnerà in questo periodo di transizione da corridore a un nuovo ruolo che si evolverà quotidianamente. Sarò ambasciatore per i nostri partner, lavorerò a stretto contatto con il gruppo performance e condividerò la mia esperienza con i miei compagni di squadra.
“Sono stato felice di vedere che i bambini mi hanno preso come modello negli ultimi mesi. Forse, mi dico, perché quell’immagine di uomo coperto di fango sembra un po’ quella di un supereroe. Per loro vorrei fare qualcosa prima o poi. Nel frattempo avrò anche l’opportunità di essere un riferimento per il Team Bahrain Victorious e i team satellite: Cycling Team Friuli e Cannibal U19.
Nuove sfide mi aspettano e mi preparo ad affrontarle con coraggio. Voglio farlo con il sorriso sulle labbra. Continuerò a gioire di ogni pedalata che farò, anche solo per divertimento e non più per competizione”.
Queste invece le parole dell’Ad della Bahrain Victorious, Milan Erzen: “Sonny ha fatto parte di questa squadra sin dall’inizio. È un campione e sono contento che abbiamo potuto dargli il supporto per ottenere risultati incredibili. La cosa più importante è che Sonny sia sano. Siamo felici che Sonny continuerà ad essere legato a noi e condividerà la sua esperienza con il nostro team e i nostri Development Teams”.
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