17 Ottobre 2023, 10.13
Blog - 21 grammi di psicologia

Lutto

di Sabina Moro

La morte di una persona amata può essere un un momento di enorme sofferenza. Vediamo insieme cosa definisce una perdita traumatica.


“L’amore per qualcuno è la più profonda donne di gioia delle nostre vita; la perdita di qualcuno che amiamo, la più profonda fonte di dolore. Amore e morte sono, dunque, due lati della stessa medaglia. Non possiamo avere l’uno senza rischiare l’altro”.

La perdita di qualcuno a noi caro è sempre un momento di grande cambiamento e può essere fonte di sofferenza. Spesso perdere qualcuno significa non avere più una base sicura, ovvero colui che ci offriva un senso di sicurezza ed equilibrio e, iniziare a vedere la vita come qualcosa di imprevedibile.

Principali fattori di rischio che possono portare a rendere più difficile l’elaborazione di un lutto:

- Evento improvviso e impossibilità di prevederlo. La differenza principale è legata al fatto che il lutto sia avvenuto in modo inaspettato e non c’è stata possibilità di prepararsi alla mancanza oppure se sappiamo che sta per succedere qualcosa e c’è stato il tempo per preparare delle risposte e farsi coraggio.

- Morte innaturale e violenta. La presenza di modalità violente che hanno causato la morte può suscitare shock e rendere difficile l’elaborazione, ci si immagina la sofferenza provata dalla persona cara e l’impossibilità di essergli stati vicini.

- Possibilità di prevenire la morte. Quando il lutto è avvenuto per negligenza o disattenzione in seguito ad un’azione umana che sarebbe potuta essere gestita diversamente, c’è un impatto più traumatico. Le morti avvenute per disastro naturale risultano essere solitamente più comprensibili.

- Casualità. Quando la mancanza di una persona avviene per una coincidenza dovuta al caso, questo può generare nelle persone vicine uno stato di paura in quanto essa viene vista come incontrollabile. La paura viene quindi generalizzata e la vita può diventare qualcosa di imprevedibile e senza controllo. Accettare di non aver potere sugli eventi che accadono è un passaggio che può essere difficile da tollerare. Cercare in questi casi di trovare un responsabile per la morte, anche se non c’è, può essere una strategia che aiuta a rendere l’evento controllabile e ridurre l’influenza del caso.

- Assistere alla morte. Se assisto alla mancanza di qualcuno e se anche la mia vita, in quella situazione, è stata messa in pericolo, dovrò affrontare oltre al lutto anche la mia paura, lo shock e la mia fragilità.

- Morte prematura. In questo caso facciamo riferimento al lutto che viola l’ordine naturale delle cose, per esempio di un figlio o prima di un evento importante a cui avremmo voluto che la persona defunta partecipasse.

- Circostanze ambigue. La mancanza del corpo può generare uno stato di incertezza e dubbi sull’effettiva morte che possono rendere più difficile l’elaborazione.

- Morte intenzionale.

Oggi ci tenevo a trattare questo tema delicato per fornite delle informazioni maggiori rispetto al lutto, al fine di poter comprendere come, in alcune situazioni, è normale faticare ad elaborare la mancanza di una persona cara. Ovviamente è bene tenere in considerazione che il lutto ha bisogno di un tempo per essere elaborato ma, se la situazione permane invariata e la mancanza ci impedisce di vivere serenamente, può essere fondamentale rivolgersi ad un professionista. Elaborare un lutto può consentire di recuperare la speranza per il futuro e riattivare il ricordo positivo di chi è venuto a mancare.

Dal testo Lutto e Emdr, R. Solomon.

Ricordo inoltre che per il mese di ottobre, in onore del mese del benessere psicologico, le prime sedute presso il mio studio a Manerba d/g e Online, avranno un prezzo ridotto del 50%. Contattami per maggiori informazioni.

Dott.ssa Sabina Moro
3934107718
sabina.moro@outlook.it
Instagram: 21grammi_di_psicologia


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