Il bailey arriva per davvero

Gli scettici solo l’altro giorno non ne erano convinti, osservando i lavori che a loro dire proseguivano a rilento, ma verrà posato ai primi di aprile il ponte provvisorio sul torrente Caffaro, al confine fra le provincie di Brescia e di Trento.

Anzi, esattamente il 3 aprile: così prevede la Provincia di Brescia che ha diramato ieri attraverso il suo ufficio stampa uno stringato comunicato a riguardo. In linea, dunque, con quanto previsto dall’ultimo cronoprogramma stabilito a fine gennaio.
È previsto infatti il posizionamento della gru necessaria alla posa del manufatto già giovedì 28 marzo e la viabilità verrà aperta entro la fine del mese di aprile.

Si tratterà di un ponte del tipo “bailey”, in ferro, largo una decina di metri, che permetterà non solo il transito dei veicoli in entrambi i sensi di marcia, a pieno carico quindi senza limitazioni di peso, ma anche quello pedonale.

La sua posa è ritenuta necessaria per consentire l’esecuzione degli interventi di restauro e consolidamento del ponte storico esistente, quello anch’esso in ferro, realizzato a inizio ‘900.
Una struttura che da qualche tempo risulta piuttosto deteriorata, tanto che attualmente vige il divieto di transito ai veicoli di peso superiore alle 40 tonnellate.

Il vecchio ponte verrà irrobustito e allargato, divenendo così a pieno titolo uno dei lati della “rotonda quadrata” ideata e finanziata una dozzina di anni fa, per risolvere gravosi problemi di sicurezza e di traffico. Il lato opposto dovrebbe essere il ponte fatto realizzare dal Comune di Bagolino i cui lavori si sono conclusi nel 2017, ma che non è mai stato aperto e che presenterebbe criticità quanto ad ingombri dei mezzi più voluminosi in manovra.

Questa del nuovo ponte bagosso, ad ogni modo, sul quale pendono anche dei contenziosi legali, è una partita tutta ancora da giocare.
I ponti al confine, insomma, da aprile saranno tre anche se solo uno utilizzabile.

La posa del “bailey” e la realizzazione dei relativi raccordi necessari per utilizzarlo, è curata dalla Provincia di Brescia in attuazione di un protocollo d’intesa sottoscritto a marzo di due anni fa con quella di Trento: la Provincia autonoma partecipa con un contributo di 904.000,00 euro, pari alla spesa complessiva inizialmente stimata per la realizzazione dell’opera.

A seguito dell’aggiornamento dei costi dei materiali avvenuto nel corso del 2022 il costo complessivo dell’opera è aumentato arrivando ad un importo pari a un milione e 155.000. La Provincia di Brescia ha provveduto con fondi propri al finanziamento della differenza, per euro 251 mila.