«Il Consiglio Comunale non è una formalità! Serve rispetto per le istituzioni e per i cittadini»
Una riflessione del gruppo di minoranza di Villanuova Un ponte per il futuro sul funzionamento dei consigli comunali dove manca la considerazione e il confronto con le minoranze
Siamo il gruppo di minoranza Un ponte per il futuro; a più di un anno dalle elezioni, sentiamo il dovere di condividere con la cittadinanza alcune riflessioni e preoccupazioni sul funzionamento dell’organo consiliare.
I Consigli Comunali vengono convocati con una frequenza estremamente ridotta: l’ultimo si è tenuto il 31 luglio, a distanza di tre mesi dal precedente. Inoltre, le sedute vengono fissate in orari lavorativi (l’ultima alle ore 17:00), rendendo difficile la partecipazione sia dei consiglieri che dei cittadini.
Ricordiamo tra l’altro che il TUEL (art. 38) raccomanda, per i comuni sotto i 15.000 abitanti, di tenere le sedute preferibilmente in orari non coincidenti con quelli lavorativi.
Abbiamo più volte richiesto la trasmissione in streaming delle sedute, con successiva pubblicazione sul sito istituzionale, per garantire trasparenza e accessibilità. Ci è stato risposto che, sebbene tecnicamente possibile, “l’esperienza di altri comuni” dimostrerebbe una riduzione della partecipazione attiva. Una motivazione vaga e non supportata da dati concreti. Inoltre, si rimanda a una futura revisione del regolamento per definire modalità di coinvolgimento dei cittadini. Nel frattempo, l’Amministrazione non ha nemmeno pubblicato un post per invitare la cittadinanza all’ultima seduta, mentre noi, con mezzi limitati, abbiamo cercato di farlo tramite i nostri canali social.
Un altro aspetto critico riguarda la tempistica delle convocazioni: vengono inviate solo 5-6 giorni lavorativi prima con il relativo materiale dei punti all’odg, spesso molto cospicuo; vero è che il regolamento lo permette, ma così si riduce la possibilità di leggere e approfondire temi complessi come il DUP o variazioni di bilancio. L’ultimo Consiglio è stato convocato l’ultimo giorno utile per l’approvazione dell’accertamento di bilancio, svuotando di fatto il senso del dibattito consiliare e impedendo una seria possibilità di presentare emendamenti o approfondire le questioni.
La trasparenza amministrativa è un altro nodo cruciale. Si può rispondere ad un cittadino che la registrazione del Consiglio non è un atto amministrativo e quindi non può essere rilasciata? La legge 241/1990 (art. 22) definisce cosa sia un atto amministrativo. È davvero un buon segno che un cittadino si interessi: perché scoraggiarlo?
Infine, segnaliamo le difficoltà nell’accesso agli atti: riceviamo l’elenco dei protocolli una volta a settimana, ma per visionare i documenti dobbiamo attendere un mese. Questo è lesivo dei diritti dei consiglieri, che dovrebbero poter accedere tempestivamente alla documentazione, soprattutto quando non si tratta di ricostruzioni complesse ma semplici inoltri.
La funzione del Consiglio Comunale non è solo quella di ratificare decisioni già prese. Essa ha una funzione di indirizzo e controllo: partecipa alla definizione degli obiettivi politico-amministrativi e verifica la coerenza dell’azione degli organi politici e burocratici. Questo ruolo deve essere rispettato.
Abbiamo anche fornito i nominativi per le commissioni, ma a distanza di tempo non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Tutto questo contribuisce a svuotare il senso del Consiglio Comunale, a indebolire il ruolo della minoranza e a minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Chiediamo rispetto per il nostro lavoro, per il ruolo che ricopriamo e per la democrazia che rappresentiamo.
Il gruppo di minoranza Un ponte per il futuro
Elisa Omodei, Renato Berta, Federica Bignotti, Giorgio Ferrari