Un nuovo direttore per Valle Sabbia Solidale
Dal luglio scorso alla guida della società che si occupa dei servizi sociali della Comunità montana c’è Gianni Tranfa, chiamato a consolidare e potenziare i servizi dell’ente
Da luglio, la guida di Valle Sabbia Solidale, la società che cura i servizi sociali per la Comunità montana di Valle Sabbia e i Comuni associati, è affidata a Gianni Tranfa, chiamato a consolidare e potenziare le attività dell’ente nel ruolo di direttore. Subentra ad Andrea Pasini, che ricopriva l’incarico a tempo parziale, mentre Tranfa opererà a tempo pieno.
Professionista con una lunga esperienza nell’ambito educativo, nel Terzo settore e nei servizi sociali, Tranfa è stato dal 2003 direttore dell’Istituto Opera Pavoniana, importante realtà educativa bresciana specializzata nella tutela dei minori e nella prevenzione. Laureato in filosofia a indirizzo pedagogico e attualmente impegnato nel conseguimento della laurea magistrale in Psicologia, è stato membro della Consulta per la pace del Comune di Brescia, ha collaborato con il Segretariato oratori ed è stato consigliere comunale a Provaglio d’Iseo dal 2019 al 2024. È inoltre referente del suo Comune nel Coordinamento degli Enti locali per la pace.
Riorganizzare e potenziare i servizi
Tranfa è stato scelto per riorganizzare alcuni servizi e svilupparne altri, così da rispondere con maggiore efficacia ai bisogni dei Comuni e del territorio.
Valle Sabbia Solidale gestisce cinque settori: Servizio sociale di base (assistenti sociali nei Comuni), Tutela minori, Social Work per l’inserimento e l’inclusione lavorativa, Sistema bibliotecario e museale, Ufficio turistico.
Gli ultimi due servizi operano in stretta collaborazione con la Comunità montana, per i quali la società fornisce solo il personale, mentre i primi tre costituiscono il cuore delle attività sociali.
Una delle prime iniziative del nuovo direttore è stata quella di rafforzare l’organizzazione interna nominando i coordinatori mancanti, tra cui la nuova coordinatrice del Servizio sociale di base. Quest’ultimo, negli ultimi anni, ha sofferto di un forte turnover e della difficoltà nel reperire nuove assistenti sociali.
Per questo si sta progettando una “polarizzazione” del servizio: creare tre poli – alta, media e bassa valle – presso cui concentrare le assistenti sociali, evitando continui spostamenti da un Comune all’altro.
«Questo – spiega Tranfa – permetterebbe di specializzare meglio il personale, rendere i servizi più efficaci e ridurre i costi legati agli spostamenti».
Aggiunge inoltre che si sta lavorando per creare équipe stabili, capaci di operare con una visione di medio-lungo periodo e di recuperare un clima relazionale più vicino alle esigenze delle dipendenti. Il progetto è ancora in fase di studio e sarà condiviso con i sindaci dei Comuni.
Tutela minori, affido e collaborazione con gli Ambiti vicini
Anche nel settore della Tutela minori è stata avviata una riorganizzazione per gestire meglio le urgenze e le prese in carico, grazie anche alla collaborazione con l’Ambito 12 e alla costruzione dei percorsi del Pis – Pronto intervento sociale.
Un altro fronte su cui intervenire è il rilancio del Servizio Affido, rallentato negli ultimi tempi per carenze di personale.
Nei primi mesi di lavoro, il nuovo direttore ha potuto osservare alcune criticità del territorio: «Le problematiche principali – afferma Tranfa – sono la frammentarietà del contesto, con piccoli Comuni che spesso non hanno risorse per affrontare situazioni gravi, e una certa distanza dagli altri Ambiti della provincia».
Per questo sono in corso contatti con gli Ambiti 11 (Garda), 9 (zona Ghedi) e 10 (Montichiari), con l’obiettivo di rafforzare le collaborazioni e superare il rischio di isolamento culturale della Valle Sabbia.
Social Work, spazi e prevenzione
Nel settore del Social Work, già considerato un servizio solido, si punta a un ulteriore potenziamento attraverso l’introduzione di un servizio di formazione al lavoro, per il quale sono in corso interlocuzioni con la Regione ai fini dell’accreditamento.
«Non si tratta di competere con le agenzie del lavoro – precisa Tranfa – ma di rendere più completo un servizio fondamentale per il territorio».
Sul piano organizzativo, è allo studio anche una razionalizzazione degli spazi: oltre agli uffici nella sede della Comunità montana, si valuta la possibilità di collocarne alcuni presso l’ex Centrale di Barghe.
Tra gli obiettivi del prossimo anno c’è anche la riattivazione di progetti di prevenzione nei Comuni, per rafforzare quella “comunità educante” capace di intercettare tempestivamente i bisogni e prevenire il disagio, soprattutto tra i minori, evitando così il ricorso a comunità residenziali, spesso molto onerose.
«Investire nella prevenzione – conclude Tranfa – permette di ridurre la spesa sociale nel medio e lungo periodo, perché le emergenze hanno un costo altissimo».








