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martedì, 21 giugno 2016 Aggiornato alle 15:25Sparizioni

Che fine ha fatto la madonnina?

di a.p.
Se lo sono chiesti in tanti nei giorni scorsi passando lungo la strada statale che da Storo porta a Loppio e val di Ledro vedendo la nicchia addossata alla parete rocciosa vuota

La nicchia nella roccia era stata creata dalla famiglia Ribaga nel 1962. È ben visibile e ricavata a ridosso del costone che delimita la carreggiata. Ora, a distanza di 54 anni, il timore della gente era quello, vedendola svuotata, che si fosse trattato di un atto vandalico.

Anzi, quella privazione di lumini e fiori stava preoccupando. Ieri, però, si è compreso che non si trattava di atti vandalici, bensì di una sua ricostruzione da parte di un discendente dei Ribaga.

"Quando transito in auto o in bicicletta sono solito fermarmi per una preghiera veloce, veloce", risponde un pendolare che si era preoccupato per quella mancanza.

Ricavata nella roccia ai margini della strada statale 240 di Loppio e val di Ledro, ma in territorio di Storo, quella piccola nicchia era un punto di devozione a cui si rivolgeva tanta gente di passaggio. Non passa giorno, infatti, che qualcuno si soffermi per mettere un piccolo segno, magari anche un semplice fiore di prato.

A poca distanza c'è pure una piccola lapide che ricorda il compianto Cassiano Pellizzari, di Condino, che nel giugno del 1936 perse la vita cadendo dalla bicicletta mentre da Riva del Garda stava rientrando alla volta di casa. Aveva quattro figli ed era il titolare dell'albergo Corona. "Si trattava di mio padre - dice ora il solo figlio rimasto di cui porta il nome – visto che papà mori qualche mese prima che io nascessi". 

 

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