La DAD? Ecco cosa ne penso
La DAD nel concreto e nell'oggi pare funzionare poco e male!
Ma non va condannata come metodologia innovativa e di per sè.
È l'utilizzo odierno, calato ex abrupto in un sistema impreparato, da una parte (insegnanti) e dall'altra (alunni), e in un contesto abbastanza drammatico, se non del tutto drammatico!
Tralascio volutamente la considerazione che all'Università e nelle ultime classi di Media Superiore la DAD dovrebbe essere un sistema metodologico di prassi, da ovviamente valutare per contesti, discipline e Facoltà.
Certamente, da un punto di vista pedagogico-didattico, il sistema DAD produce negli alunni piú giovani effetti non tanto di non-apprendimento, ma di non-inclusione (=aumento del divario tra alunni, differenziazioni di crescite culturali, perdita di alunni da un punto di vista scolastico, ecc.).
Forse bisognerà imparare da queste situazioni contingenti, non del tutto positive, non solo a risistemare le metodologie didattiche, ma anche e soprattutto ad analizzare quali sono effettivamente i saperi del presente (i saperi utili e indispensabili, vagliati e priorizzati) e del futuro, liberare le incrostazioni degli attuali programmi e metodi di insegnamento, rivedere le classi di concorso e le discipline di studio, rivedere gli orari degli insegnamenti, l'organizzazione in genere, ecc.
Un grande consulto nazionale sulla Scuola, insomma!
Cose che diciamo da anni e che non si sono mai fatte per ignavia ministeriale e di sistema!
Più volte io ho detto e scritto che l'attuale sistema scolastico va rivisto ab imis fundamentis: destrutturarlo, per ristrutturarlo! Non è più consono ai tempi attuali e futuri!
Soprattutto per i saperi fondamentali e i relativi contenuti, le metodologie, i cardini culturali di riferimento!
In questo mondo i valori sono cambiati!
È cambiata anche l'etica, ad esempio!
E la scuola é rimasta a proporre in continuazione riformette (troppe e misere) di ogni ministro di turno, tanti, troppi e per lo più incompetenti e di bassissima levatura cultural-sistemica.
Faccio un esempio di come una tragedia come il coronavirus abbia contribuito a cambiare in meglio almeno una cosetta: sono spariti, spazzati via dalla scuola tutti i progetti inutili (leggasi scuola-progettificio)!
Non è cosa da poco: questi toglievano tempo e spazio alle materie di studio o discipline formative.
Io propendo attualmente per una scuola integrata, in classe e in DAD, purchè vi siano i presupposti di preparazione e di studio e non di estemporaneità rimediate all'ultimo istante.
Ai docenti, buon lavoro. Ai discenti, che l'insegnamento si trasformi in apprendimento!
Giuseppe Biati