Gaver: il sindaco scrive
OGGETTO: OPERE DI MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITÀ DI ACCESSO AL COMPRENSORIO SCIISTICO DEL GAVER
Da alcuni anni, ormai, la viabilità provinciale di accesso al comprensorio sciistico del Gaver (località in Comune di Breno) subisce periodiche chiusure per rischio slavine in occasioni di precipitazioni nevose anche non particolarmente intense all’altezza dell’abitato di Valle Dorizzo in comune di Bagolino.
L'isolamento del comprensorio sciistico è causa di gravissimo danno economico per la società di gestione degli impianti, per le numerose attività economiche legate al turismo dell'intera valle del Caffaro ed alta Vallesabbia, ed è la principale causa dei mancati investimenti in ammodernamento degli impianti e delle strutture ricettive connesse. Crea inoltre disaffezione nei numerosi turisti e storici frequentatori del Gaver nel periodo invernale, a tutto vantaggio delle stazioni sciistiche del vicino trentino.
Numerosi sono stati gli incontri, istituzionali e con gli operatori locali, che in questi anni si sono succeduti ma nessuno di questi è stato risolutivo.
Eppure sin dal 2009 questo Ente ha incaricato un professionista di redigere una relazione nivologica di inquadramento del problema dalla quale sono chiaramente emerse le aree su cui è necessario intervenire, la tipologia di ogni opera da realizzare (difesa attiva o passiva) e la frequenza dei distacchi. Sin da allora si era deciso, con la Provincia di Brescia -Settore viabilità- di privilegiare le opere nelle zone più frequentemente soggette a distacchi In tal senso un primo tratto di galleria artificiale è stato realizzato nel 2010 in località Stagnole che ha risolto la prima criticità.
Questo intervento rischia però di rimanere assolutamente inutile se non completato con la difesa del successivo "Canal rotto" che presenta eventi con frequenza di distacco paragonabile al primo e su cui si potrebbe intervenire con galleria artificiale e/o reti paravalanghe del costo di circa 1.5 milioni (si veda a tal proposito il progetto definitivo predisposto da Provincia di Brescia).
Le ulteriori aree critiche, che pure la relazione individua, hanno distacchi con tempi di ritorno molto più lunghi e che si verificano solo in occasione di eventi particolarmente intensi.
L'intervento sul canal rotto porterebbe quindi, nel concreto, ad una drastica riduzione del numero delle chiusure della strada con grande beneficio per l'economia della zona, e la sicurezza degli operatori e degli utenti che raggiungono l'area.
Dalla realizzazione del primo intervento ad oggi non solo non si è fatto nulla di concreto a mitigazione del rischio slavine del Gaver ma si è assistito, al contrario, al consueto rimando di competenze tra ente provinciale, protezione civile regionale ed il settore territorio di Regione Lombardia.
Tutti questi Enti, ai loro vari livelli, sono stati informati della situazione del Gaver sin dal 09.12.2009 con lettera di questo ente di pari data prot. 2009U0007043 ed è stata inviata a ciascuno copia della relazione nivologica predisposta.
Nessuno è intervenuto concretamente sul problema e chi ha risposto lo ha fatto solo per rimandare il finanziamento a generiche e successive programmazioni di cui non si ha più avuto notizia.
Questo Ente ha inoltre depositato il progetto di messa in sicurezza del Canal rotto per tre anni sul bando otto per mille a diretta gestione statale, senza alcun riscontro.
Per tutte le annualità il bando è stato annullato dal Governo (dopo aver raccolto i progetti) che ha dirottato i fondi su altre necessità istituzionali.
Ciò premesso ritengo sia ormai paradossale quanto ad ogni chiusura strada si rinnova.
Gli addetti del settore viabilità della Provincia chiudono la strada su segnalazione del nivologo incaricato dalla Provincia.
Successivamente, quando le condizioni meteo lo permettono, interviene l’elicottero della protezione civile regionale per il sopralluogo in quota e, ancora successivamente, interviene l'elicottero della ditta appaltatrice con il dispositivo per il distacco programmato. Solo alla fine di questa procedura, che dura anche qualche giorno a secondo delle condizioni meteo, la strada può essere riaperta.
Nei periodi di chiusura strada resta isolato al Gaver un gruppo di persone più o meno numeroso, impossibile da raggiungere in caso di emergenza poiché non esiste viabilità alternativa e le chiusure coincidono con periodi meteo in cui è impossibile volare.
Tra l' altro, anche senza considerare il danno economico degli operatori, il costo complessivo annuale a carico degli Enti della procedura di riapertura della strada non è molto lontano dall'eventuale quota annuale dell' investimento per realizzare le opere di messa in sicurezza.
Ritengo pertanto che la problematica dell'accesso invernale all’area del Gaver sia stato in questi anni sottovalutato sia per i danni all'economia locale che conseguono ad ogni chiusura sia per le complesse problematiche legate alla sicurezza, all'accessibilità e all'isolamento della vasta area montana ed antropizzata di cui la viabilità provinciale in oggetto è unica possibilità di accesso o di partenza.
Ribadendo ulteriormente quanto le opere siano essenziali per l'economia locale e per il raggiungimento in sicurezza del comprensorio sciistico del Gaver invito gli enti sovracomunali in indirizzo a prevedere un rapido inserimento all'interno dei propri atti programmatori del progetto sopra brevemente descritto e la cui documentazione tecnica è già in vostro possesso.
A disposizione per eventuali chiarimenti porgo distinti saluti.
Gianluca Dagani