Mercoledì, 15 ottobre 2025


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mercoledì, 15 ottobre 2025 Aggiornato alle 07:00Lettere

Capovalle, addio al pulmino dell’asilo: cambiare ciò che funziona?

di Lettera firmata

Nella lettera al direttore di Vallesabbianews alcune perplessità in merito al nuovo sistema di trasporto scolastico per i più piccoli. «Il vecchio servizio era un esempio di efficienza e attenzione. Ora si chiede trasparenza e confronto»

 

 

Perché cambiare ciò che funziona? Il caso del pulmino dell’asilo a Capovalle
Un servizio che ha fatto scuola

 

Per quasi trent’anni, a Capovalle, il servizio di trasporto per i bambini della scuola dell’infanzia ha funzionato in modo esemplare. 

Puntuale, sicuro, pensato su misura per piccoli tra i 2 anni e mezzo e i 6: un tassello di civiltà che ha sostenuto famiglie, insegnanti e—soprattutto—i bambini, diventando così un piccolo orgoglio civico.

 

La novità che lascia perplessi

Da quest’anno il nuovo sindaco e i suoi consiglieri di maggioranza hanno deciso di cambiare rotta: niente più pulmino dedicato, ma inserimento dei bambini su una nuova corsa di linea pubblica gestita da TPL, quasi sovrapposta a quella esistente (infatti parte solo 20 minuti dopo), che non sembra risolvere alcun problema reale di mobilità e che non rispondeva a nessuna domanda reale dei capovallesi. 

I piccoli dovrebbero viaggiare su questa linea con seggiolini dedicati: una soluzione che, tra praticità e sicurezza, apre più interrogativi di quanti ne chiuda.

 

Le domande che meritano risposte

Cambiare è legittimo. Ma cambiare ciò che funziona richiede motivazioni solide e trasparenti. Le famiglie—che hanno chiesto chiarimenti—hanno già potuto escludere alcune ragioni:

 

Non è un tema di risparmio: non si tratta di spendere meno.

Non è per il bene dei bambini: nessun vantaggio educativo o di sicurezza è stato dimostrato.

Non è per semplificare la vita delle famiglie: anzi, aumenta ansia e complicazioni.

Allora perché? Qual è l’interesse pubblico effettivo che giustifica la rinuncia a un servizio “cucito addosso” ai più piccoli?

 

Una richiesta semplice: trasparenza e confronto

Questo non è un attacco personale al Sindaco o alla maggioranza.
 

Si chiede una cosa semplice: spiegare, con atti e numeri, le ragioni del cambiamento. Se ci sono vincoli tecnici, normativi o gestionali, si dicano. Se ci sono opportunità migliori, si mostrino. Se c’è un equivoco, si chiarisca.

 

Questo è un appello costruttivo: quando si parla di bambini, si va tutti nella stessa direzione.
Chiediamo in cambio ascolto, trasparenza e buon senso.
 

Un passo indietro è un passo avanti per tutta la comunità.

 


 

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