Mercoledì, 3 dicembre 2025


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mercoledì, 3 dicembre 2025 Aggiornato alle 08:00Blog - Maestro John

Il libro della Classe ’50 di Bagolino e Ponte Caffaro

di John Comini

L’Amarcord della Classe 1950 di Bagolino e Ponte Caffaro nel libro “Volta la carta…scopri il ‘50” (Edizioni Valle Sabbia)

 

L’amico Antenore Taraborelli mi ha donato un interessante libro scritto dai coscritti del 1950 di Bagolino e Ponte Caffaro che si sono raccontati al giro di boa dei ¾ di secolo. Ebbene, è così interessante, così pieno di aneddoti, curiosità e storie che l’ho letto d’un fiato! Forse perché sono nato due anni dopo, molti eventi mi hanno fatto tornare a galla nella mia memoria ricordi spensierati e un pizzico di rimpianto per il tempo che è volato via.

 

Il libro è stato coordinato in modo esemplare da Marisa Viviani, e raccoglie le testimonianze di Antenore Taraborelli (è di Gavardo ma Bagolino è ormai la sua seconda patria), Armida Alberti, Diana Fusi (Iole), Elvia Romiglio, Gianluigi Pelizzari, Giorgio Nicolini, Luciano Saia, Maria Cuccureddu (Rita), Mauro Pelizzari, Nerio Melzani, Paolo Bazzani, Paolo Melzani, Pietro Salvini, Rosanna Scalvini, Stefano Donina, Valentino Zanetti e della stessa Marisa. Il coordinamento organizzativo è di Luciano Saia, quello fotografico è di Giorgio Nicolini, Paolo Melzani ha illustrato la copertina ed il logo, le ricerche sono di Nerio Melzani e Mauro Pelizzari. Molte le persone che hanno collaborato, tra le quali Flavio Richiedei e Gabriella Buccio Benini pet le informazioni su vicende del paese, la Maestra Susanna Zanetti, due cugini di Gianluigi e Oliva Manzoni che con gli stessi coscritti ha fornito foto e materiali propri. Nella premessa si legge: “Il nostro esordio nel mondo è avvenuto nel 1950, Anno Santo che nuovamente ricorre in questo 2025 dei nostri ¾ di secolo; Anno Santo che ha scandito anche il primo quarto di secolo della nostra vita nel 1975 (25 anni) e il secondo quarto nel 2000 (5° anni): forse un viatico per il paradiso? E sarà stato per questa presunta condizione di grazia goduta dalla Classe 1950 che Gianluigi ha voluto denominare il nostro gruppo Generazione Santa…”

 

Scorrendo i capitoli del libro si può comprendere il viaggio nei ricordi della classe 1950: la nascita in casa, i giochi all’asilo (“O Signore mandateci il sole…”), l’età mitica dell’infanzia con la Santa Lucia (quella per i ricchi e quella per i poveri…), le colonie al mare (a Igea Marina, come me!) e in montagna. Ah quella canzone sulla corriera che il libro mi ha ricordato: “Macchinista, macchinista del vapore, metti l’olio agli stantuffi, che del mare siamo stuffi e a casa vogliamo andar”. E poi la scuola, a cui si andava a piedi con in tasca la castagne cotte in padella, le classi numerose ed i maestri “sempre arrabbiati che fumavano come turchi durante le lezioni”. E i giochi, nei quali i maschietti si affrontavano con la cerbottana o a pallone divisi fra Cävril e Ösnà… “Sulle strade c’erano tanti sassi, così si faceva spesso a sassate e capitava di ricevere anche qualche colpo in testa”. “Bande di 10-20 ragazzini in mezzo alla strada armati di spade di legno, scudi di latta, tirasassi, e giù botte da orbi (vi ricordate dei Ragazzi della via Pal? Uguale uguale).” Ecco poi la vita del paese, sintetizzata in “formentù dä scärföà, ciacolà e fan sö dé òrbe”…E la religione, con i chierichetti (chiamati “pögnätì”), gli amati sacerdoti, l’oratorio, i rosari e le visite ai santuari. La nascita della società sportiva Bagolino, le prime nuotate (col rischio di annegare), le partite di rugby tra fango e gomitate (ma “…chi ha giocato a rugby è rugbysta tutta la vita”). Naturalmente non poteva mancare il  fantastico Carnevale, con i “màscär”, i “sonädùr” e la straordinaria passione per la musica. Si apre poi il capitolo dell’adolescenza, che è “come un romanzo di fantascienza dove sei esploratore del pianeta terra”. Ecco allora le fotografie delle “pericolose trasgressioni dei quattordicenni nella cäsìnä”: ma poi “la Compagnia si sciolse e la frequentazione tra compagni cambiò, e tra loro non ci saranno più soltanto maschi”… 

 

Ecco il periodo del lavoro, con esperienze importanti e -per chi è emigrato- la nostalgia di casa. E la stagione dell’amore, fra gioie e dolori, segreti da innamorati e fidanzamenti. Mi permetto di citare un magnifico ricordo di Elvia, degno di uno spettacolo della Signora Maria: “Quando mi son fatta il moroso, per andare al cinema mia madre mi faceva accompagnare dalle mie sorelle, dovevano tenerci sott’occhio. Una volta ero andata a ballare di nascosto a Baitoni, alla Balera Miramonti, e lì mi aveva vista un cugino, così gli ho raccomandato di non dirlo alla mia mamma, se no la mé copàä dé bòte! E poi finalmente mi sono sposata, ma non sono andata tanto lontana dalla casa di famiglia, ho dovuto solo attraversare la strada ed ero già arrivata nella mia nuova casa, sono passata dal numero pari al numero dispari…e mia madre mi poteva vedere dalla finestra.” Che meraviglia! Ed è bellissima l’immagine di Rosanna, in abito da sposa, che va verso l’altare con un magnifico sorriso.

 

I coscritti del 1950 di Bagolino e Ponte Caffaro non hanno inteso realizzare una ricerca storica o sociologica ma semplicemente, come ha scritto Marisa, “lasciare un segno, fatto di immagini e parole, che restassero nella memoria collettiva come un’orma del proprio passaggio su questa Terra.” E ci sono riusciti perfettamente, perché leggendo queste pagine si colgono preziosi attimi di vita, indimenticabili momenti che fanno parte di una generazione, piccole felicità che fanno rifiorire un tempo mai perduto, perché vivo nel cuore di ognuno.

 

Maestro John

 

Nelle foto:

1-2-3-4) Immagini della festa dei coscritti svoltasi il 31 maggio 2025: Santa Messa nella parrocchiale di Ponte Caffaro e ritrovo al ristorante (fotografie di Luciano Saia)

5) La copertina del libro “Volta la carta…scopri il ’50” (Edizioni Valle Sabbia)

6) Rosanna verso l’altare (foto tratta dal libro)

 

 


 

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