Giovedì, 22 maggio 2025


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giovedì, 22 maggio 2025 Aggiornato alle 06:37Eco del Perlasca

Fuga per la vittoria

di Luciano Pace

Ecco che cosa succede quando vieni a conoscenza che il giornale scolastico da te coordinato ha vinto un concorso nazionale

 

 

Circa una settimana fa mi squilla il telefono. È un numero sconosciuto. Rispondo incredulo. 

Una voce tipicamente meridionale mi comunica che l’Eco del Perlasca ha vinto uno dei premi del Concorso nazionale di giornalismo studentesco “Carmine Scianguetta”, organizzato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito in collaborazione con una scuola di Manocalzati, piccolo comune di Avellino. 

 

Rispondo: “Signora, è sicura?”. 

Mi si ribatte: “Ma le pare che su una cosa del genere la prenderei in giro?”. Non fa una piega.

 

A questo punto, cercando di contenere la gioia della notizia, domando sul prossimo da farsi. Mi viene detto che la premiazione avverrà di lì a 10 giorni, ovvero il 24 di maggio. 

Alla gioia per la vincita si sostituisce subito il panico. “Come 10 giorni? Ma lei non sa che è la fine della scuola e noi siamo una scuola della Valle del Bresciano? Come facciamo?”. 

Risposta “Vabbè, non si preoccupi professò, io conosco la zona e lo so che voi bresciani siete capaci ad organizzarvi”. Non ha tutti i torti.

 

Raccolgo tutte le informazioni del caso per l’organizzazione del viaggio e poi chiudo la telefonata. 

Comincia la pianificazione sul da farsi. Per prima cosa, comunicare alle studentesse e agli studenti della redazione dell’Eco del Perlasca, alla collega Stio Katiuscia e al direttore del Vallesabbianews la notizia. 

Scrivo un messaggio sul gruppo di whatsapp. 

Incredibilmente, nel giro di pochi secondi, tutti esprimono la loro contentezza rispondendo con svariate emoji (fuoco, cuori, top, occhi a stella, occhi a cuore, ecc.). È abbastanza ovvio.

 

In seconda battuta chiamo la dirigente scolastica, Maurizia di Marzio, per farle sapere della notizia. 

Ovviamente anche lei esprime la sua soddisfazione e contentezza, tanto da decidere di finanziare il viaggio per la premiazione. 

Tuttavia, questo viaggio va organizzato. Ed è in queste circostanze che un insegnante capisce a che cosa un preside dà davvero valore. Infatti, la Dirigente decide di dare una sua mano personale nell’organizzazione del viaggio ed insieme alla DSGA si premura di verificarne la fattibilità. 

Questa disponibilità non è scontata o dovuta. Tanto di cappello.

 

Una volta verificata la possibilità di partire per Manocalzati con una delegazione di studentesse e studenti, giungiamo al terzo step: l’uscita della circolare informativa. 

Per chi non se ne fosse ancora ben reso conto, la stesura delle circolari scolastiche è un processo mitopoietico e catartico, in particolare di espiazione delle pene collegate all’arte di scrivere: si tratta di trovare il minimo delle parole giuste e formali per farsi capire da tutti senza tralasciare nulla che potrebbe condurre a formulare ulteriori domande. 

Vi assicuro: è un’impresa titanica.

 

Ciò nonostante, la collega Stio si mostra particolarmente versata in quest’arte e, nel giro di solo venti minuti, riesce a stendere la bozza di circolare perfetta per avvisare del viaggio a Manoclazati, del perché lo si farà, chi vi parteciperà, ecc. Da qui si arriva alla giornata di oggi.

 

Intorno a meta mattina giunge la più infausta delle notizie per chi organizza un viaggio in Italia: sciopero dei treni per venerdì

Si era già avuta l’avvisaglia il giorno precedente, ma sembrava che una preghiera alla vergine Maria potesse risolvere la questione. I

nvece, i gerarchi di Trenitalia hanno pensato bene non prestar ascolto all’intercessione della Madonna. Non hanno avuto orecchi per intendere.

 

Capite bene che, ora, oltre alla delusione, c’era la tristezza di doverlo comunicare alla delegazione studentesca. “Va bene, ci penso io”, ho detto sia alla Dirigente che alla collega Stio. 

 

Scrivo su whatsapp queste parole: “Buongiorno. Giungo con notizie tristi. Purtroppo per lo sciopero dei treni la scuola non riesce a garantire il viaggio. Mi dispiace. Le circostanze ci sono avverse. 

Quello che conta, però, è che ci siamo come vincitori. Mettiamola così: Ubaldo avrà un particolare di cronaca in più da inserire nel suo articolo dedicato a questo evento. Un abbraccio (emoji con aureola)”. 

È importante indicare il positivo nel negativo quando si insegna. 

 

Tuttavia, proprio nel momento in cui ogni speranza era considerata ormai perduta, arriva un messaggio da Ubaldo, il nostro direttore giornalistico: “Tranquilli ragazzi, io ho un furgoncino da nove posti. Possiamo andare!”. 

Una nuova speranza divampa su whatsapp. Sì: è giunto il miracolo tanto atteso. La Madonna ha ispirato il cuore di un miscredente a muoversi a compassione della redazione dell’Eco di cui anch’egli è responsabile. “San Lubaldo da Bione” non ha chiuso il suo cuore alla disperazione, ma si è reso segno della premura verso il suo prossimo. 

Un miracolo laico. 

 

Non è ancora finita, però. Di fronte alla proposta di muoverci con il carro di fuoco a nove posti messo a disposizione da Ubaldo, serviva verificare l’approvazione delle famiglie, perché si tratta di un mezzo privato e non pubblico. 

Ebbene, verificata anche questa circostanza, ora si può partire per questa fuga dalla scuola verso la vittoria giornalistica.

 

Che cosa attenderà la nostra delegazione a Manocalzati? 

Di preciso nessuno lo sa. L’unico fatto certo è che l’Eco del Perlasca ha vinto un premio nazionale di giornalismo. In cosa consista non è dato sapere. 

Il Concorso era per giornali scolastici cartacei, ma l’Eco è un giornale on-line ed ha vinto lo stesso. Fino a ieri la parola “Manocalzati” poteva essere per noi associata ad una ditta di guanti e, invece, oggi sappiamo che è il Comune della premiazione. 

 

In verità c’è anche un’altra certezza che accompagna tutto questo trambusto di eventi che sta continuamente mandando in testacoda continua le nostre emozioni: la redazione giornalistica dell’Eco del Perlasca, che da nove anni lavora due ore ogni settimana (una a Idro e una a Vobarno) per sviluppare la scrittura giornalistica, il senso critico, la libertà di espressione e la capacità comunicativa scrittoria, si è dimostrata uno dei progetti di eccellenza della nostra scuola italiana e non solo bresciana. 

 

Di questo siamo tutti felici ed orgogliosi e confidiamo che la stessa gioia possa essere condivisa da tutta la nostra scuola.

 


 

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