Manifesti di epoca fascista in municipio, la proposta dell’Anpi
Lasciato passare il clamore mediatico, l’Anpi, locale e provinciale, ha inviato una lettera al sindaco di Prevalle riguardo alla vicenda dei manifesti di epoca fascista esposti in un atrio del municipio
L’occasione dei recenti articoli sui giornali ci induce a sottoporre qualche riflessione e una proposta alla Vostra amministrazione nell’intento - immaginiamo condiviso - di tutelare il buon nome del nostro paese, al quale ingiustamente si attribuisce un cuore nostalgico e una propensione affettuosa per i periodi più bui del recente passato d’Italia.
Spiace che la presenza di alcuni manifesti e proclami risalenti al periodo della Repubblica Sociale in una sala di Palazzo Morani sia stata etichettata frettolosamente come propaganda nazifascista o apologia del fascismo o, ancora peggio, imperdonabile rimpianto della dittatura.
Ci preme ricordare - come abbiamo avuto modo di fare con i giornalisti dai quali siamo stati contattati per avere delucidazioni - che l’esposizione dei proclami del Duce, del Comando tedesco e del Podestà contenenti severe limitazioni e pesanti divieti fu voluta da Amministrazioni precedenti a quelle del Centrodestra.
Quei manifesti provenivano dall’Archivio Comunale ed il solo scopo per il quale vennero esibiti al pubblico era di ordine storico e conoscitivo. Non furono accompagnati da didascalie perchè parlavano da soli, esponendo con durezza e con chiarezza estreme la tragedia dell’Italia occupata attraverso imposizioni che negavano libertà e dignità.
Non conosciamo, invece, nè la provenienza nè l’autore dell’aggiunta di altre immagini presenti oggi nelle stesse sale che hanno dato al contesto la connotazione di una raccolta di cimeli nostalgici inadatta alla sede istituzionale.
Possiamo comprendere, pertanto, che il visitatore non informato possa trarre conclusioni affrettate confondendo gli intenti di chi ha esposto quei documenti.
Il tutto concorre a mettere il paese e la comunità di Prevalle sotto i riflettori di una luce negativa e poco dignitosa, cosa di cui ci rammarichiamo e a rimedio della quale vogliamo offrire un contributo fattivo.
Con questa premessa, a nome dell’ANPI locale, NON chiediamo la rimozione tout court dei documenti esposti reputandoli testimonianze materiali di un’epoca liberticida da cui però è scaturita la rinascita democratica che oggi ci vede liberi e in democrazia. CHIEDIAMO e PROPONIAMO, invece, di completare il contributo storico all’interno della sala che tanto scalpore ha suscitato con altrettanti documenti che sono testimonianze di grande valore proprio della rinascita democratica e dell’approdo alla nostra illuminata Costituzione.
Nell’ordine, e per non lasciare equivoci a qualsivoglia visitatore, riteniamo opportuno esporre:
- un cartello informativo che avvisi chi entra che troverà nella sala documenti provenienti dall’archivio comunale messi in esposizione per far conoscere aspetti di quel periodo;
- nuovi documenti come il proclama del CLN datato 27 aprile 1945 nel quale il commissario Orazio Botturini annunciava l’Italia libera e nel contempo chiedeva a tutti di mostrarsi “degni della riconquistata libertà” deponendo spirito di vendetta e facendo prevalere solidarietà e collaborazione; - la dichiarazione datata 27 aprile 1945 nel registro delle Deliberazioni Consigliari che si apre con la citazione di Dante “Incipit vita nova!” (Ha inizio una vita nuova!).
- la fotografia dell’unico partigiano prevallese, Giuseppe Carli, caduto in un’azione a Bedizzole nell’aprile 1945.
Con queste integrazioni il percorso storico è completo, non retorico e meno ancora, nostalgico. Testimonia la dura tragicità del periodo e il faticoso cammino per la ricostruzione di un contesto pacificato, che siamo i primi a dire non fu conquistato in un solo giorno.
Se la proposta che facciamo trova accoglienza, siamo disponibili a ragionare su come valorizzare anche “musealmente” l’integrazione da noi suggerita.
Distintamente
Per l’ANPI della Bassa Vallesabbia
Paola Ballerini
Paolo Catterina
il presidente Antonio Butturini
Per l’ANPI provinciale il presidente Lucio Pedroni
Per le Fiamme Verdi il presidente Alvaro Peli