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domenica, 29 dicembre 2019 Aggiornato alle 09:45Attività

Gianni chiude (ma dopo settantun anni!)

di Fabrizio Galvagni
«Hai sentito che Gianni chiude?»: da qualche giorno è la domanda che molti vobarnesi si scambiano, frequentemente almeno quanto gli auguri per le festività natalizie.

Il 31 dicembre 2019 chiuderà la storica macelleria di Gianni Pizzoni, aperta a Vobarno nel 1957.

Quella dei Pizzoni, per dirla tutta, è una vera e propria dinastia: la prima macelleria Pizzoni fu aperta dal padre Andrea nel lontanissimo 1948.

Erano gli anni difficili del dopoguerra e della ricostruzione; venuto da Idro, il capostipite rilevò l’attività della macelleria equina di un tal Bologna, che aveva allora sede in Piazza Ferrari. 

Una decina di anni dopo, nel 1957, il salto di qualità: i Pizzoni aprono una macelleria in Via Migliorini, in quella che era stata la sede di un altro negozio storico vobarnese, il negozio di scarpe Ferretti.

Da allora Gianni (la macelleria equina sarebbe passata poi al fratello Enrico) da lì, si fa per dire, non si è più mosso: giorno dopo giorno, anno dopo anno, affiancato dall’instancabile moglie Angela Donati, ha svolto coscienziosamente per 71 anni (leggasi “settantuno”!) il suo lavoro; la sua macelleria – riconosciuta dalla Regione Lombardia nel 2014 come “Negozio storico” – chiuderà i battenti il 31 dicembre.

D’accordo: un negozio è un’attività commerciale e che ci lavora lo fa per ricavare un reddito e i mezzi per sostenere se stesso e la propria famiglia; ma un negozio è anche un luogo di incontro, di socialità e di vita. Lo è sempre stato ma lo è ancor di più ai giorni nostri in cui trionfa l’anonimato dei centri commerciali e della grande distribuzione.

 «Hai sentito che Gianni chiude?». Sì, Gianni chiude. Ed è un pezzo di storia vobarnese che ci lasciamo alle spalle.

Auguri dunque a Gianni e ad Angela e… grazie!
© Riproduzione riservata

 

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