Educare per superare gli stereotipi di genere

Gli alunni del Cfp Zanardelli di Villanuova sul Clisi sono stati coinvolti dall’inizio di questo anno scolastico in un progetto educativo contro la violenza di genere.

Questa “Unità di apprendimento” è stata curata e seguita dalle professoresse Chiara Zambelli e Cristina Goffi ed è culminata con una mostra allestita presso l’atrio dell’istituto con i lavori degli alunni.

In particolare gli studenti delle classi prime si sono dedicati alla realizzazione di cartelloni, quelli delle seconde a una ricerca sulla volenza di genere, le terze alla realizzazione di un questionario da sottoporre in forma anonima a tutti gli studenti della scuola per capire come vengono giudicati da loro certi comportamenti.

Proprio alcune risposte al questionario hanno fatto emergere quanto sia ancora profonda in molti ragazzi una cultura maschilista.

Va evidenziato che il Cfp di Villanuova è frequentato da circa 300 alunni, nella stragrande maggioranza maschi: le ragazze sono solo il 5% degli studenti e frequentano principalmente i corsi di informatica e di agraria. Quelli operatore meccanico ed elettrico sono quasi esclusivamente maschili.

Nella giornata di ieri la scuola ha organizzato un incontro per illustrare questo lavoro e per un incontro con gli alunni con alcuni rappresentanti delle istituzioni per alcune riflessioni sulla violenza di genere in occasione dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Ospiti della giornata erano la vicesindaca di Villanuova Caterina Dusi, che è anche presidente del Comitato Pari Opportunità dell’ordine dei Commercialisti di Brescia, l’assessore alla Cultura Federica Bignotti, il maresciallo Francesco Santonicola, comandante della stazione carabinieri di Gavardo, accompagnato dalla carabiniera scelta Elisa Sbarbati, psicologa, e due volontarie del centro antiviolenza Chiare Acque di Salò.

Presso la palestra dell’istituto tutti gli alunni hanno potuto seguire gli interventi degli ospiti e poi porre alcune domande.

La vicesindaca Dusi ha insistito sulla cultura dell’uguaglianza e della parità fra uomini e donne, una parità di diritti che arricchisce l’intera società.
Il maresciallo Santonicola ha richiamato i recenti fatti di cronaca sulla violenza sulle donne per invitare a denunciare le situazioni di disagio e di violenza: Non è fare la spia – ha precisato ai ragazzi –, non bisogna girarsi dall’altra parte, perché le istituzioni possono intervenire per evitare che certe situazioni degenerino.

Infine le volontarie Patrizia a Bruna del centro Chiare Acque hanno illustrato cos’è il centro antiviolenza, quali servizi offre ed hanno proposto alcune riflessioni sulla violenza psicologica.

Vista la necessità di continuare un percorso culturale all’insegna della parità e rispetto di genere, il  progetto, nelle intenzioni delle insegnanti, proseguirà anche nei prossimi anni.