In ricordo della Contesa di Monte Melino
Si sono concluse con una conferenza di mons. Luis Romera, rettore dell’Università della Santa Croce di Roma, le celebrazioni a Castel Condino in ricordo del centenario della Grande Guerra
Castel Condino ha chiuso con successo la “Contesa di Monte Melino”. Lo ha fatto ieri l’altro venerdì in occasione della conferenza conclusiva alla quale era presente monsignor Luis Romera, rettore della Università Santa Croce di Roma e presidente della conferenza dei rettori delle Università Pontificie nel mondo.
Ma prima del rappresentante della Chiesa spagnola avevano parlato Stefano Bagozzi, sindaco di Castel Condino, e il senatore Ivo Tarolli, presidente del Comitato organizzatore, mentre Luca Mezzi, vicepresidente dell’Ente BIM del Chiese, con il monsignore si era intrattenuto da Gemma a Boniprati all’ora di pranzo.
Argomento della conferenza di monsignor Romera “Condizioni e strumenti per una cultura della pace”.
Spaziando dall’umanesimo giudaico cristiano ad Habermas, dalla parabola del Buon Samaritano a Norberto Bobbio, il monsignore ha sottolineato “che elemento importante per la pace è il concetto di prossimo. Il prossimo non come un alter ego in competizione con noi, ma il prossimo, l’altro, al quale siamo chiamati ad avvicinarci con un atteggiamento di comprensione, di aiuto e condivisione”.
“La pace interiore di ciascuno di noi – ha proseguito monsignor Romera – e la pace in famiglia sono condizione perché si riescano a promuovere condizioni di pace fra gli stati e fra le civiltà che oggi entrano spesso in conflitto fra loro”.
L’uomo di chiesa, affiancato dal reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli, ha poi fatto riferimento ai molti studenti dell’Università originari di paesi in difficili condizioni economiche se non addirittura in stato di guerra civile.
Prima ancora, santa messa e spaghettata alla staffa.