Decima e ultima… Festa Punto e a capo
Come mai decima e ultima? Questa domanda continuano a sentirsela ripetere gli organizzatori della Festa Punto e a capo, in programma il prossimo fine settimana, da venerdì 4 a domenica 6 settembre al parco Rinascita a Odolo.
La scritta campeggia ben in evidenza sul manifesto dell’evento, che nell’arco di dieci anni è cresciuto e diventato un appuntamento molto atteso della fine estate odolese e valsabbina.
A scanso di equivoci, va detto che non c’è nessuna polemica né alcun litigio in atto fra gli organizzatori: «L’avevamo sempre detto fin dall’inizio che avremmo organizzato 10 edizioni e poi avremmo concluso quest’esperienza – ci racconta Andus Tononi, uno degli ideatori e organizzatori dell’evento odolese –. Negli ultimi anni poi avevamo proprio iniziato il conto alla rovescia: meno 3, meno 2, meno 1...».
Organizzare un evento di questo genere è impegnativo, richiede mesi di lavoro, i primi contatti sono stati avviati già dallo scorso febbraio: dopo dieci edizioni un po’ di stanchezza si fa sentire.
«In tanti ci chiedono come mai questa è l’ultima edizione. E pensare che all’inizio questa festa a tanti non era piaciuta: aveva la nomea di “festa degli ubriaconi”».
Ma la qualità della proposta musicale e la finalità benefica a favore delle associazioni del paese, ha fatto ricredere tutti e negli ultimi anni è stata molto apprezzata. Basti pensare che, con il ricavato della festa, in dieci anni sono stati elargite donazioni per circa 30 mila euro alle diverse associazioni del paese e non solo: Pronto Emergenza, Protezione civile, Alpini, Oratorio, ecc.
A dare il via 10 anni fa alla “Festa Punto e a capo” erano stati Andus Tononi, all’epoca presidente del Cinghil Group, con Davide Vivenzi, detto Bobo, e Andrea Mutti del Vasco Rossi Fans Club. A loro dopo un paio d’anni si è unito Cristian Turina. A questo gruppo che fa da cabina di regia, si unisce per l’organizzazione dell’evento un’altra quindicina di persone, mentre nei giorni della festa i volontari al lavori sono una settantina, fra cui molti giovani.
La speranza di Tononi è quella di trovare fra questi, di Odolo o dei dintorni, qualcuno che prenda a cuore l’organizzazione di un evento del genere. «Sarebbe bello dare inizio a una nuova iniziativa, magari con un altro nome; noi potremmo dare un supporto nell’organizzazione, però dopo dieci anni riteniamo di aver dato abbastanza».
Per questa edizione, inoltre, si sta pensando a delle misure per evitare di vendere alcolici a minorenni: «Prima di tutto – ci tiene a dire Tononi –, perché anche noi riteniamo non sia corretto, in secondo luogo per evitare strascichi polemici sulla festa».








