27 Luglio 2009, 06.10
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Pensionati

Da Nave a Capo Nord in bici

Il biker triumplino Giorgio Rossi ha scalato il suo «ottomila»: tanti sono infatti i chilometri che ha percorso per portare a termine un’impresa da incorniciare

È entrato nell’oratorio San Filippo Neri alle cinque della sera, accolto da striscioni, felicitazioni di parenti, amici e conoscenti e dalle note della Banda S. Cecilia che, pur schierata in modo informale, ha suonato con la solita, proverbiale, professionalità. Tanti applausi e brindisi, molta commozione sul volto dei familiari e degli amici per il protagonista del caldo pomeriggio navense, Giorgio Rossi, 55enne che ha brillantemente coronato un sogno non certo alla portata di tutti: percorrere in bicicletta il tragitto Nave-Capo Nord e ritorno, circa 8.000 km in solitaria.

Un specialista delle imprese
Giorgio non è nuovo ad imprese sportive, ma sinora i suoi traguardi erano legati ad esperienze giovanili che l’avevano portato in Danimarca o nei Paesi Bassi. Una decina di anni fa il biker navense entra infatti a far parte di un gruppetto di appassionati del suo paese, gli «Amici di bici», sodalizio che organizza frequenti escursioni (o pellegrinaggi) cavalcando l’amata… due ruote.
Ecco allora che assieme a loro partecipa al pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo e poi si spinge in altre avventure, toccando località come Lourdes, Cracovia, Santiago de Compostela sino ad arrivare alla decisione, maturata nel 2008, di intraprendere da solo il lungo percorso di andata e ritorno a Capo Nord. Giorgio si documenta, chiede lumi a chi ha già fatto questa esperienza, affronta consistenti allenamenti provando accorgimenti tecnici, come (ad esempio) trainare una carrozzina porta-bagagli nella quale collocare il necessario per la difficile trasferta.
 
La preparazione specifica dura un anno intero e finalmente, con le giuste e necessarie motivazioni, inizia l’avventura.
Bici e «pilota» iniziano il percorso sabato 23 maggio alle 8, salutati da una folla di conoscenti, dagli affezionati «Amici di Bici» capitanati da Ginetto Comini, lo stesso che, su internet, terrà aggiornato il diario di viaggio di Giorgio. L’inizio dell’impresa non è dei migliori e fra le note dolenti si segnala il cattivo tempo, la solitudine, il peso (35 kg) del carrello da trainare e, talvolta, errori di percorso che allungano le già consistenti distanze.
 
Giorgio tuttavia dimostra la sua tempra forte e non si abbatte: confortato dai familiari e dagli amici per via... satellitare supera la dura fase iniziale e ben presto carbura a dovere, macinando le tappe. Basti pensare che, una volta raggiunta la meta attraversando Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, al ritorno affronterà la Finlandia e, percorrendo giornalmente tratti sempre più lunghi, guadagnerà parecchi giorni rispetto a quelli preventivati per il rientro in Italia.

Un ritorno da trionfatore
Sabato scorso, così come avevano fatto all’andata, gli «Amici di Bici» sono andati ad accoglierlo sulla sponda veronese del Lago di Garda e poi l’hanno accompagnato festosamente sino all’oratorio dove Giorgio si è emozionato per l’accoglienza ricevuta e le testimonianze d’affetto che gli sono state rivolte.
Fra le sue prime parole il grazie riconoscente a quanti l’hanno sostenuto, il tutto nella consapevolezza di aver avuto una notevole forza d’animo e fiducia nei propri mezzi, tali da condurre in porto l’ardua l’impresa.
Saranno tante le cose da raccontare d’ora in avanti, ma subito ci ha segnalato come il complimento più bello fra i tanti ricevuti gli sia stato rivolto da una signora tedesca che lo ha così apostrofato «Tu italiano piccolo di statura, ma gigante nella determinazione».
 
Ottomila chilometri in bicicletta hanno lasciato un segno tangibile, ovvero i dieci chili persi... per strada, ma Giorgio ha palesato un vigore davvero notevole, una forma strepitosa, un volto che esprimeva la soddisfazione di una impresa fermamente voluta e positivamente raggiunta.
Si è goduto il meritato abbraccio dei familiari, le strette di mano e le congratulazioni degli amici che ora attendono di conoscere nel dettaglio la storia e le vicende di questo lungo viaggio. Giorgio ci ha confessato di aver avuto paura una sola volta, percorrendo il lungo, trafficato, tunnel distante 25 chilometri da Capo Nord: ovvero quei 25 interminabili chilometri che lo separavano da un sogno felicemente realizzato.
 
ort. - dal Giornale di Brescia



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