La storia del pane
Gli sfarinati per la produzione del pane sono ottenuti dal grano, dalla segala, dall’orzo, dal mais, dal riso e dalla soia.
Successivamente in Egitto, in cui crescevano diverse qualità di cereali, nelle famiglie ricche le serve avevano il compito di macinare i chicchi di cereali e di impastarli con acqua e infine cucinare le pagnotte nei forni.
In seguito ai forni in pietra si preferì l'utilizzo di vasi in creta che venivano riscaldati col fuoco, poi si eliminava la cenere e si introducevano le pagnotte e l'imboccatura del vaso veniva chiusa con una grossa pietra, favorendo una lenta ed uniforme cottura del pane.
La tecnica di produzione del pane fu poi introdotta in Italia dai romani, e qui fu coniato il termine "farina" derivato dalle abbondanti coltivazioni di Farro che veniva impiegato al pari degli altri cereali per la fabbricazione del pane.
I romani elaborarono ulteriormente la ricetta base del pane, incrementando il numero di ingredienti che ne variavano sapore e aspetto, come le olive o le mele.
Ai romani è accreditata l'invenzione del molino ad acqua, anche se quest'invenzione fu poi utilizzata per la prima volta a livello industriale in Francia.
Nel medioevo i feudatari avevano mulini privati e tutti coloro che volevano macinare il grano dovevano pagare una tassa che veniva poi incassata dal signorotto locale.
Il lievito è un agente che provoca la fermentazione e un conseguente aumento di volume della pasta di pane; generalmente si utilizza il lievito di birra, insieme ad altri ingredienti come la farina, lo zucchero, e il sale, ma anche grassi e un liquido, in alternativa si utilizzano altri tipi di lievito, come quello naturale.
Il processo di fermentazione provocato dal lievito genera all’interno dell’impasto minuscole bolle di anidride carbonica, gonfiandolo e rendendolo leggero e poroso.
La farina è l’ingrediente essenziale del pane. Quella di frumento è la più usata.
E’ proprio l’alto contenuto di proteine che rendono il frumento adatto alla panificazione. Mentre si impasta la farina, le proteine si trasformano in glutine, una sostanza elastica che intrappola l’anidride carbonica prodotta dal lievito e permette all’impasto di lievitare.