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sabato, 30 luglio 2016 Aggiornato alle 07:59Amministrazioni

Fonderie Mora e Aspireco, sistuazioni ambientali da monitorare

di Redazione
Nell’ultimo consiglio comunale la richiesta anche da parte dell’amministrazione gavardese di nuovi interventi sulle Fonderie Mora. Verifiche anche per il sito Aspireco, in località Busela


Chiarimenti da parte dell’amministrazione comunale di Gavardo nell'ultima seduta consiliare, a seguito di due interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza di Gavardo Rinasce e Gavardo in Movimento, su due situazioni ambientali che da tempo preoccupano la popolazione gavardese.

La prima sulla situazione delle Fonderie Mora, dove cittadini e comitati da tempo lamentano presenza di fumi, polveri ed emissioni maleodoranti nelle vicinanze della fabbrica, con richiesta di aggiornamento a seguito anche della conferenza dei servizi del 5 luglio scorso; la seconda sulla questione Aspireco, in località Busella, inserita dalla Regione tra gli 876 siti contaminati della Lombardia.

A rispondere è stata l'assessore all'Ambiente Angela Elisa Maioli, che ha ripercorso le tappe della vicenda. «La nostra attenzione è costante - ha assicurato. - Certo, il problema non può essere ignorato, anche se dobbiamo dare atto alla nuova proprietà di un impegno rilevante per garantire, mediante un piano di investimenti per la ristrutturazione e l'ammodernamento degli impianti, non soltanto del rilancio produttivo delle fonderie, ma pure del miglioramento degli standard ambientali». Molti gli interventi già realizzati e altri sono in corso d'opera o programmati per il futuro.

«Durante la conferenza dei servizi per il rinnovo dell'autorizzazione all'attività, svoltasi nelle scorse settimane, insieme ad Arpa e Provincia abbiamo però chiesto alla proprietà uno sforzo ulteriore - ha ricordato l'assessore. - Interventi migliorativi dovranno essere eseguiti in tempi brevi: dalla chiusura del capannone di colata per aumentare l'aspirazione alla messa in esercizio di un filtro aggiuntivo a carboni attivi, dalla verifica dell'altezza dei camini alla valutazione di fattibilità di un impianto di aspirazione nel reparto grandi getti».

L’assessore ha risposto anche in merito alla questione dell’Aspireco. Una vicenda che parte da lontano: ancora nel gennaio 2001, ha spiegato Maioli, si registra una segnalazione dell'Asl per «inquinamento ambientale», dovuta alla presenza di acqua mista a sostanze organiche con sversamenti nel Rio Rossino. Pochi giorni più tardi viene emessa un'ordinanza «per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale». Il procedimento venne chiuso nel 2006, nel 2007 venne rinnovata l'autorizzazione Aia.

L'ultimo controllo nel 2011, quando l'Arpa verificò il «buono stato di manutenzione» della pavimentazione di lavoro. A seguito della segnalazione della Regione, il Comune rimane sull'attenti: «Faremo tutte le verifiche del caso».

 

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