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domenica, 3 settembre 2023 Aggiornato alle 10:56Lettere

Breve cronistoria del distacco dell'energia elettrica al Presidio 9 Agosto

di Presidio 9 Agosto
“Con una tempestività degna di miglior causa, alle ore 8.30 del 1 settembre A2A ha interrotto l'erogazione di energia alla tenda del Presidio 9 Agosto”

Proprio nel momento in cui ci accingevamo - come normalmente sempre avvenuto negli ultimi mesi - a rinnovare il contratto per la fornitura temporanea di energia elettrica al nostro Presidio in piazza Paolo VI, mediante una semplice mail ordinaria datata 20 luglio 2023 la società A2A ci ha informato, senza spiegarne le ragioni, che il contratto non sarebbe stato rinnovato e che il 31 luglio un loro incaricato avrebbe provveduto al distacco dell'utenza.

Allo smarrimento iniziale, dal quale siamo stati comprensibilmente colti davanti a questo ennesimo (e voluto?) tentativo di ostacolare la nostra protesta, è però immediatamente subentrata la volontà di non lasciarci intimidire e di trovare, in un modo o nell'altro, la soluzione per andare
avanti con rinnovato impegno nella lotta.

Data la necessità di capire al più presto quali effettivi motivi avessero indotto la società fornitrice ad adottare una decisione tanto drastica e ingiusta (visto che il nostro presidio ha sempre pagato con regolarità e puntualità le bollette), abbiamo direttamente contattato chi ha emesso il provvedimento di distacco.

Alle domande da noi rivolte un funzionario di A2A inquell'occasione ha spiegato come l'azienda di via Lamarmora fosse stata informata dal Comune di Brescia che al Presidio 9 Agosto dal 6 febbraio 2023 non venisse più concessa l'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico e che all'asseritamente abusiva prosecuzione della nostra permanenza in piazza Paolo VI dovesse conseguire per forza la decadenza del diritto del presidio ad usufruire del servizio elettrico.

A tale comunicazione abbiamo obiettato rilevando che, in verità, la legittimità della continuazione della nostra presenza sulla soglia di Palazzo Broletto si trova tuttora sub iudice, e che sarebbe stato opportuno, persino per A2A, attendere il pronunciamento nel merito dei giudici amministrativi, da noi appunto chiesto mediante un ricorso depositato al TAR avverso i provvedimenti con i quali il Comune di Brescia si ostina a negarci in maniera immotivata l'autorizzazione all'occupazione del suolo pubblico.

Reso edotto di questa importante circostanza, il nostro interlocutore ci ha chiesto di inviare alla società multiservizi la documentazione attestante quanto da noi affermato e ci ha garantito che, sino a quando detta documentazione non fosse stata vagliata dai competenti uffici e dalla dirigenza di A2A, cui infine sarebbe spettato assumere ogni decisione definitiva al riguardo, avremmo potuto tranquillamente continuare ad usufruire della fornitura.

In data 20 agosto é quindi arrivato da parte di A2A il verdetto finale ed inappellabile: il primo settembre sarebbe stato effettuato il distacco dell'utenza della corrente elettrica al Presidio 9 Agosto.

1° settembre 2023 - con una tempestività degna di miglior causa, alle ore 8:30 A2A ha interrotto l'erogazione di energia alla tenda del Presidio 9 Agosto.

Questa doverosa, breve cronistoria dei fatti, oltre a riassumere cronologicamente gli accadimenti riguardanti alcuni dei rapporti di recente intercorsi tra il Presidio, il Comune di Brescia e da ultimo A2A (in una partita impari che vede giocare entrambi questi ultimi due soggetti uniti contro la comunità delle e dei presidianti), appare propedeutica ad elaborare, in proposito, alcune nostre considerazioni:

1) la narrazione dei fatti sopracitati mette in luce, se ancora ve ne fosse bisogno, la riluttanza del Comune di Brescia ad accettare la presenza nel cuore della città del Presidio 9 Agosto, quale forma civile e democratica di protesta, garantita dalla Costituzione, la cui valenza umana e sociale è ormai largamente riconosciuta.

2) Questa amministrazione comunale, infatti, sembra stia mettendo in atto una serie di ostacoli burocratici a nostro svantaggio per affossare il Presidio, la sua storia e i valori che esso rappresenta. Ne sono un esempio le sanzioni settimanali da 100 euro cadauna, che a intervalli più o meno regolari piovono sui presidianti. Sanzioni, per altro, a nostro avviso non dovute fino a quando la giustizia amministrativa non avrà definitivamente stabilito se il presidio sia o meno legittimato ad occupare quel marginale angolo di Piazza Paolo VI, che tanto sembra angustiare Palazzo Loggia.

3) Non vorremmo dover pensare che l'indisponibilità dell'attuale sindaca Castelletti ad accettare un confronto schietto con il Presidio sia indice di scarsa sensibilità e considerazione nei confronti delle istanze di un'ampia e multiforme comunità di persone che da due anni lotta per far valere i propri sacrosanti diritti e crede in un domani migliore.

4) Il Comune di Brescia - lo ribadiamo - non è l'antagonista del Presidio nella lotta contro il commissariamento e contro il progetto di realizzazione dei depuratori sul fiume Chiese, ma sembra voglia proporsi come tale. Non desideriamo né tanto meno cerchiamo lo scontro. Vorremmo ascolto e considerazione per i valori di giustizia e democrazia che in due anni di costante impegno abbiamo maturato e fatto nostri. Questo ci aspetteremmo dalla coalizione vincitrice delle recenti elezioni amministrative, a meno che essa stessa non voglia disattendere i punti 3 e 4 del proprio programma elettorale che qui citiamo:
3. Crescere insieme in una città che offre sempre nuove opportunità? Sì grazie!
4. Una città giusta e partecipata, una comunità inclusiva e solidale? Sì Grazie!

5) Comunque si concluda questa vicenda, con o senza energia elettrica, la storia del presidio non finirà. La grande solidarietà che ogni giorno ci viene dimostrata ci convince sempre più che il cammino intrapreso il 9 agosto 2021 ha portato i primi frutti. Non è un vanto dire che da questa esperienza, unica nel suo genere, è nata una grande famiglia formata da tante donne e tanti uomini che condividono valori, principi, visioni, prospettive....una cittadinanza attiva pronta ad impegnarsi laddove sarà necessario per affermare diritti, democrazia e giustizia. Il solco è tracciato e il presidio, come emblema di impegno civile, continuerà. Se ne faccia una ragione chi con ogni mezzo vuole annientarlo.


 

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