Sabato, 14 giugno 2025


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mercoledì, 30 aprile 2025 Aggiornato alle 08:00Non solo nonni

Il Papa: i bambini e i nonni sono la speranza di un popolo

di Educatrice Fond. Falck

Nel nostro piccolo abbiamo avuto modo di vedere la bellezza del dialogo intergenerazionale attraverso il progetto “Adotta un nonno” che viene proposto dalla Fondazione Falck con la scuola media A. Migliavacca di Vobarno

 

“I bambini e i nonni sono la speranza di un popolo. I bambini, i giovani perché lo porteranno avanti, porteranno avanti questo popolo; e i nonni perché hanno la saggezza della storia, sono la memoria di un popolo.”

 

Queste sono le frasi che pronunciava il nostro carissimo Papa Francesco che recentemente è salito al Padre. È stato un Papa che ha saputo parlare a tutti, ai giovani, ai genitori, ai bambini, agli anziani, ai lavoratori, ai pensionati… sapeva dire le parole giuste in ogni circostanza e ha fatto del dialogo intergenerazionale un punto focale del suo Pontificato. Ha istituito la giornata mondiale dei nonni e degli anziani, non a caso nei giorni vicini alla memoria dei Santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù. Quante volte ha sottolineato l’importanza e la valenza del rapporto tra nonni e nipoti. 

 

Nel nostro piccolo abbiamo avuto modo di vedere la bellezza del dialogo intergenerazionale attraverso il progetto “Adotta un nonno” che viene proposto con la scuola media A. Migliavacca di Vobarno. L’11 e il 25 marzo due gruppi corposi di ragazzi di seconda media si sono recati in visita alla Fondazione Irene Rubini Falck in due momenti distinti proponendo ai nonni un’intervista dal tema altisonante: la libertà.

 

Per i nonni è stata un’occasione per parlare della loro infanzia e adolescenza (molti di loro hanno vissuto sulla loro pelle i traumi della seconda guerra mondiale) e per i ragazzi è stata un’occasione per immedesimarsi nei racconti che fino ad allora avevano solo letto sui libri di scuola. 

 

È stata un’esperienza commovente per tutti i partecipanti: alunni, nonni, professori, accompagnatori, familiari. In particolare noi operatori siamo stati colpiti soprattutto dalla reazione dei ragazzi: in un mondo che corre veloce, dove sembra che i ragazzi sfuggano la realtà, dove tutto è un noli me tangere, vederli commuoversi e stare attenti ai racconti di chi magari non parla più bene, ripete alcuni concetti, si incespica o è emozionato, ci ha fatto bene. Alcuni di loro hanno espressamente chiesto la possibilità di tornare al di fuori degli orari scolastici.  

 

Davvero il Papa aveva ragione quando diceva che i giovani sono la nostra speranza. 

 

Il progetto prevedeva poi lo scambio epistolare tra ragazzi e nonni: il momento della consegna delle lettere agli Ospiti è stato anch’esso ricco di emozioni e sono stati ben felici di poter rispondere con altrettante lettere. Qui accanto un’Ospite intenta a scrivere la risposta alle “sue ragazze”.

 

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