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venerdì, 19 ottobre 2007 Aggiornato alle 00:00Ospedale di Gavardo

Cambia il primario a Chirurgia

di red.
Con la prossima apertura della Rianimazione potremo espandere l'attività agli interventi maggiore e limitare la continua emorragia di pazienti verso Brescia. Parola di Chiodini, primario di Chirurgia a Gavardo al posto di Tambussi.
Da qualche settimana è arrivato un nuovo Primario all’Unità Operativa (U.O.) dell’Ospedale di Gavardo. Infatti, in sostituzione del Dr. Umberto Tambussi è arrivato, dall’Ospedale di Manerbio, il Dr. Stefano Chiodini come Primario.
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 all’Università di Modena, si è specializzato in Chirurgia Generale all’Università di Trieste ed in Chirurgia Toracica all’Università di Verona; ha inoltre conseguito un Master di due anni in Chirurgia del Trapianto di Fegato presso la Mount Sinai Medical School di New York (USA).

Ha lavorato come assistente chirurgo all’Ospedale Maggiore di Trieste per due anni, poi si è trasferito in Inghilterra dove ha lavorato in varie discipline chirurgiche. Al suo rientro in Italia nel 1986 ha preso servizio all’Ospedale di Gavardo. Nel 1993 viene nominato Aiuto presso l’Ospedale di Esine dove è rimasto per 5 anni. Nel 2001 si trasferisce in AOD, prima all’Ospedale di Desenzano e poi di Manerbio come Aiuto del capo Dipartimento di Chirurgia Dr. Francesco Puccio. Dal primo luglio è diventato Primario facente funzioni dell’U.O. di Chirurgia dell’Ospedale di Gavardo.

“La mia nomina a Gavardo – spiega Chiodini -, è stata del tutto inaspettata ma, indubbiamente, giunge in un momento fortunato. Infatti, con l’arrivo della Rianimazione prima e, in un secondo momento, con l’ampliamento dell’Ospedale, le potenzialità del reparto di Chirurgia aumenteranno esponenzialmente rispetto al passato”.
Dato che per lei è stata una sorpresa lo spostamento a Gavardo, quali saranno gli obiettivi da conseguire?
“Prima di tutto desidero ringraziare il Direttore Generale Mauro Borelli e tutta la dirigenza aziendale per la fiducia accordatami. L’obiettivo primario che la Direzione mi ha chiesto è rilanciare il reparto sia al suo interno sia all’esterno”.

In che senso?
“Negli ultimi anni a capo del reparto si sono succeduti diversi responsabili con visioni molto diverse del lavoro: questa alternanza ha causato una mancanza di continuità del reparto sia al proprio interno, sia nel contatto con i Medici di base e con la popolazione. Inoltre, con il fatto che a Gavardo non si disponeva di una rianimazione, l’emorragia verso Brescia è stata continua. Ora con la prossima apertura della Rianimazione potremo espandere la nostra attività anche agli interventi maggiori quali quelli sull’esofago, sul polmone, sul fegato e sul pancreas. Allo stesso tempo potremo ricreare un fattivo senso di collaborazione con i Colleghi dell’oncologia (dr. De Giuli e dr. Cervigni), dell’Endoscopia Digestiva e della Medicina con auspicabili miglioramenti nella qualità dell’assistenza”.

Oltre a ristabilire il rapporto con la vostra utenza, ha qualche altra idea?
“Di lavoro da fare ne avremo molto, ma un paio d’idee le ho. Innanzitutto vorrei implementare il concetto di “Fast-Track Surgery”, vale a dire la creazione di un percorso preferenziale e accelerato delle fasi pre e post operatorie dell’assistenza al paziente. Un approccio che mira a ridurre al minimo le attese e gli esami pre-operatori e rendere più confortevole e rapido il recupero post-operatorio: uso dell’anestesia loco-regionale in preferenza all’anestesia generale, l’abolizione del sondino naso-gastrico, controllo ottimale del dolore post-operatorio con catetere peridurale, alimentazione precoce, mobilizzazione assistita.

Il secondo obbiettivo sarà una lotta “spietata” contro le infezioni ospedaliere. Per raggiungere questo scopo, cercheremo per esempio di ridurre al minimo le intubazioni tracheali e l’utilizzo dei cateteri venosi centrali ed urinari dopo l’intervento chirurgico che, ad oggi, sono tra i maggiori responsabili di infezioni nosocomiali. Inoltre, e questa è una novità per l’Azienda, per la disinfezione delle mani di medici ed infermieri, in principale veicolo di trasmissione di germi, non utilizzeremo più la classica “acqua e sapone”, ma un gel alcolico disinfettante che evapora rapidamente senza necessità di asciugamano, con una documentata efficacia pari o superiore al lavaggio tradizionale. La presenza di glicerina rende il preparato piacevole da usare e dovrebbe favorirne l’utilizzo dopo ciascun contatto con il paziente”.

“L’arrivo del Dr. Chiodini a Gavardo – ha aggiunto il Direttore Generale Mauro Borelli -, è stato deciso dopo un’approfondita valutazione che ho avuto con il Dr. Puccio e con il Direttore Sanitario Lucio Dalfini. Pensiamo infatti, che il rilancio della Chirurgia a Gavardo, sia un altro tassello fondamentale per il nuovo ospedale che, grazie alla Rianimazione ed al suo ampliamento, ci sarà da qui a qualche anno. Siamo convinti che, dopo qualche anno di transizione, il reparto di Chirurgia migliorerà il suo già buono rapporto di fiducia con l’utenza ritornando ad essere un punto di riferimento delle popolazioni della zona”.

 

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