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martedì, 24 giugno 2025 Aggiornato alle 06:26Guerra e Pace

Il Comitato per la Pace di Vobarno lancia un appello contro la guerra

di Redazione

In un manifesto, l'invito a non restare indifferenti: “Ogni conflitto ci riguarda”

 

 

Il Comitato per la Pace di Vobarno prende nuovamente parola. 

Dopo il recente incontro in biblioteca con don Fabio Corazzina, molto partecipato dalla cittadinanza, il gruppo ha deciso di diffondere un manifesto-locandina per tenere alta l’attenzione sul tema della guerra e del disarmo, in un momento internazionale sempre più critico.

 

La notte stessa dell’evento, tra il 12 e il 13 giugno, è giunta la notizia di un attacco israeliano all’Iran, aprendo un nuovo scenario di grave instabilità. 

“Non siamo in grado, al momento, di organizzare iniziative concrete – scrive il Comitato – ma non possiamo restare in silenzio”.

 

Il testo del manifesto denuncia l’aumento globale dei conflitti (oltre cinquanta attualmente attivi), l’erosione del diritto internazionale, la crescita incontrollata delle spese militari e l’uso crescente di nuove tecnologie belliche. 

Si richiama anche alla Costituzione italiana, che ripudia la guerra come strumento di offesa e risoluzione delle controversie.

 

“Invitiamo tutti a testimoniare ovunque il rifiuto della guerra”, è l’appello rivolto ai cittadini.

Che accompagna le parole pronunciate domenica all'Angelus da Papa Leone: “Non esistono conflitti ‘lontani’ quando la dignità umana è in gioco”.

 

Il manifesto verrà affisso nelle bacheche pubbliche, diffuso online e tramite messaggi, nella speranza di accendere una riflessione collettiva. Anche in estate, anche nei piccoli paesi, la pace resta un dovere quotidiano.


 

Ecco il testo completo:

Si era concluso da poche ore e con grande partecipazione di pubblico l’incontro organizzato in Biblioteca dal Comitato con don Fabio Corazzina. In quella stessa notte – quella tra il 12 e il 13 giugno scorsi – le agenzie di tutto il mondo e gli organi di informazione diffondevano la notizia dell’attacco israeliano all’Iran, che apriva uno scenario preoccupante e che mette ancor più in pericolo la pace.

Il rapido evolversi della situazione, i tempi di organizzazione, le risorse di cui disponiamo ci impediscono di rispondere tempestivamente e di manifestare come vorremmo timori, preoccupazioni, indignazione e sconcerto per questa nuova irresponsabile e pericolosa iniziativa di guerra.

Il numero crescente delle guerre (attualmente nel mondo vi sono più di cinquanta conflitti, più o meno estesi e intensi) e dei paesi coinvolti è allarmante. Il venir meno del diritto internazionale, la proliferazione di gruppi armati, l'uso di nuove tecnologie, l'aumento della spesa militare e l'instabilità geopolitica, spesso causata da leadership aggressive e inadeguate, stanno incrementando la violenza contro i civili e il rischio di guerre più estese è sempre più alto. 

Invitiamo tutti quanti hanno a cuore la pace a manifestare in tutti i luoghi, in tutte le circostanze, in tutti i modi questi nostri stessi sentimenti e a testimoniare con decisione il rifiuto della guerra, così come sta scritto nella Costituzione della nostra Repubblica.

 

Vobarno, giugno 2025
 


 

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