Venerdì, 9 maggio 2025


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


 

mercoledì, 12 febbraio 2025 Aggiornato alle 11:00Blog - Spaccadischi

Sanremo, ecco le pagelle dello Spaccadischi

di Davide Vedovelli

Il Festival, in linea con le aspettative, mette a dura prova anche i più tenaci. Come sempre, gli orari da nottambuli rendono faticoso un ascolto lucido

 

 

Arrangiamenti non entusiasmanti hanno fatto troppe volte l’effetto “già sentito”. Alcune canzoni spiccano e si scostano dalla mediocrità, altre invece sprofondano terribilmente nel fango. Buona lettura!

 

Carlo Conti. Voto: 5.5 
Il soldatino fa il bravo ragazzo e, con un sorriso abbastanza innaturale, elenca nomi e cognomi degli artisti in gara, stando molto attento a non far trasparire la minima emozione. Quanta nostalgia del festival presentato da Raimondo Vianello.

 

Jerry Scotti. Voto: 6 
Entra sulle note di Diamante di De Gregori interpretata da Zucchero, ma non ne capisco il motivo. Fa la spalla e il piacione quanto basta. Tanto mestiere e riesce a strappare qualche sorriso.

 

Antonella Clerici. Voto: 6 
Entra con un vestito luccicante e argentato che, per un attimo, ho pensato di essermi seduto sul telecomando e di aver messo per errore un film degli anni ’80.

 

Noa e Mira Awad. Voto: 10 
Un capolavoro che assume un significato globale e totale. Salgono in cattedra mandando un messaggio di pace a tutto il mondo.

 

Jovanotti. Voto: NC 
Sospendo il giudizio: io e lui non ci prendiamo proprio, ma credo sia un problema mio, visto l’acclamazione e l’entusiasmo del popolo.

 

Gaia. Voto: 3 
Ero nell'altra stanza e, per un attimo, ho pensato avessero invitato i Gazzosa, ma me li ricordavo meglio. Testo di una banalità sconcertante, a volte poco comprensibile, e una musica senza originalità.

 

Gabbani. Voto: 5 
A metà tra Eros Ramazzotti e una colonna sonora di un film della Disney. Ha un certo mestiere, ma nemmeno la sua esperienza riesce a rendere emozionante o credibile questo pezzo.

 

Rkomi. Voto: 5 
Abbiamo trovato probabilmente il tormentone. La musica elettronica non si sposa molto a un testo che risulta anonimo e mai incisivo. Il Ritmo delle cose suona davvero lento.

 

Noemi. Voto: 6.5 
È la prima cantante in gara credibile, con un testo non particolarmente originale ma che ben si adatta alla voce incisiva e graffiante di Noemi.

 

Irama. Voto: 4 
Per la quinta volta al festival. Il vocalizzo di “almeno tu u u u u u” fatica ad appassionarmi. “Ogni fottuto sentimento” sembra invece il verso di un film poliziesco. Non ci siamo.

 

Coma Cose. Voto: 6.5 
Un bel testo che parla di quei cuoricini che mandiamo sui social mentre ci allontaniamo dalla vita vera e dalla persona che amiamo. 
Sound aggressivo e convincente. Il ritornello fa molto Albano e Romina. Il trucco di lei sembra preso da un personaggio del Cirque du Soleil: anche meno.

 

Simone Cristicchi. Voto: 7 
Il testo migliore in gara fino ad ora. Peccato per una stecca e un'interpretazione che non rende merito. Sarà forse l'emozione, o forse l'arrangiamento potente che richiederebbe una voce molto più incisiva. Resta comunque una bella canzone, non indimenticabile ma bella, che affronta una tematica per nulla banale.

 

Marcella Bella. Voto: 5 
La quota “Berté” al festival di quest'anno. La donna non capita e guerriera, sola e incazzata. Fa venire voglia dell'originale. “La mia più grande fan sono io” è probabilmente il verso peggiore del festival. La musica non è pessima, il resto sì.

 

Achille Lauro. Voto: 6 
Lui è molto più di questo. Invece presenta una canzone che non decolla mai. Un pezzo volutamente nostalgico e adolescenziale che non riesce né a essere “iconico” (stile 883) né a emozionare o rievocare sensazioni forti.

 

Giorgia. Voto: 7.5 
Sale in cattedra e canta davvero, senza giocare con inutili vocalizzi o altro. Non le serve sicuramente l’autotune (quello lo lasciamo a molti altri e a Jovanotti, che salirà sul palco tra poco).

 

Willie Peyote. Voto: 7.5 + menzione speciale per citazione Jalisse 
Un testo che usa ironia e non si prende troppo sul serio, dissacrante quanto basta e quanto consentito su questo palco. Cita e prende giocosamente in giro i Jalisse: gli valgono la menzione speciale.

 

Elodie. Voto: 6 
Anche per lei una canzone credibile solo su questo palco. Interpretazione molto buona e stile da vendere. Talmente brava che potrebbe cantare l'elenco del telefono… e così ha fatto.

 

Rose Villain. Voto: 2 
Fuorilegge dovrebbe essere presentare canzoni come queste. Ce lo dimenticheremo molto presto.

 

Olly. Voto: 6 
Perché, se non sai pronunciare la “R”, scegli una canzone in cui è presente praticamente in tutte le parole? Sufficienza con riserva.

 

Elodie. Voto: 4.5 
La canzone non prende, schiacciata nelle dinamiche di un Festival che non la fa sicuramente sentire a suo agio. Nonostante l’impegno, non riesce a dare l’impronta che da lei ci si aspetterebbe.

 

Shablo. Voto: 6 
Loro si divertono e portano un po’ di sana leggerezza sul palco, che a questo punto era davvero necessaria.

 

Massimo Ranieri. Voto: 4 
Lontani i tempi di Perdere l’amore. Ranieri, tra un cantato mezzo recitato, prova a dare ritmo a un testo che molto musicale non è. L’immagine di avere in mano un cuore rimanda più a una sala operatoria che a una storia d’amore.

 

Tony Effe. Voto: 3 
Da ragazzaccio cattivo e violento a neomelodico. Sanremo riesce anche in questo. 
Finto come una scoreggia ascellare.

 

Serena Brancale. Voto: 4 
Disco dance anni ’80. Poteva funzionare forse 20 anni fa. 80 diviso 20 fa un bel 4.

 

Brunori SAS. Voto: 8 
Finalmente una bella canzone, scritta come Dio comanda e cantata in modo credibile. 
Dario Brunori, su questo palco, c’è stato tantissime volte in un’altra stagione (Premio Tenco): chissà se riuscirà a imporre la canzone di qualità anche qui.

 

Modà. Voto: 7 
Devo ammettere che, nonostante i pregiudizi, devo ricredermi. Sanno il fatto loro e alcune immagini della canzone non sono per nulla banali.

 

Clara. Voto: 4

 

Lucio Corsi. Voto: 9 
Il migliore della serata: bravo, intelligente, intonato, emozionante.

 

Fedez. Voto: 7- 
Parlare di depressione in questo modo non è facile né scontato. Bravino, anzi, bravo.

 

Bresh. Voto: 3 
Meglio che il granchio torni nella tana ancora per un po’.

 

Sarah Toscano. Voto: 3 
Canta di ricordi (ha meno di 20 anni) con un testo che con lei non c’entra proprio nulla.

 

Joan Thiele. Voto: 6.5 
Da risentire con più calma e meno sonno. Ormai diventa difficile essere lucidi ed obiettivi.

 

Rocco Hunt. Voto: NV 
Pausa whisky (un ottimo torbato) ha sostituito l’ascolto di Rocco Hunt.

 

Francesca Michielin. Voto: 4 
Fango in paradiso, ma anche sul palco dell’Ariston ce n’è un pochetto. 
Brutta canzone e interpretazione non entusiasmante.

 

The Kolors. Voto: 5.5 
Sfiorano la sufficienza grazie all’aiutino di Calcutta. Da rivalutare.


 

Leggi anche...