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sabato, 8 marzo 2014 Aggiornato alle 07:49Pensieri & Parole

Inganni accidiosi

di Itu
Secondo religione l'accidia è un peccato, la fede supera l'inganno e si spinge nel tempo a disegnare in ogni anima la peculiare medicina

Ho trascorso un pomeriggio accidioso consapevole di voler arrivare finalmente al termine di un libro da troppo tempo (troppo per chi?) poggiato sullo sgabello accanto alla poltrona.

La consapevolezza di evitare in questo modo gli obblighi di pulizie urgenti, visite, preparazioni e preoccupazioni mi ha assorbito in una bolla dove avrei potuto cadere in preda a segnali di sensi di colpa.

Tanto per intenderci l'accidia ha a che fare con pigrizia, termine miracolosamente moderno che quasi ci assolve dal peccato, ma quello che mi interessa è che si intorbida di indolenza, la forma del distacco dal dolore.

Non ho avuto mal di testa, ho avuto modo di ascoltare mia figlia mentre studiava, intercettato nuovi segnali e finalmente concluso il tomo compresi i ringraziamenti di rito.

Ma l'accidia è un peccato interessante perchè nel nostro tempo preferiamo psicanalizzarlo in depressione, quel male oscuro che ci allontana dal piacere di vivere.

Ma la paura deprimente è giusta solo se propone soluzioni con risposte di attività facilmente utili?

Sempre un bianco o nero da contrapporre, una svalutazione costante al nostro intimo muoverci nel tempo, l'approdo facile del giudizio che si fa illusione.