In occasione delle Feste decennali della Croce a Barghe il gruppo di campanari locali si è esibito in una serie di concerti sul campanile della parrocchiale
Lo scempio perpetrato su campanili e torri campanarie negli ultimi decenni del secolo scorso con la demolizione delle antiche strutture che consentivano il suono manuale delle campane, ha inferto un colpo durissimo alla secolare tradizione campanaria, espellendo di fatto dai campanili i depositari dei complessi saperi di quest'arte tramandata attraverso le generazioni: campanari esperti, capaci di suonare manualmente, conoscitori delle loro campane, del loro campanile, dei repertori specifici del loro territorio, dei tempi della liturgia e degli usi civili del suono delle campane, delle storie legate alla vita del campanile, delle campane e dei suoi campanari, annullati con un colpo di spugna, sostituiti da anonime apparecchiature elettriche, sacrificati sull'altare dello “sviluppo senza progresso (Pasolini)”.
Già, perché la compatibilità tra antico e moderno era ed è possibile, salvaguardando la legittima necessità del risparmio economico con la doverosa conservazione del patrimonio storico costruito nei secoli da chi ci ha preceduti; e non solo in tema di campanili, campane e campanari, poiché barbari vecchi e nuovi abbondano anche oggi, e non parliamo del tempo dei Romani, ma di barbari nell'accezione di "stranieri, feroci, che non rispettano leggi ed istituzioni civili” (enc. Treccani), rozzi, ignoranti, devastatori insomma, che imperversano ad ogni latitudine, geografica o simbolica sia.
È grazie ad alcuni tenaci difensori di questo nostro patrimonio campanario residuale, che in alcune zone sono sorte associazioni per la tutela dell'arte campanaria; è il caso della Federazione Campanari Bergamaschi che da anni è attiva nello studio, ricerca e pratica del suono manuale delle campane nella sua provincia, estendendosi anche in territori limitrofi per affinità con il suono alla bergamasca, ad esempio con il suono alla bresciana con cui condivide la comune radice del sistema di suono ambrosiano.
Nell'occasione di alcune meritorie iniziative a carattere religioso-culturale, alcuni campanari bergamaschi sono stati presenti nei giorni scorsi in Valle Sabbia a scopo dimostrativo e collaborativo con appassionati dell'arte campanaria del luogo, a Barghe e a Vobarno.
A Vobarno in particolare è prevalso l'aspetto dimostrativo del suono delle campane, destinato alla popolazione; i campanari bergamaschi hanno suonato manualmente a corda e alla tastiera le campane montate su un castello mobile alloggiato sopra un camion, spostandosi così in vari quartieri del paese; molto coinvolgente la dimostrazione effettuata presso la casa di riposo “Rubini Falk”, dove gli ospiti e il personale hanno assistito all'insolito evento, evocativo certamente per gli anziani di altre stagioni della vita in cui il suono delle campane faceva da sottofondo quotidiano allo scorrere del tempo. La manifestazione organizzata dall'Associazione “Facciamo Rivivere Vobarno” per il pomeriggio di Domenica 10 Settembre è stata molto apprezzata dal pubblico, sorpreso e incuriosito dall'inconsueta proposta.
Un carattere diverso ha invece rivestito la presenza dei campanari bergamaschi a Barghe, dove erano in corso le “Feste Decennali della Croce”; qui si è instaurata una fattiva collaborazione con i campanari del luogo motivati a consolidare le conoscenze ancora in possesso attraverso il sostegno dei colleghi più esperti, guidati dal M° Campanaro Massimo Ziliani: Francesco, Luca, Oberdan, Giuseppe i campanari barghesi, che possono contare anche sull'appoggio di altri due compagni; Demetrio, Giuseppe, Sebastian, Massimo i campanari bergamaschi, generosamente presenti per dar manforte ai colleghi; i campanari hanno suonato a corda e alla tastiera nella mattinata di Domenica 10 Settembre, e d'allegrezza Lunedì 11 nel corso della processione per la Salita alla Croce, mentre in chiusura della funzione religiosa hanno tenuto un concerto di campane suonate manualmente sul campanile.
Molto soddisfatto il M° Massimo Ziliani che ha trovato tra i campanari barghesi un clima di collaborazione molto positivo e motivazione a proseguire l'esperienza: - Il Gruppo Campanari di Barghe dispone di una struttura campanaria recentemente restaurata con il doppio sistema elettrico e manuale, con sei campane da suonare manualmente a corda e alla tastiera, e l'appogio di un parroco disponibile a sostenere la tradizione del suono manuale delle campane; anche a don Alberto Cabras va il ringraziamento della Federazione Campanari Bergamaschi per l'opportunità concessa a noi e a tutti gli appassionati di campane di riaffermare l'importanza culturale di questa tradizione, proseguendo la collaborazione iniziata negli anni precedenti la pandemia a Barghe e anche in altri paesi di questa valle; penso che il Gruppo Campanari di Barghe potrebbe divenire un punto di riferimento significativo per i cultori dell'arte campanaria della Valle Sabbia. -
È doveroso infine, e gradito, dedicare un'attenzione particolare al giovanissimo campanaro che ha partecipato alla giornata valsabbina al seguito dei campanari bergamaschi, Sebastian, che ha riscosso un unanime riconoscimento di pubblico per la sua bravura e competenza.
Sebastian ha dodici anni e mezzo e possiede un talento naturale per suonare le campane; potremmo definirlo un enfant prodige, considerando che all'età di due anni è stato affascinato dal suono delle campane e fin da piccolissimo se ne andava in giro ad ascoltarle suonare all'angelus serale, rapito da quel suono che sarebbe divenuto una vera passione alimentata anche da studio e pratica continuativa; a sei anni si è iscritto alla Federazione Campanari Bergamaschi frequentando la scuola campanaria con il docente Luca Fiocchi, presidente dell'associazione, il quale dall'età di dieci anni lo ha affiancato come tutor agli allievi più piccoli; all'età di dodici anni ha iniziato a comporre brani per tastiera, suonando in varie occasioni con i compagni della Federazione, come è stato nell'occasione di Barghe e Vobarno, riscuotendo moltissimo apprezzamento.
Complimenti quindi a Sebastian per il suo impegno e serietà, e complimenti alla sua famiglia amorevole che sostiene affettuosamente la sua grande passione. Che l'esempio di Sebastian sia quindi di buon auspicio per una rinascita dell'arte campanaria anche tra i giovani.
Nelle foto di Luciano Saia:
Campanari di Barghe e della Federazione Campanari Bergamaschi
Photogallery - Momenti dell'attività campanaria in campanile e sul castello mobile di campane ( Barghe e Vobarno 10 settembre 2023)