19 Novembre 2023, 08.00
Valsabbia
Blog - Maestro John

Il peso del coraggio

di John Comini

Donne di casa nostra, Guide a Villanuova, Alpini, la Grande Guerra, il Generale e il Doro, le foto di Pinocchio, un mercatino, l’addio a Silvia e vari eventi


1) Sabato 25 novembre è la Giornata dedicata alla lotta alla violenza contro le donne. Il gravissimo fenomeno è drammaticamente attuale. L’amore è una cosa meravigliosa, ma può diventare una cosa sporca, brutta, orribile. C’è un lato nascosto di molti uomini, prede di insicurezze e frustrazioni, che li porta a voler possedere la donna che amano. Uomini che non riescono ad accettare la volontà di autonomia delle donne, uomini vogliono dominare e che non capiscono le esigenze della propria partner, uomini che non vogliono cambiare. Come cantava Mia Martini:

"Gli uomini non cambiano
prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola
gli uomini ti cambiano
e tu piangi mille notti di perché
invece gli uomini ti uccidono
e con gli amici vanno a ridere di te."


Le persone dovrebbero essere educate al rispetto dell’altro fin dall’infanzia. C’è ancora tanto da fare nell’educazione ai sentimenti.

2) Domenica scorsa ho partecipato alla visita guidata alla scoperta delle “Donne di casa nostra” sulle tracce di meravigliose donne gavardesi con gli splendidi racconti della Prof.ssa Emilia Nicoli, storica preparatissima e dallo stile chiaro ed accattivante. Grazie alla sempre gentile maestra Maura Maruelli che mi ha inviato gli appunti, provo ad elencare alcune donne che, come un viaggio a tappe nella memoria del tempo, la Prof.ssa Nicoli ha fatto “riapparire” in tutta la loro grandezza, mediante i luoghi dove sono vissute e grazie alle preziose notizie ricavate dagli archivi. Ognuna di queste donne è un esempio di coraggio, di virtù, tra i problemi della maternità e le difficoltà della vita femminile. Spero di non fare troppi errori e che la Prof.ssa Nicoli non mi sgridi usando la bacchetta come il mio maestro Grumi!

Elisa Baldo (1862-1926).- Il marito Gaetano Foresti divenne malato di mente: lei lo chiamava “il mio bambolo”. Fondò una casa di assistenza per gli anziani indigenti e per gli orfani (quasi una ritrovata maternità) e fondò la Congregazione delle “Umili Serve del Signore”. Morì santamente ed è stata dichiarata venerabile: ricordo che il Teatro Bambino nel 2013 mise in scena “La Siura Lisa” sulla sua vita nel cortile di Casa San Giuseppe.

Angelica (fine 700-1861).- Bruna, dal volto che faceva risaltare la vivacità dei suoi occhi neri, aveva un carattere gaio. Figlia di Montini, famiglia di grandi proprietari terrieri e di abitazioni (come la casa con archetti di fronte al municipio), Angelica sposò il marchese Paolucci, sottoprefetto del dipartimento del Mella. Ebbe tre figli, che fecero una carriera strepitosa in tutta Europa.

Rosa (1799-1882).- Moglie del conte Gigli, nel 1859 è vedova con due figli. Ospitò una sera Garibaldi, poiché gli austriaci avevano distrutto il ponte: la cameriera riferì che Garibaldi durante la cena le disse che lei, una donna così brillante, avrebbe avuto sicuramente figli dalla carriera prestigiosa. Ma uno divenne prete e l’altro frate. Nella vita mai dire mai…

Ines Noventa (1889-1945).- Figlia del notaio Giovanni Noventa, fu allieva di Giosuè Carducci presso l’Università di Bologna. Fu la prima donna laureata a Gavardo ed insegnò lettere alle scuole medie di Brescia. Si sposò tardi con un matrimonio poco felice: il marito veniva da Parma ed era ingegnere delle Ferrovie dello Stato, ma fu indagato per furto con grande vergogna della moglie. Ines ebbe un unico figlio, che chiamava Giancarlino: nato con una disfunzione cardiaca, morì a 14 anni nel settembre del ‘45. Lei, disperata, non mangiò più e morì dopo due mesi. Le sue proprietà sono passate in varie mani; attualmente l’abitazione di via Mangano è di proprietà comunale ed adibita a centro sociale. L’annesso brolo è stato trasformato in parco pubblico ed intestato al maestro Mario Baronchelli. Dinanzi al palazzo familiare ci sono le lapidi dedicate alla madre e al figlio. La Prof.ssa Nicoli ha fortunosamente trovato due quadri ormai dimenticati coi ritratti di Ines e del figlio presso la soffitta dei Padri Artigianelli di Toscolano. Al cimitero vi sono le statue di Ines e di Giancarlino: che storia straziante!

La Dorì.- Una lavandaia (nome trovato nell’archivio comunale in un documento del 1800): è un omaggio a tutte le donne che con immensi sacrifici hanno lavato i panni al fiume scendendo una scaletta, ogni giorno, con ogni tempo.

Sinalda (XII secolo).- Eroina del romanzo di Lorenzo Erculiani “I Valvassori bresciani”. Avrebbe abitato in Via Carera: innamorata di un Paganello arruolato fra i ghibellini, la famiglia la obbligò a sposare il parroco di Gavardo (non si preoccupi don Italo, è un romanzo!) che era governatore guelfo di Vobarno. Poiché l’esercito ghibellino attaccò la rocca di Vobarno, Paganello la cercò e la spinse ad uccidere il marito accoltellandolo. Ma Paganello la additò come assassina e traditrice, lei fuggì impazzita. In uno scontro a Sant’Eufemia, Sinalda si travestì da militare nelle fila dei ghibellini, ammazzò Paganello e si uccise. Il romanzo fu creato dall’Erculiani per beffare i letterati che avevano criticato le sue precedenti opere: era scritto così bene che tutti lo presero per vero!

Maria Polone.- Secondo un documento dell’archivio comunale del 1805, Maria si presentò in Comune per chiedere giustizia: sposata da sei mesi, ogni sera era abusata dal marito e da due suoi compagni. Maria riuscì ad ottenere giustizia. Grande!

Zina.- Diminutivo di Teresina, moglie di Antonio Quarena, fratello di Giovanni. I due furono orfani di padre quando Giovanni s’era appena laureato e Antonio era ancora studente. Giovanni promise al fratello di aiutarlo economicamente purché nessuno dei due si sposasse. A 40 anni, però, Antonio si innamorò della ventenne salodiana Zina e Giovanni la prese malissimo: costruì un muro fra le due case, non permise ad Antonio di vedere la madre con cui Giovanni viveva e non volle sapere niente dei cinque figli della coppia. “Amur de fradei”…

Margherita Conter (1826-1871).- Sua nonna era un’Averoldi, di famiglia ricchissima. Lei ed il gemello restarono orfani di madre che morì di parto; erano ancora piccoli quando il padre morì di colera. Il tutore protesse i due minorenni da uno zio avido. Il fratello ereditò tutto, lei sposò un Bruni e fu liquidata con la dote. La dote comprendeva di solito biancheria, utensili per la casa, qualche gioiello: era un documento ufficiale, tutto era valutato e consegnato al marito. Il valore della donna-moglie era quello della dote: riconosciuta dalla legge, con la riforma del diritto di famiglia venne abolita nel 1975, mentre il delitto d’onore e il matrimonio riparatore vennero cancellati solo nel 1981! Il fratello non si sposò e alla sua morte Margherita ereditò tutto.

Catterina Ferretti (1815- 1899).- Catterina nacque in Svizzera. Già nel ‘700 i Ferretti vennero a Gavardo per costruire mattoni ma non avevano una fornace propria: la ottennero nell’800 dal precedente proprietario. Prima non c’erano forni a fuoco continuo, ma mattoni seccati al sole. I Ferretti non avevano la cittadinanza ma solo la residenza. Nel 1848-1849 il generale austriaco Radetzky aveva decretato che tutti i cittadini elvetici (circa 2000) e soprattutto i luganesi dovevano tornare in Svizzera, malvista dall’Austria perché ospitava gli esuli italiani. Nel 1849 Catterina, incinta del quinto figlio, si presentò in castello a Brescia per incontrare il generale Haynau, detto “la iena di Brescia” per la ferocia con cui attuò la repressione dei moti rivoluzionari (e anche per assonanza con il cognome): dopo le Cinque Giornate aveva fatto fucilare numerosi insorti. Molto alto, baffuto, incuteva molto timore, ma la coraggiosa Catterina dopo l’incontro riuscì a rimanere a Gavardo.

Maria C.- Non c’era la piazza del Comune e sulla strada (poi allargata sul lato sinistro di Via Quarena nel 1931 togliendo le facciate sul lato sinistro) c’era anche la via tranviaria. La cronaca riferisce che il 28 giugno del 1907 alle ore 20 l’ultimo tram passeggeri stava entrando a Gavardo quando la piccola Rosetta Massolini di tre anni rischiava di essere investita. L’anziana nonna Maria la afferrò e cercò di attraversare il binario, ma fu investita e stritolata dal tram dopo aver spinto via e salvata la nipotina. Vi fu una sommossa dei cittadini, anche perché un passeggero aveva commentato che non c'era da fare tanto lutto perché la donna era anziana. I contadini con le roncole volevano linciare l’innocente macchinista Cargnoni: i carabinieri lo salvarono portandolo in caserma (era nei paraggi), poi lo arrestarono e lo portarono alla caserma di Salò. Il giorno successivo ci fu uno sciopero dei trasporti dell’intera provincia ed il Prefetto lo fece rilasciare. Dopo alcuni giorni Giovanni Quarena, presidente della Società Tranviaria, indisse una pubblica assemblea: erano presenti 5°00 persone. Fu richiesto l’intervento del Governo perché a livello nazionale i tram procedessero nei centri urbani a passo d'uomo, preceduti da un addetto che avvisasse dell’arrivo del mezzo. A Gavardo lo spostamento della linea tranviaria fuori dal centro avverrà dopo molti anni.

Maria Albani (1733-1812).- Proprietaria del caseggiato fra Largo Ponte e l’imbocco di via Molino dove anni fa c’era il mitico Mercato Coperto. È un edificio di origine medievale: la famiglia Albani è a Gavardo fin dal ‘500 e si è arricchita con il commercio della seta. Aveva una fabbrica a Villanova e un laboratorio a Gavardo: il portale è alto per permettere il passaggio dei carri carichi di “sgarbù” con i bozzoli. Gli ultimi discendenti Albani erano tre sorelle nubili e un maschio che vivevano di rendita. Nel 1796 arrivò Napoleone, vi fu un’insurrezione da parte dei nobili bresciani che si ribellarono contro i Veneziani. Albani era un fedelissimo della Serenissima e partecipò alla controrivoluzione come capo della Quadra armata di Gavardo che comprendeva dieci comunità. Catturato e arrestato, condotto in Castello a Brescia, gli trovarono addosso un orologio d’oro, un anello di brillanti e molte monete d’oro: quindi, anche con la scusa che era molto ricco, fu fucilato. Rimasero le tre sorelle: le prime due morirono lasciando Maria con un’immensa fortuna. Era la più ricca di Gavardo: fece testamento a favore di nipoti sconosciuti ma chiedendo che le rendite delle proprietà andassero alle parrocchie di Sopraponte, Soprazocco, Gavardo e Villanuova ed usate a favore dei poveri e dei bisognosi. I nipoti di Portese si opposero e nel 1812 iniziarono una causa che si protrasse fino al 1847. Alla fine i nipoti vendettero le proprietà e chi le acquistò lasciò le rendite per le buone cause e per molti anni: nel 1931 vennero utilizzate per costruire “la Memoria”. Ora il palazzo è di proprietà Bologna: in passato fu anche quartier generale del Vendôme, famoso per la battaglia della Bolina.

Francesca Franzoni (1829-1870).- Originaria di Bienno, nell’archivio parrocchiale il suo atto di morte occupa tre pagine del registro. Nata nel 1829 da famiglia ricchissima, fin da piccola aveva grande senso della carità. A 26 anni aveva ereditato altri beni e nel 1855 fece costruire un piccolo ospedale per colerosi. Tra i moribondi c’era un suo ex ammiratore, respinto perché poco religioso. In punto di morte per ripicca questi rifiutò i Sacramenti: lei allora lo convinse a sposarla. Lui si convertì quasi per miracolo e chiamò anche i suoi compagni, chiedendo loro di convertirsi e di bruciare tutti i suoi libri non religiosi. Sopravvisse 8 giorni. Francesca continuò a fare opere di carità (aiutava anche le orfane e le famiglie bisognose) ma non si sposerà mai più. Nel 1864 il parroco la esortò a fondare un Oratorio Femminile a Gavardo (ma non si conosce il luogo dove si trovasse). Francesca morì a 41 anni “confortata di tutti i sacramenti per gli infermi che ricevette con anima santa”: fu sepolta a Gavardo e il funerale richiamò gente da tutta la provincia.

Suor Liliana Rivetta (1943-1981).- Sua madre era una Seminario. Durante il bombardamento una trave caduta si fermò sopra la sua culla senza colpirla. A 16 anni espresse il desiderio di diventare suora. Nonostante il divieto della madre, Liliana partecipò a un ritiro spirituale a Verona presso le suore Comboniane: diventata maggiorenne a 22 anni va dalle suore ed è inviata in Inghilterra per prepararsi alla missione. Va in Uganda in un lebbrosario, in Kenya e torna in Uganda per un progetto di sviluppo dedicato alle donne, per istruzione e supporto domestico. Nel 1980 vi fu una grave carestia e Liliana si dedicò alla raccolta e trasporto dei viveri, raccogliendo fondi anche in Italia. Nel 1981 mentre su una jeep porta le cose necessarie ai “suoi” bambini, è assalita e uccisa da razziatori. Aveva 38 anni. Fra le sue carte fu trovata una poesia, quasi una profezia. Il Teatro Gavardo in “Cara Liliana…” l’ha ricordata nel 40° anniversario del suo martirio.

A conclusione, in Via San Pellegrino la Prof.ssa Nicoli ci ha fatto una sorpresa, ricreando l’atmosfera della corte rinascimentale. In un documento del 1553 un cronista, conoscitore delle corti italiane, dedica un trattato alle più belle gentildonne: Brescia ne contava 70, Milano 36, le altre corti poco più di una decina ciascuna. Nella lettera “Il teatro delle belle donne” indirizzata a un parente nobile bresciano celibe, si racconta che le gentildonne dovevano essere belle e virtuose: le si immagina nel salone della villa di Orzinuovi e ciascuna ha in mano un oggetto simbolo di una virtù. Come Ludovica Gavardo, presentata con lo specchio, simbolo non di narcisismo ma di riflessione. I Gavardo erano una famiglia antichissima: nel 1000 erano feudatari della Rocca di San Martino. Cacciati dopo le lotte fra guelfi e ghibellini, si sono trasferiti in Friuli e Istria ma evidentemente qualche ramo collaterale era rimasto in paese. In un terzo documento sono delineati i costumi delle donne europee, fra cui quello tipico bresciano: sulla sua descrizione la Prof.ssa Nicoli ha ricostruito alla perfezione l’abbigliamento, indossato dalla graziosa Inaià.

3) Tra i partecipanti alla visita guidata c’era il bravo fotografo Loris Franzini che ora abita a Marmirolo (Mantova). Ed ho incontrato il simpatico ingegner Carlo Giacomelli: mi ha ricordato che la notte del 24 novembre 2004 c’era stato il terremoto che colpì il Garda bresciano e la bassa Vallesabbia, con epicentro tra Salò e Vobarno. Persone sfollate, molti edifici danneggiati e danni per milioni. Sapevo che l’ingegner Carlo e Silvio Lauro erano stati delegati dalla Regione Lombardia a venire incontro con ai Comuni in difficoltà.

4) Grazie all’amica Ceci Cesarina Cattaneo è possibile conoscere la storia delle Guide scout di Villanuova. “Riassumere in poche righe l’attività dei nostri mitici anni 60 con il gruppo delle guide, è un’impresa di non poco conto.... ma ci provo.

Nel 1963 due ragazze poco più grandi di noi, sollecitate dal parroco don Angelo Maestri, diedero vita al gruppo delle guide, lato femminile degli scouts, i maschietti già presenti in parrocchia con i lupetti, gli esploratori e i rover. Armate di molto entusiasmo, con una sede fuori dalle mura delle suore, partiva la nostra avventura.

Addobbata la sede con i vari totem delle squadriglie, stilato il calendario con i vari appuntamenti per le riunioni, le uscite, i campi, distribuiti i vari compiti: pronti via si parte. Le ragazze non tardarono ad avventurarsi in questa bella storia e armate di tanta buona volontà in breve abbiamo raggiunto il lusinghiero numero di ben 20 scolte e 25 guide, dai 12 ai 18 anni di età. Come non ricordare le uscite con l’esperta di botanica, le veglie di Natale e Pasqua con i canti accompagnati dalla chitarra di Flora, il fuoco di bivacco che era fonte di unione e spensierate serate, tutti affratellati da un unico scopo: fare del bene e lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato.

Altri appuntamenti annuali erano: il campo estivo, le uscite di una giornata, il San Giorgio, tappa fondamentale del cammino di un anno, durante la quale ci si ritrovava con tutti i gruppi della Lombardia. E così eccoci a Monza, Varese, Gussago, sulle dolomiti, e in ‘route’ (campeggio itinerante) sull’Alpe di Siusi. Poi un bel giorno arriva da noi Giusi, quasi nostra coetanea, proveniente da Gavardo che, entusiasta della proposta educativa, prima ci dà una mano, poi porta con sé alcune fanciulle gavardesi e poi, capito che la cosa poteva funzionare anche nel vicino paesello, si é spostata per fondare il gruppo di sole guide del Gavardo1, gruppo che tuttora opera in seno all’oratorio e che, adesso che maschi e femmine lavorano insieme, si è consolidato e funziona molto bene.

Potremmo qui elencare una serie di persone che hanno contribuito a far funzionare il gruppo, i genitori che già da allora ci seguivano con interesse, i curati che si sono succeduti e senza i quali il nostro messaggio non sarebbe stato incisivo. Poi alcune di noi si sono sposate, una si è fatta suora, altre non se la sono sentita di portare avanti il tutto e così il gruppo si è sciolto. Hanno continuato per un po’ Celestino con Rosaria con il gruppo dei lupetti ma poi, sposatisi anche loro, tutto finisce qui. Con grande rimpianto, adesso che riconosciamo che la proposta educativa di Baden Powell è tuttora valida e costituisce una seria alternativa in ambiente educativo, completa e adatta alla vita moderna.” Grazie, mitica Ceci!

5) Sabato prossimo al Teatro Salone, il Gruppo Alpini Gavardo, nel centenario di Fondazione, propone “La guerra negli occhi”, spettacolo in dialetto bresciano con Andrea Giustacchini e la partecipazione del Coro “La Faita” diretto dal M.° Valerio Bertolotti. Nel corso della serata verrà ricordato il Generale degli Alpini Giuseppe Giacobinelli nel 50° della morte. Si potranno acquistare sia il libro curato da Angelo D’Acunto e Aldo Amici “Ad altiora nati” sulla storia dei 100 anni del Gruppo di Gavardo, sia “Quattro quaderni segreti”, i diari di prigionia del generale Giuseppe (a cura di Beatrice Meloni e Maurizio Abastanotti).

Lo spettacolo “La guerra negli occhi”, liberamente tratto dal libro “A chi dimanda di me, lettere e diari di soldati Valsabbini e Gardesani alla Grande Guerra” dell’amico Maurizio Abastanotti, è stato rappresentato circa un centinaio di volte con grande commozione da parte del pubblico. Come ha scritto il caro Pino Greco: “Pensi al carisma dell’interprete: ieratico e assorto, stentoreo e sommesso. Pensi alla magia del coro. Quella sublime armonia che ti fa lievitare sopra la crudezza della narrazione. Consideri anche l’abilità dell’autore e regista. Un testo in equilibrio tra citazioni colte e slang popolaresco, un’orchestrazione sapiente di suoni e di luci…È stato il Deni, con il suono delle parole a far vibrare il diapason del sortilegio che mi ha avvinto per quattro serate a riascoltare di tradotte e di trincee, di “Savoia!” e di decimazioni, di amici perduti e di amici ritrovati. Non era la storia, ma più semplicemente la modulazione del suo raccontare, le cadenze e il sapore del suo dialetto che intercalava, con naturalezza, i radi passaggi in italiano. Non mi accadeva da anni di immaginare, di intuire, di assimilare in dialetto. Di emozionarmi in dialetto…”

6) L’amico Guerrino Mazzacani e la mamma Marenza Codenotti mi hanno donato “Diario di un alpino” di Isidoro Codenotti, per tutti Doro. A cura di Marcello Zane e giunto alla seconda edizione (liberedizioni), il libro ha come sottotitolo “In Francia, Albania, Russia Nel lager con Padre Marcolini Il ritorno a casa”. Guerrino mi scrive: “Leggendolo ho potuto apprezzare ancor più la grandezza di un uomo (Doro) che, nonostante la guerra, riuscì a conservare rettitudine, fede, generosità, coraggio. Emergono capacità da leader e spirito di sacrificio, ma non mancano scene che rasentano l’inverosimile e il comico.”

7) Guerrino è stato uno degli attori di
“All’occhio, Pinocchio!” che il Gruppo Teatrale Gavardese ha rappresentato in ricordo dell’amico Gabriele Bonvicini. Due serate con folto pubblico e molta gente che purtroppo non ha potuto accedere (corre voce che la prossima primavera si rappresenti “Cenerentola”). L’amico Antenore Taraborelli (che ringrazio) mi ha inviato le foto, queto è il collegamento per poterle visualizzare https://1drv.ms/f/s!AlHvKHbeCma-2FtTEDKLtoB1TFPU?e=qE8bLY

8) Paolo Vinati mi comunica che il film “Prato Bello” è stato selezionato al ‘Bansko Mountain Film Fest 2023’ che si terrà a Bansko (Bulgaria) dal 22 al 26 novembre. Complimenti Paolo, il tuo stupendo ritratto di Belprato di Pertica Alta è sempre più internazionale! E lo merita!

9) Cristina Ghidini mi informa di una bella iniziativa: nella meravigliosa “Casa sull’acqua” di Gavardo in Vicolo Selvini 12, una traversa di Via Quarena (dove l’amica Gabriella Goffi aveva realizzato la splendida mostra “Mentre sono, viaggio visionario”) sabato 25 e domenica 26 dalle ore 14 alle 20 ci sarà il mercatino di novembre. “Si tratta di un mercatino di oggetti e accessori realizzati a mano. Parteciperanno 15 espositrici, tutte donne, che hanno creato cuscini, borse, ghirlande, collane, T-shirt, ceramiche, orecchini, pannelli decorativi, presepi, quadri, cappelli, marmette, guanti, anelli, amigurumi, decorazioni natalizie, medaglioni di gesso ... il resto sorpresa! Ti allego la locandina che pubblicizza l’evento.” L’ingresso è libero, per info 333 6161377. Non mancherò!

10) Improvvisamente si è spento
il sorriso della bella Silvia Gosetti, di anni 35. Conosco il papà Mario (che da bravo elettricista mi ha sempre aiutato nei mega spettacoli coi bambini di Prevalle) e tanti familiari. Vorrei abbracciarli, stringerli forte forte e tenerli vicini al cuore. Ai tutti vorrei dedicare questa canzone…

"Quando cammini nel bel mezzo di una tempesta
tieni bene la testa in alto e non aver paura del buio,
alla fine della tempesta c’è un cielo d’oro
e la dolce canzone d’argento cantata dall’allodola.
Cammina nel vento, cammina nella pioggia
anche se i tuoi sogni saranno sconvolti e scrollati.
Va avanti, va avanti con la speranza nel tuo cuore
e non camminerai mai da solo, non camminerai mai da solo.".


Ciao cara Silvia, dal cielo aiuta i tuoi a sopportare l’immenso dolore che stanno vivendo. Il tuo meraviglioso sorriso rimarrà per sempre.

Alcuni eventi:

* oggi, domenica, giornata mondiale dei diritti dei bambini: a Barghe, nella ex Centrale, ore 16 laboratorio di Stefania D’Amato “Ti solletico di carezze” (dai 6 anni in su) e ore 18 “Diritti non minori” con la Dott.ssa Gabriella Citroni, poi aperitivo a cura dell’Associazione La Fabbrica delle Nuvole
* entro il 15 dicembre è possibile ordinare un cesto natalizio, il ricavato andrà a sostegno dei progetti educativi del Centro diurno della cooperativa “La Cordata” di Roè Volciano (info www.lacordata.com)
* lunedì a Gavardo in Biblioteca ore 16.30 “Baby Atelier” Teneri pulcini svelano i loro segreti! Laboratorio per bambini da 4 a 7 anni accompagnati (prenotazione obbligatoria tel. 0365 377463 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* a Vobarno in biblioteca per “Labor” mostra pittorica e fotografica sulla Ferriera (fino al 30 novembre)
* lunedì a Gavardo in Biblioteca ore15 -17.30 “Libera la tua creatività” porta un’idea di cosa vuoi creare e la realizziamo insieme (Hub tecnologico per ragazzi 11-17 anni gratis previa iscrizione 0365 377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* martedì a Roè Volciano in auditorium dalle 17.30 alle 19 “Combattere lo stress con la consapevolezza” con Roberta Baruzzi (per l’Università del Tempo Libero)
* mercoledì a Sopraponte in Oratorio dalle 14 alle 16 Punto d’incontro per persone dai 60 anni in poi (info Elide 347 8580827)
* mercoledì a Gavardo al Centro Sociale ore14.30-16.30 laboratorio del cuoio
* mercoledì a Vestone in Biblioteca ore 16.15 “La voce che coccola” piccoli libri per piccoli lettori, letture per bambini 1-3 anni
* mercoledì a Sabbio Chiese ore 15-17.30 “Creiamo magneti personalizzati” (per Hub Tecnologico per ragazzi 11-17 anni gratis iscrizioni in Biblioteca, ogni lunedì pomeriggio Hub aperto a libero accesso per realizzare le tue idee creative)
* giovedì a Vobarno allo Synlab Santa Maria nella sala d'attesa punto prelievi ore19 Performance di salute al maschile: sei sicuro di averne il controllo?
* giovedì a Vobarno alla Biblioteca La Pigna “Il ponte vecchio” conferenza e testimonianze storiche con arch. Maurizia Fossati, Prof. Angelo D’Acunto, dott. Andrea Crescini e dott. Matteo Rossi
* giovedì a Villanuova al Teatro Corallo ore 21 “Storia di un cantastorie” Accordinsettima con Ensemble vocale DonneinCanto di Salò in un concerto dedicato a De André (ospite speciale Piergiorgio Cinelli) raccolta fondi a favore di Progetti per "L'inclusione scolastica" legati ai "Bisogni educativi Speciali" del territorio bresciano Garda-Valle Sabbia (info accordinsettima@gmail.com. prevendita biglietti www.liveticket.it)
* giovedì a Soprazocco in Oratorio dalle 14 alle 18 Punto d’incontro per persone dai 60 anni in poi (info Pierino 340 3332823)
* giovedì sera a San Felice in Biblioteca “Crescere i figli tra libertà e disciplina” per “Genitori si cresce” incontri gratuiti di Fondazione Intro Ets e Sassolino-Scuola dell’infanzia Montessori per genitori ed educatori per riflettere sulla cura educativa di bambini e ragazzi
* giovedì a Barghe nella ex Centrale elettrica dalle 17.30 alle 19 “Guerre risorgimentali in Valle Sabbia” con Emanuele Marini (per l’Università del Tempo Libero)
* giovedì sera a Muscoline nella sala civica Don Milani del Centro Polifunzionale incontro sul tema della violenza sulle donne (gratuito, necessario contattare la segreteria 0365.379563)
* ogni giovedì a Casto in biblioteca ore 20 «Do iu spic inglis?» consigliata ma non obbligatoria una padronanza base della lingua (info 3482884130) * venerdì a Vestone in Biblioteca dalle 10 alle 11.30 incontro per genitori di bimbi piccoli “Bimbi sicuri” consigli pratici a cura della Dott.ssa Elena Almici assistente sociale (gratis obbligo iscrizione 338/6705845 o astrolabio@areacoop.it)
* venerdì a Gavardo al Centro Sociale ore 14.30-16.30 gioco burraco
* venerdì al Consultorio di Salò ore 10 incontro curato da Mariangela Agostini, formatrice accreditata per Nati per Leggere (per “Un giorno al Consultorio” mamme e papà con i loro piccoli, tra i libri)
* venerdì a Gavardo in Biblioteca ore 20.45 “ Sto razzo, storie assurde di razzi reali” con Martina Carnio ingegnere aereospaziale, autrice e divulgatrice scientifica (per “A Gavardo il suo spazio” info 0365 377462)
* sabato e domenica negli oratori di Idro, Odolo e Gavardo “Raccolta di San Martino”, la tradizionale raccolta di abiti, scarpe e borse, realizzata dagli oratori in collaborazione con la rete di cooperative Cauto e Caritas diocesana, il ricavato sosterrà il progetto “Custodi del Bello Brescia” che si prende cura del territorio e dei beni comuni attraverso il coinvolgimento di persone fragili
* sabato a Gavardo in Biblioteca “International Games Week” dalle 9 alle 12 giochi da tavolo per bambini fino ai 12 anni
* sabato a Villanuova in Biblioteca “Storie intorno al camino” letture con le volontarie di Nati per Leggere: dalle 10 alle 10.30 per bimbi 0-3 anni, dalle 10.45 alle 11.15 per bambini 4-8 anni (gradita la prenotazione info 0365 371758 o biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it)
* sabato a Villanuova al Teatro Duse (Auditorium Garda via Carpen 53) ore 16 “Il Gatto con gli stivali” con il Nodo Teatro, posto unico 6 €
* sabato a Gavardo alla Cascina Brea di Monte Magno ore 16 “La scomparsa delle farfalle” di Fabio Geda (per Libro Magno Festival prenotare 328 5338131)
* sabato sera a Gavardo al Salone Andrea Giustacchini del Teatro Gavardo ne “La guerra negli occhi” con la partecipazione del Coro La Faita, sarà ricordato il Generale degli Alpini Giuseppe Giacobinelli nel 50° anniversario della morte (organizza il gruppo Alpini di Gavardo nel centenario di fondazione)
* sabato e domenica a Gavardo nella “Casa sull’acqua” in Vicolo Selvini 12 dalle ore 14 alle 20 “ Mercatino di novembre” ingresso libero, info 333 6161377
* sabato a Idro in Oratorio serata conviviale e d’informazione, musiche del chitarrista Sergio (25 €, organizzano Gli amici della Terra prenotare entro giovedì Elena 328.5821973 o Gianluca 340.2930784)
* domenica a Vobarno nel Parco della Salute della Fondazione Irene Rubini Falck dalle 10 alle 18 Stand Enogastronomico (con spiedo e polenta) e Mercatini con prodotti artigianali, laboratorio creativo per bambini 3-6 anni, ore 15 Babbo Natale e animazione canti dei bambini della Scuola Materna Santa Lucia, ore 16.30 esibizione del corpo bandistico sociale di Vobarno (prenotazione spiedo 0365 61102 mail segreteria@fondazionefalck.it)
* domenica a Gavardo Festa del tesseramento del gruppo Alpini di Gavardo: ore 8.15 ritrovo presso il monumento al Generale Giacobinelli, ore 8.30 Alzabandiera, ore 9 S. Messa nella Chiesa Parrocchiale, ore 9.50 Carosello della Fanfara Alpina Valchiese in piazza De Medici, ore 10.20 partenza della sfilata e onore ai Caduti presso l’Ospedale, ore 11 Saluti della Fanfara Alpina alla RSA “la Memoria”, ore 11.50 Ammainabandiera al Monticello, ore 12,30 Pranzo Alpino al Monticello
* domenica a Villanuova al Teatro Duse (Auditorium Garda via Carpen 53) ore 21 “Tutte al bar” con Adele Draisci, posto unico 10 €

Io continuo a pregare per un amico: Madre Elisa Baldo, fai il miracolo! Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!

maestro John

Nelle foto:
1) Liliana Rivetta (la seconda da destra in piedi) con la signorina Ninì e altre giovani (grazie per la foto a Marisa Massolini)
2) Guide scout a Villanuova (grazie all’amica Ceci)
3) Il mitico Doro durante la vendemmia nel 1994 (grazie al nipote Guerrino)
4) La locandina del ‘mercatino di novembre’ ne “La casa sull’acqua” a Gavardo
Grazie di cuore a Mario Rivetta, Capogruppo degli Alpini di Gavardo, ed a Gianpietro Facini


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