02 Settembre 2023, 09.21
Val del Chiese Storo
Ricorrenze

Gli splendidi sessant'anni della Casa Alpina di Faserno

di Gianpaolo Capelli

L'avventura della Casa Alpina “Don Vigilio Flabbi” di Faserno di Storo fu iniziata dall'amatissimo don Ezio Marinconz, e da allora ogni estate accoglie i ragazzi per soggiorni estivi in buona compagnia in mezzo alla natura
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Sembra ieri quando il giovane e intraprendente cappellano don Ezio Marinconz, noneso di nascita ma dal cuore grande per tutti, amato e benvoluto ovunque, ha svolto il suo apostolato, affiancando agli inizi degli anni Sessanta l’Arciprete di allora don Vigilio Flabbi nella guida spirituale degli abitanti di Storo, il grosso paese della Val del Chiese.

Don Ezio, amatissimo da tutti ma in modo particolare dai giovani, su suggerimento e per grande intuito del suo mentore don Flabbi iniziò quella avventura, divenuta ora storia, che si chiama “Casa Alpina don Vigilio Flabbi” di Faserno di Storo, dove sia don Ezio che don Vigilio sarebbero stati proiettati e ricordati nel futuro per questa opera da loro voluta: altamente sociale per tutta la Val del Chiese, della confinante Valle Sabbia e non solo: vanto di Storo.

I primi campeggi che don Ezio organizzava per i suoi ragazzi, va ricordato sempre con l’aiuto dei tanti volontari di allora come adesso, non facevano prevedere  i numeri di presenze sempre costanti che avrebbero portato migliaia di ragazzi a passare alcune settimane estive in sana e buona compagnia prima di tutto, per il corpo ma anche per lo spirito.

Avere sessant'anni e non dimostrarli lo si dice spesso per complimento alle  persone, ma in questo caso è certezza e vale alla grande per “La Nosa Colonia” come affettuosamente e orgogliosamente gli Storesi chiamano la colonia alpina “Don Vigilio Flabbi”: sempre al top per organizzazione, efficienza e gradimento delle famiglie a cui affidano volentieri i loro figli.

Sulle foto storiche di allora si vede il giovane cappellano don Ezio pettinato con “la sghea”, con la riga laterale, bell'uomo, simpatico e dal carattere schietto e buono, di grande compagnia e per lui con il suo “Ciao”, il suo saluto, erano tutti uguali sullo stesso piano, credenti e non.

Lo si vede lassù con le sue braghe alla zuava sempre in movimento al lavoro per la costruzione della colonia: quanti viaggi ha fatto su e giù da Faserno a Storo per rifornire di materiali gli operai che lavoravano alla erigenda nuova costruzione.

Colonia immortalata negli scritti da tanti, ma in modo particolare dal “Cantore” per antonomasia della sua amata Storo, “lo Spezial” il Farmacista dottor Nino Scaglia.
Ultimamente il musicista Iginio Scaglia con la canzone “Colonia Alpina” cantata dagli “Amici del Canto” ha voluto omaggiare la bella costruzione ma in modo significativo il fautore materiale dell’opera: don Ezio Marinconz, che poco prima della sua morte ha ribadito in una splendida intervista raccolta dal Maestro Gianni Cortella a Sarnonico, che il merito dell’opera è del suo Arciprete di allora don Vigilio Flabbi, non suo.

Anche se tutto questo corrisponde in parte a verità, grande umiltà da parte di quel cappellano che sfrecciava con la tonaca nera come un novello Agostini sulla sua mitica Morini facendo svolazzare qualche gallinella.

Passata alla storia la frase di don Flabbi: “Don Ezio o te vendi la moto o mi vendi el cappellan”. A malincuore don Ezio si privò della sua amata Morini.
Per don Ezio arrivò la macchina che prestava a tutti e durò poco.

Quando lasciò Storo la popolazione storese regalò a don Ezio una 1300 Fiat usata, molto gradita dal “Capelà”, ma anche qui ubbidendo la dovette vendere, troppo lussuosa a quei tempi per un prete e anche qui don Ezio simpaticamente ha commentato: ”La mia gente (i compagni) di Storo me l’ha regalata e i preti me l’hanno tolta”.

Sessant'anni son passati da quel 1963 quando si inaugurò la prima costruzione della Casa Alpina e domenica 20 luglio questo importante appuntamento è stato celebrato alla grande lassù a Faserno in una giornata splendida e solatia.

Gli Storesi, ma non solo, sono accorsi lassù a centinaia attorniati dalla presenza dei ragazzi della colonia, dalle autorità civili, religiose e dai parenti di don Ezio Marinconz che sono venuti a ricordare il compianto, fratello e zio don Ezio.

Andiamo qui a riprendere quanto esposto da Davide Gelmini, il suo Presidente, uno dei responsabili  sempre in prima linea nel volontariato per il bene dell’oratorio di Storo, della colonia e quanto attiene alle opere sociali della Chiesa locale.

Gelmini ricorda la storia della Colonia con numeri e dati che parlano chiaro sul suo passato proiettandosi senza remore alla grande nel suo futuro.

“Benvenuti a tutte e a tutti: ecco i 60 anni di Casa Alpina.

Per capire i 60 anni di Colonia Alpina inizio con dei semplici dati:

Turni effettuati: quasi 200 per oltre 12.000 Presenze
Al 2023 abbiamo avuto nei turni: 43 Direttori – e 348 Assistenti più 110 persone di servizio in cucina e ai piani = Totale 501
501 persone coinvolte in 60 anni di Colonia, persone che (poche) sono salite una sola volta, ma nella stragrande maggioranza sono state presenti per più turni e per molti anni. Se ogni persona fosse salita una sola volta, le persone coinvolte in 60 anni di vita, sarebbero più di 1800.

Nel 2013 abbiamo festeggiato alla grande il 50°, con il libro, la raccolta e mostra delle fotografie, l’invito a tutti gli animatori della colonia, il fazzoletto al collo e polenta carbonera gratis per tutti i partecipanti.

Questo 60° lo festeggiamo in maniera più  leggera, ma ci teniamo a precisare che in questi ultimi dieci anni la Colonia ha continuato a migliorarsi, per arrivare appunto alla situazione attuale.

Nel 2015 abbiamo poi realizzato un nuovo magazzino sul retro, abbiamo
abbattuto la vecchia baracca del CRAS (Comitato Ricreativo Autonomo Storese), ormai pericolante - portata a Faserno nel 1963 la quale nei primi anni serviva come cucina, con una nuova costruzione, fatte nelle stesse forme dell’originale e intitolata a don Ezio Marinconz.

Nel 2017 abbiamo sistemato la parte esterna della cucina, realizzando una nuova tettoia, per rendere questa zona, meglio utilizzabile dal personale in caso di maltempo.

Nel 2018 abbiamo dovuto rifare il poggiolo sopra la sala pranzo che era in
pessime condizioni. Il balcone è stato completamente smontato, sostituita la trave portante e rimontato nelle stesse forme.
Sempre nel 2018 abbiamo sostituito tutti gli scuri delle finestre, l’intervento si è reso necessario perché buona parte degli scuri erano ancora quelli della ristrutturazione degli anni settanta. Le nuove ante oscuranti sono in legno Okumè, un’essenza molto resistente all’umidità e alla pioggia. Con gli scuri sono stati installati i parapetti alle finestre che in alcuni punti erano sotto il metro d’altezza e quindi fuori norma.

Nell’autunno del 2020 – in presenza già del Covid - sono iniziati i lavori alla nuova grande tettoia esterna, con la demolizione della piccola vecchia tettoia a cura dei volontari, la costruzione dell’attuale tettoia, la sistemazione dei campi di calcio e di pallavolo, la realizzazione di una nuova legnaia sul pianale in cemento del locale generatori, la realizzazione della scalinata di accesso al campo di calcio, la sostituzione dei pali di sostegno delle reti e il montaggio delle nuove reti di recinzione.

Altro intervento importante è consistito nel portare “internet” in Colonia,
posizionando un’antenna nelle vicinanze della chiesetta, che riceve il segnale da un’altra antenna sistemata sul tetto dell’oratorio di Storo.
Il collegamento “internet” permette di avere in Colonia una connessione telefonica stabile e sicura, la possibilità di utilizzare internet per proporre ai ragazzi attività multimediali, collegamenti virtuali con animatori o relatori, filmati di approfondimento delle tematiche trattate durante i turni.
Con il WiFi presente ci è possibile inoltre la gestione energetica della Casa con una APP sul telefonino.
Pannelli fotovoltaici e batterie, i due generatori di corrente, le celle frigo, la caldaia e l’impianto di riscaldamento sono gestiti anche da remoto. Il tutto per ottimizzare al massimo i consumi, migliorare i carichi di energia, per sfruttare con efficacia i pannelli solari e utilizzare il meno possibile i generatori di corrente, grandi consumatori di gasolio, quindi inquinanti.
Ricordiamo infine che in questi ultimi anni abbiamo sempre garantito un servizio estivo alle famiglie, anche nel 2020 quando non era possibile attivare i turni a Faserno. Quell’anno abbiamo organizzato all’oratorio di Storo una colonia diurna,con quattro turni più brevi, con le difficoltà imposte dal Covid, ma con un servizio che iniziava alle 8 del mattino e terminava alle 18 del pomeriggio, pranzo incluso e trasporto dagli altri paesi garantito.

Nel 2021 siamo tornati a Faserno, nonostante le norme di prevenzione del Covid meno rigide dell’anno precedente, ma abbastanza complicate, con i gruppi camerata che non dovevano avere contatti tra loro e con l’uso delle mascherine all’interno della struttura. Fortunatamente quella estate non abbiamo avuto nessun caso di Covid, i genitori hanno portato i loro figli in colonia il primo giorno e li hanno rivisti solo quando sono scesi.

Dallo scorso anno siamo praticamente tornati all’organizzazione pre-Covid, cercando di migliorare sempre più l’organizzazione.
L’Associazione di Promozione Sociale “NOI STORO” che gestisce la Colonia e l’oratorio, di cui sono presidente, ha sostenuto tutto questo sgravando la Parrocchia, ente proprietario, dagli impegni burocratici, amministrativi e finanziari.
Abbiamo ogni anno oltre 400 soci e oltre 140 persone che ogni anno ci
sostengono con il 5 per mille e che ringraziamo.

L’importante riconoscimento ottenuto quest’anno con il Marchio “Family in Trentino” è la certificazione anche pubblica del grande lavoro educativo che qui si svolge e la vicinanza e collaborazione con le famiglie e le nostre comunità.
Un grazie lo diciamo al grande numero di persone che sono coinvolte e che offrono la loro opera gratuitamente, nella manutenzione della struttura,
nell’organizzazione dei turni, nella gestione della Colonia: dai volontari manutentori che intervengono nell’apertura e nella chiusura stagionale della colonia, alle persone che garantiscono la fornitura di pane e viveri durante i quattro turni, al gruppo dei Polenter di Storo che ogni anno sono presenti nella preparazione della polenta carbonera – una per turno con le famiglie degli ospiti-, a chi offre frutta, verdura, dolci e perfino vino.
Questo gruppo di volontari e generosi, sono il cuore da 60 anni di questa struttura al servizio dei giovani e delle famiglie.

Un grazie naturalmente a chi ci sostiene economicamente, in primis alla Provincia Autonoma di Trento per il tramite dell’Agenzia per la Coesione Sociale che finanzia i campeggi estivi con una quota per i residenti in Trentino, al Comune di Storo, al BIM del Chiese, al Consorzio elettrico di Storo, la Cassa Rurale, la Famiglia Cooperativa e tanti altri privati che non sono da meno nell’aiutare la nostra Colonia.

Anche per questa giornata vorrei ringraziare chi ha collaborato come la nuova Associazione Faserno-Tanoce, il Cai-Sat sezione di Storo per la passeggiata, la Pasticceria Dolce-Peccato, e una menzione speciale all’ASUC di Darzo con la quale collaboriamo da alcuni anni sulle tematiche riguardanti l’uso dei beni collettivi ma in particolare quest’anno che ci ha visti coinvolti nella loro iniziativa “Più Pascoli: Più Puliti”; i ragazzi hanno contribuito a pulire i pascoli di Valdonea e Malga Spina estirpando molte piante infestanti e per questo l’ASUC ci ha omaggiati di una forma di formaggio prodotto in Malga Spina che abbiamo messo all’asta e che sarà aggiudicato grazie alle vostre puntate odierne e che ora ci accingiamo a mettere all’asta..

Ringrazio per la presenza il vicepresidente dell’ASUC Graziano Beltrami e il collaboratore e accompagnatore di territorio dott. Tommaso Beltrami.

Dieci anni fa, in occasione del cinquantesimo, ci dicevamo che il sogno di don Ezio e dei primi storesi saliti l’anno prima in tenda era, al 2013, una bella realtà, “la perla delle realizzazioni storesi”, si diceva.

Cosa possiamo ulteriormente dire oggi, ai giovani, che non riescono ad immaginare il percorso ad ostacoli di questi 60 anni?
Potremmo dire che la bella realtà della Casa Alpina di Faserno è una realtà consolidata perché ha solide radici piantate nel volontariato parrocchiale e che è così bella e accogliente perché quelli che l’hanno sostenuta e voluta hanno saputo nel tempo tendere sempre al miglioramento della struttura e della proposta formativa dei nostri giovani.

Io ho avuto la fortuna di conoscere a vent’anni, alcuni anziani che 60 anni fa hanno deciso di donare questo grande terreno alla Parrocchia “per il bene della gioventù” e 35 anni fa ho contribuito a far in modo di completare la donazione del bosco prima che le fusioni dei Caseifici intestassero questi nostri terreni a chissà quale ulteriore cooperativa trentina, questi agricoltori che sapevano forse poco di tematiche educative e cultura in generale, hanno intuito, forse fra le pause delle discussioni affrontate, che don Ezio aveva loro messo nel cuore un futuro che a noi oggi forse manca di immaginare, un futuro di miglioramento delle condizioni dei nostri giovani anche grazie a dei semplici campeggi estivi che intercalassero i percorsi scolastici, che però la comunità, prendendosene cura appunto come comunità, se li prendesse in carico, coltivandoli, e che ancora oggi li continua a migliorare tramite le tante persone che si rendono disponibili anno dopo anno.

Nella nostra Casa Alpina non c’è una direttiva formativa calata dall’esterno, ogni  anno si cerca un tema educativo elaborato da equipe esperte e preparate sui campeggi con i ragazzi e tutti gli animatori nel periodo primaverile lo elaborano e arricchiscono adattandolo alla nostra realtà con un lavoro collaborativo tra i turni, facendosi carico come comunità di trasmettere grandi ideali formativi ai nostri giovani, naturalmente in un ambiente di gioco, passeggiate e grande amicizia.

Il tema dell’amicizia è il filo conduttore che lega i turni di campeggio dai primi anni 60 fino ai giorni nostri.

Chi ha vissuto l’esperienza di campeggio a Faserno sa quali importanti valori vengono trasmessi per la propria crescita personale ma anche per una crescita condivisa nel servizio a tutta la comunità.

Il mettersi a disposizione, il servizio, il volontariato sono esperienze che molti storesi hanno avuto modo di vivere con l’esperienza in Casa Alpina, questo ha arricchito senz’altro tutta la comunità e ha fatto sì che ancora oggi tante associazioni e singoli sentano la voglia di collaborare con la Colonia di Faserno.

Collaborare con tutte le associazioni del territorio, ma anche con gli enti pubblici e privati o con le aziende o singoli individui che offrono normalmente materiali per la Colonia è una prassi che non è mai venuta meno e anzi è viva tutt’ora generando quel benessere collettivo che arricchisce tutti.

Eccoci allora ad inaugurare per il sessantesimo una scritta sull’entrata che
riassume in modo significativo questo prendersi cura della formazione estiva della gioventù che non vuol essere solo un “portarli in malga” come si diceva una volta ma tramite le amicizie che si creano e le riflessioni condivise che si vivono qui, hanno creato e creano tutt’ora legami forti e permanenti.

Abbiamo ripreso una frase forse sentita pronunciare da un nostro cappellano del passato ma ripresa in una canzone composta recentemente da un nostro animatore, che forse esagerando le ha definite ETERNE.”

E’ proprio nella foto qui sotto riportata la frase che campeggia all’ingresso della “Casa Alpina” la frase del cappellano don Sandro Lutteri: “Quassù dove le amicizie si fanno eterne”

Alla “Casa Alpina don Vigilio Flabbi” che domenica scorsa ha chiuso i suoi turni estivi sempre con il tutto esaurito, auguriamo ancora sessant'anni, per ora, uguali e forse migliori visti i precedenti, da offrire ai ragazzi che saliranno lassù a godere delle bellezze del Creato e passare giorni sereni insieme: un grazie forte e sentito in modo particolare ai collaboratori e sostenitori andati avanti, una preghiera nel loro ricordo.
Questi son fatti e non parole, che onorano tutti indistintamente quelli che hanno reso grande “La Colonia” dalla sua fondazione ad ora.
Buon compleanno Colonia Alpina.

Nelle foto:
- Tutti insieme appassionatamente nei festeggiamenti del 60° della Colonia (Alessandro Zontini "Panina")
- Esterni della Casa Alpina “don Vigilio Flabbi”
(Alessandro Zontini "Panina")
- Alcuni dei numerosi presenti alla festa (Alessandro Zontini "Panina")
- Don Vigilio e Don Ezio (da archivio fotografico del Maestro Gianni Cortella)


Nel video allegato ecco la canzone Colonia Alpina cantata dagli Amici del Canto di Storo. Prodotto da Capelli Videotecnica di Condino




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