02 Ottobre 2023, 11.42
Salò
No depuratore

La soluzione migliore resta adeguare Peschiera

di Cesare Fumana

L'incontro di venerdì sera a Salò ha avuto il merito di mostrare che anche sul Lago di Garda ci sono persone e associazioni consapevoli dell’illogicità del progetto di Gavardo e Montichiari


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Sala dell’oratorio di Salò gremita venerdì sera per l’incontro sulla depurazione del Garda promosso dall’associazione culturale Scelgo Salò.
Ospiti della serata il deputato Pd Gian Antonio Girelli, il consigliere pronciale Marco Apostoli e l’attivista Alessandro Scattolo (assente per sopraggiunti impegno il consiglire regionale Emilio Del Bono). Consistente anche la rappresentanza valsabbina.

L'incontro ha avuto il merito dimostrare che anche sul Lago di Garda ci sono persone e associazioni che sono consapevoli che il mega progetto di creare due depuratori a Gavardo e a Montichiari per la depurazione dei comuni gardesani, oltre ad essere fuori da ogni logica, è estremamente costoso e che avrà ricadute pesanti anche sull'economia Gardesana.

È toccato ad Alessandro Scattolo, di “Tavolo Ambiente Garda”, riassumere le vicende che hanno portato fino al commissariamento dell'opera per il nuovo collettamento dei reflui dei comuni gardesani della sponda bresciana, a partire dal Protocollo d'Intesa del 2017 fra Ministero dell'Ambiente e le Regioni Lombardia e Veneto che metteva a disposizione 100 milioni per un nuovo progetto che prevedeva un nuovo depuratore per i reflui bresciani.

È stato evidenziato come la Comunità del Garda abbia costruito ad arte una “narrazione terroristica” sulla presenza di falle nella condotta sublacuale, sbugiardata dagli ultimi studi dalle ultime verifiche effettuate per Acque Bresciane.

Infine lo studio dell'Università di Brescia del prof. Bertanza, con dei parametri aggiuntivi che hanno fatto cadere la scelta su Gavardo e Montichiari quando invece tutti i gli studi e il buon senso indicavano l'adeguamento del depuratore di Peschiera come la soluzione ottimale.

Quando poi la politica, nello specifico il Consiglio provinciale, aveva trovato una soluzione con la mozione Sarnico, c'è stato il colpo di mano dell'onorevole Gelmini all'epoca ministro del governo Draghi, che tramite il ministro  della Transizione ecologica Cingolani ha commissariato l'opera mettendo come commissario il prefetto di Brescia.

Marco Apostoli ha evidenziato le problematiche del Chiese, dove scorre sempre meno acqua, non adatto come corpo recettore delle acque depurate. Inoltre ha detto come l’attuale Ministro Pichetto Fratin, in un incontro con le associazioni, aveva promesso un incontro con le Regioni per superare il commissariamento. Incontro che finora non c’è mai stato: per lui «il ministero non è intenzionato a cambiare questa soluzione».

Per Girelli in tutta la faccenda è mancata la trasparenza e il coinvolgimento dei territori e il commissariamento è una palese forzatura: tutto questo ha creato un corto circuito politico oltre a una frattura e contrapposizioni fra territori.

Ma l'interrogativo principale resta: cosa fare per rimediare a questo progetto scellerato?

“È un problema creato dalla politica e la politica deve trovare la soluzione” è il commento da parte degli intervenuti. C’è da mettere in campo ogni azione politica in grado di riportare la decisione in capo ai territori. A tal proposito Girelli ha già presentato una proposta di legge per togliere il commissariamento.

Inoltre per Girelli il grande assente è Regione Lombardia perché è l'unica che può opporsi al commissariamento.

Per Apostoli di particolare importanza è far comprendere agli amministratori gardesani il costo dell'opera e le ricadute sulle casse dei loro comuni, visto che nel Protocollo d'Intesa è previsto che parte dell'opera venga finanziata con la tassa di soggiorno. Una soluzione, comunque, non praticabile, anche perché la tassa di soggiorno deve essere impiegata per scopi turistici.

Nel dibattito è emerso che la soluzione più praticabile è quella di adeguare il depuratore di Peschiera: tra l'altro non ci sarebbe la necessità di ampliare l'area del depuratore bensì adeguarlo alle nuove tecnologie.

L'altra questione emersa è quella di provvedere alla separazione delle acque bianche da quelle nere nei comuni gardesani, in modo da evitare sovraccarichi dei delle fognature che creano problemi in caso di forti piogge.

Da tutti poi l'invito a proseguire la battaglia uniti: amministratori locali, politici dei vari livelli e associazioni che hanno il merito di mantenere viva la questione.




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