L'omaggio del Giro ai nonni di Sabbio

Sembrava impossibile quando gli organizzatori locali hanno palesato la richiesta ad Rcs, invece ce l’hanno fatta.

Non certo la carovana, che avrebbe avuto bisogno di spazi maggiori per transitare, ma la corsa vera e propria, con i corridori, le auto e le motociclette della polizia, i fotografi ed i cineoperatori, i giudici e le ammiraglie, anticipata dal passaggio della fanfara dei bersaglieri, ha fatto bella mostra di sé attraversando il cortile della struttura.

Un unicum nella storia della competizione, che quest’anno è giunta alla sua 106esima edizione.

Lo scorso anno, col Giro che aveva percorso la valle nel senso inverso, molti anziani ospiti della residenza avevano espresso il desiderio di poter vedere il passaggio dei corridori ed erano stati portati lungo il percorso.

Quest’anno invece hanno potuto partecipare all’evento tutti quanti, poco meno di cinquanta, direttamente a casa loro.
A far loro compagnia, assiepati dietro le transenne, gli operatori sanitari col dottor Emiliano Guerra, il parroco don Dino Martinelli ed alcuni familiari. Fra i tanti che sono passati a salutare i nonni poco prima della partenza di tappa, gli amministratori (il sindaco Onorio Luscia è anche presidente della struttura), gli sponsor con gli organizzatori locali ed il direttore di gara Mauro Vegni.

«Un peccato che per ragioni di spazio non abbiamo potuto ospitare i nonni delle strutture di Nozza, Gavardo e Odolo, che ce l’avevano chiesto» fanno sapere dalla Bertella.

Gli odolesi hanno comunque partecipato alla festa dai tavolini appositamente allestiti davanti allo sportello della Cassa Rurale, con gli alpini ad intrattenere.

Dall’altra parte del paese i corridori sono stati invece accolti dalle bandierine agitate dai ragazzini delle scuole.
Insomma il ciclismo, anche questa volta, ha dimostrato di saper riunire nella stessa passione tutte le generazioni.