Martedì, 30 aprile 2024


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


Breaking News
 

domenica, 16 gennaio 2011 Aggiornato alle 10:18Politica

Basta lavorare, andiamo a puttane

di Rusì
In questi giorni sono tornati alla ribalta gli operai. La vicenda Mirafiori li ha caricati di responsabilità enormi. Salvare il loro posto di lavoro, salvare la Fiat, salvare l'Italia.
 
Questo più o meno il messaggio trasmesso ai media da politici, economisti, ministri e sindacalisti da strapazzo.
Contemporaneamente al referendum e alla “suspence” del risultato, apparivano i titoli sulle nuove prodezze del nostro Presidente del Consiglio Berlusconi.
Indagato per robe che poco hanno a che fare col ruolo istituzionale dell'interessato.
 
E allora ho pensato: se anziché lavorare andassimo tutti a puttane l'economia andrebbe meglio o peggio, la produttività aumenterebbe o no?
Siamo davvero un Paese strano!
Sono mesi e mesi che le sue vicende personali tengono banco in Italia e nel mondo, e che tutti i problemi determinati dalla crisi economica, della mancanza di lavoro per i giovani, del debito pubblico, delle risorse necessarie da trovare per garantire lo stato sociale, l'assistenza, la sanità, del far pagare le tasse ai furbi che evadono, vengono sistematicamente messi in secondo piano.
Tutti i giorni il Presidente ci spiega che il Governo va avanti, durerà, che la campagna acquisti di Parlamentari continua con successo e così via.
 
Quel che però mi sorprende e che ci riguarda da vicino, è che il partito che più dichiara di rappresentare le volontà del  “popolo della Padania”, per un piatto di lenticchie (un federalismo vuoto e penalizzante per i comuni), copre tutte queste nefandezze.
Non lo fa con dichiarazioni verbali, ma con atti e interventi autorevoli.
Leggo sui giornali di questi giorni della comunicazione in parlamento dell'on. Maroni, Ministro dell'Interno leghista, che ha proclamato l'assoluta regolarità dei comportamenti dei funzionari della Questura di Milano nella vicenda del fermo di Ruby, all'epoca minorenne.
Sempre i giornali riportano che le cose non siano proprio andate così.
 
Non mi pare poi che nell'ambito del Governo vengano portate avanti scelte che aiutano la povera gente, o meglio la gente normale che lavora o è in pensione alle prese con il costante aumento dei prezzi, delle tariffe pubbliche e dei tagli allo stato sociale.
Allora i cosidetti padani, sarebbero ora che aprissero gli occhi e cominciassero a guardarsi in tasca, e trovandola vuota cominciassero a chiedere conto della fiducia concessa, ormai da venti anni, e dei risultati effettivamente ottenuti.
Fuori da ogni ideologia.