Odolo solidale

Chiediamo a Cassetti se il paese ha contezza del dramma che questa famiglia sta attraversando. «L’eco mediatico è stato ampio, nessuno credo oggi ne ignori l’esistenza – risponde -. Noi abbiamo interessato i Servizi sociali perché la situazione possa essere monitorata e gestita al meglio. Va detto però che al momento non sembra ci siano problemi di sorta: i ragazzini sono molto autonomi e comunque ben seguiti dal padre o da altri adulti che appartengono all’entourage familiare. Non mancano gli odolesi che si mettono a disposizione».

«Oltre la contingenza c’è da rilevare come il mondo sia diventato davvero piccolo e capita che eventi che ci sembrano tanto lontani te li trovi invece improvvisamente davanti – aggiunge -. Per la famiglia Solozai possiamo solo sperare che la situazione possa sbloccarsi al più presto».

La soluzione, così ci ha detto Franco Pe, essendo ormai impossibile il rientro diretto in Italia, potrebbe essere quella di trasferirli prima in un altro Stato lì vicino: «Ci stiamo già muovendo in quella direzione, ma ci vorrà del tempo. E quando ci riusciremo, anche per i due fratelli di Atullah verranno a lavorare qui da me».