I 104 di Severino -1

Severino Zola ieri, primo gennaio, ha compiuto 104 anni.
Un traguardo che in pochi possono permettersi di vantarsi di aver tagliato. Il maestro di fucina odolese arriva a questa meta dopo aver scelto nel febbraio scorso, per ragioni di salute, di lasciare la propria abitazione per trovare ospitalità - sempre nella sua amata Odolo - presso la casa di riposo «Soggiorno sereno».
Nella prima fase di questa scelta, anche a causa delle misure precauzionali adottate dalla residenza assistita per contrastare il Coronavirus, per lui l’ambientamento non è stato facile.

Con il trascorrere dei mesi, tuttavia, Severino ha visto migliorare settimana dopo settimana le proprie condizioni generali e il proprio umore.
Attualmente partecipa con entusiasmo alle attività proposte dalle animatrici della struttura e quotidianamente chiede alla figlia Daniela di tenerlo informato sugli avvenimenti locali e vuole che la stessa gli riferisca in merito agli articoli che appaiono sulla stampa bresciana: ad ogni articolo locale non manca di esprimere un commento o di fare singolari collegamenti con il passato anche non recentissimo.

Tutto questo si spiega con il forte legame che Severino ha continuato ad avere con la sua terra natale, dove ha svolto con forte orgoglio professionale l’attività di artigiano del ferro.
Non solo: ma ha avuto anche il piacere di vedere la fucina di Pamparane, l'ultimo luogo in cui ha esercitato la propria attività professionale, trasformata in museo della cultura del lavoro.

E la sua attività di fabbro ferraiolo gli è rimasta ancora nella mente e nel cuore, tanto che ancora oggi ama raccontare anche agli altri ospiti della residenza le esperienze legate all’arte che ha reso Odolo una delle capitali italiane della siderurgia.

Per Severino la festa non si limita al giorno del compleanno: in questi giorni festeggerà con i parenti e gli altri ospiti l’ambito traguardo.
Al «Soggiorno sereno» a lui si stringono le animatrici, la figlia Daniela e il sindaco Marino Zinelli, che porgerà a Severino gli auguri, anche nome dell'intera comunità.

G.MAR. dal Giornale di Brescia

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