Un crocifisso nella valle dell'Abbioccolo

Un nuovo crocifisso è stato donato dall’artista sculture Elia Zambelli alla comunità di Lavenone. Stavolta l’ispirazione è giunta dell’Alto Adige dove lungo i sentieri si incontrano spesso queste croci campestri, simbolo un tempo di protezione per viandanti e per i contadini che lavoravano i campi.

Presso questi crocifissi si compivano le processioni per le Rogazioni, delle speciali preghiere per invocare da Dio protezione contro i flagelli della natura.

L'opera lignea è costituita da varie essenze. La struttura che la sorregge è in abete rosso, la croce in legno di castagno mentre il crocefisso è in legno di tiglio.

Una ulteriore bella nota è che non solo Elia vi ha messo scalpello e sgorbia per l'intaglio. La scritta INRI è infatti stata intagliata da un altro artista lavenonese, Dario Ondini.

L’opera è stata collocata nella valle dell'Abbioccolo, lungo la strada che porta a Presegno, all'incrocio di Vaiale.

Elia Zambelli ha già donato in passato alcune sculture lignee alla comunità di Lavenone: un altro crocifisso collocazione lungo la salita dei “Sapèi”, che collega la parte bassa a quella alta del paese e l’opera “Covid-19… testimonianza e futuro”, composta da due statue in legno, un vecchio e un bambino collocate in un antro realizzato con vecchie assi, posizionata all’ingresso del municipio.