01 Giugno 2023, 10.00
Eco del Perlasca

Che cosa c'è prima della morte?

di Songne Taufge

Provate ad immaginarvi di essere andati a dormire, ma di non svegliarvi più


Cadreste nel sonno più profondo fino all’eternità. Non potreste più salutare i vostri cari. Non potreste più chiedere scusa per un qualcosa che avete fatto. Non potreste più domare il  rancore che avete covato verso qualcuno e, perciò, ve lo porterete in tomba.
Non potreste più fare quella cosa che volevate fare giorni prima, che avete rimandato semplicemente perché “c’è tempo” e “tanto lo farete il giorno dopo”.

Mi sono chiesto se è davvero così che io voglio vivere
.
Perché la maggior parte delle persone vive come delle pecore senza meta? Una vita senza uno scopo può avere davvero senso?
Mi chiedo come facciano le persone che seguono questo stile di vita ad andare avanti.

Eventi come quelli accaduti in Turchia e in Siria mesi fa, le continue guerre, le situazioni di disagio, i disastri ambientali e la direzione che la società sta prendendo negli anni, ci chiedono di fermarci e fare una riflessione su noi stessi.
Siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo fino ad ora?
Stiamo davvero facendo del nostro meglio?

Io personalmente soffro di “una malattia molto comune tra giovani”, e non solo, cioè dare per scontato il fatto di alzarsi sicuramente il giorno dopo e del “tanto c’hai una vita davanti”, quando bisognerebbe recitare da protagonisti nel nostro film di vita.
E se non accadesse? E se non lo fosse? Pensate alle persone con il cancro.
Si svegliano un giorno e viene detto loro che hanno i giorni contati.
Voi cosa fareste?

Quante volte mi sono sentito dire
: “questi sono i tuoi anni migliori e dovresti pensare soltanto a divertirti”?
La società ti induce a non pensare  prima a come tu voglia pianificare la tua vita, mettere giù il primo mattone e di costruirti il carattere che può farti raggiungere i tuoi obiettivi.

Non è un problema divertirsi, ma deve essere fatto in modo consapevole.

Nessuno di noi sa quanto gli rimane da vivere e proprio questo dovrebbe spingerci a non perdere tempo in cose futili e sfruttarlo a pieno.

Chi è praticante di una religione
come Islam o Cristianesimo e tante altre, solitamente è vincolato dal cercare di condurre una vita “buona” per ottenerne un’altra altrettanto buona o migliore dopo la morte.
Tuttavia credo che queste siano questioni di etica e morale.

Ogni giorno è una possibilità in più per migliorare.
Poco importa che tu sia credente o meno. Puoi fare di più rispetto a quello che stai già facendo. Noi abbiamo la fortuna di essere ancora qui e respirare.

Alla fin dei conti, dopo aver vissuto una vita consapevole, sono certo che nei tuoi ultimi istanti non ti pentiresti di non aver fatto qualcosa.

di Songne Taufge, 4BI, Informatica




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