Processionaria, problema persistente in alta valle

Chi percorre la strada fra Anfo e Ponte Caffaro e la strada che dall’Ossario di Monte Suello sale verso Bagolino non potrà non notare la presenza di numerosi bozzoli simili a ragnatele sugli alberi di conifere.

Si tratta di nidi di processionaria, un insetto appartenente all'ordine dei lepidotteri, che deve il suo nome alla disposizione che assume muovendosi sul terreno, disponendosi in fila e formando appunto una sorta di processione. Verso il mese di ottobre i bruchi costruiscono il caratteristico nido riconoscibile anche a distanza, di colore bianco brillante e localizzato soprattutto sulle cime e agli apici dei rami laterali.

Trascorso l'inverno riprendono a cibarsi delle foglie della pianta e, in primavera, scendono dall'albero per trovare un luogo adatto per il nido. Si interrano ad una profondità di circa 15 cm e si trasformano in crisalide, per poi uscire dal bozzolo sotto forma di falena. Il ciclo di vita della falena è di un paio di giorni, nei quali viene fecondata dal maschio e poi provvede a deporre le uova, reinnescando il ciclo vitale.

In Valle Sabbia, la zona più colpita è la parte di bosco di conifere a monte della sp 668, nel tratto dall’Ossario di Monte Suello proseguendo per 3 km in direzione di Bagolino. Qui sono presenti anche 15/20 nidi per pianta. L’altra zona, ma meno colpita, è quella fra Idro e Anfo.

«Specialmente colpiti sono gli alberi di pino nero, meno quelli di pino silvestre – riferisce Marco Mozzi, responsabile del settore forestale della Comunità montana di Valle Sabbia – in particolare nei boschi delle pareti esposte a sud, essendo un insetto mediterraneo».

«Il problema è già stato affrontato dalla Regione anni fa: c’era stato anche un intervento fitosanitario con l’impiego di un elicottero che aveva rilasciato il bacillus thuringiensis. Nella zona fra Idro e Capovalle aveva funzionato. Ma il trattamento, molto costoso, dovrebbe essere ripetuto per almeno 5 anni, il ciclo di vita di questo insetto».

La processionaria è un insetto nocivo per l’uomo e per gli animali. I bruchi sono rivestiti di 600.000 peli bianchi urticanti in grado di scatenare fastidiose reazioni allergiche, sia sulla pelle sia negli occhi. I peli della processionaria presentano degli uncini e contengono una sostanza urticante, responsabile in caso di contatto degli effetti irritativi. Se si sentono minacciate, le processionarie del pino possono “lanciare” i loro peli urticanti per difendersi dai predatori. Per questo è sconsigliato passeggiare con i cani nei boschi con presenza di processionaria.

Quale può essere la soluzione?
«Per risolvere il problema – spiega Mozzi – servirebbe un intervento di selvicoltura, vale a dire il taglio del pino nero dove sono presenti questi nidi. La legge regionale del 2007 obbliga i proprietari dei terreni a intervenire nei loro boschi.
Nel tratto di 3 km lungo la strada di Bagolino sarebbe necessario un intervento per almeno 30 metri dal bordo strada. Ma per intervenire sugli alberi infestati da processionaria bisogna stare molto attenti, perché è nociva per l’uomo».

Mozzi farà una comunicazione alla Regione per segnalare questo problema che persiste da anni in questa zona.

in foto: i nidi di processionaria sulle conifere