02 Novembre 2020, 10.16
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Depuratore del Garda

I comitati ai sindaci del Chiese, «Uniti e saldi contro il maxi depuratore»

di Federica Ciampone

L'Assemblea dei sindaci in Ato è stata autoconvocata per oggi, 2 novembre, nonostante l'esclusione dall'ordine del giorno della mozione presentata dai sindaci. La lettera dei comitati ambientalisti


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Per la prima volta in assoluto oggi – lunedì 2 novembre – viene autoconvocata in Ato l'Assemblea dei Sindaci, essendo stata richiesta a gran voce da ben 59 sindaci della provincia di Brescia per discutere della realizzazione del maxi depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari.

La mozione presentata dai sindaci era stata esclusa, qualche giorno fa, dall'ordine del giorno, non avendo la Conferenza “la competenza ad esprimere un proprio parere obbligatorio e vincolante in merito a un progetto, come pure a una variante progettuale, relativi a opere del Servizio idrico integrato, e segnatamente agli impianti di depurazione".

Era già stato detto che la Conferenza dei Comuni sarebbe stata convocata comunque, data l'importanza dei temi da trattare.

Prima che nella lettera di convocazione indirizzata ai sindaci venisse specificata tale “incompetenza” dell'Assemblea ad esprimersi sulla mozione, i comitati valsabbini avevano scritto alcune righe ai primi cittadini bresciani, invitandoli a non desistere.

“Voi Sindaci oggi siete chiamati ad una grande responsabilità – si legge nella lettera, sottoscritta dal Comitato Gaia di Gavardo e da numerosi altri comitati della provincia - che va ben oltre questo progetto e si sviluppa su alcuni principi che non sono per noi assolutamente negoziabili, pertanto siamo con la presente ad invitarvi:

- a non disertare la convocazione dell’assemblea, così da permettere il dibattito e dare possibilità di avere un voto legalmente riconosciuto;

- ad andare a votare per sottolineare che Brescia non può pretendere di non essere considerata la pattumiera d’Italia se prima non si smette al suo interno di accettare che ci siano territori di serie “A” e di serie “C”;

- a pretendere che vengano analizzate soluzioni che non chiedano il sacrifico economico che verrà chiesto ai vostri concittadini (aumento bollette ciclo idrico di almeno il 50%) senza produrre risultati reali per la salute del lago di Garda;

- a pretendere che siano enti terzi a fornire tutti i dati necessari alla miglior valutazione tecnica delle scelte progettuali da confrontare;

- a pretendere che Ato metta in primo piano, nella sua programmazione di intervento, la sistemazione degli oltre 50 Comuni bresciani in possibile infrazione europea e che nulla hanno a che vedere con i comuni del lago di Garda: è una questione di priorità".



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