08 Gennaio 2023, 08.00
Gavardo
Blog - Maestro john

CAI, che storia!

di John Comini

Il C.A.I. Gavardo non è solo montagna: è anche amicizia, solidarietà, cultura, passione civile. E quest’anno compie 75 anni. Poi eventi, 3 compleanni e 2 addii


La montagna è una straordinaria maestra di vita. Ma io sono un uomo di pianura, al massimo di collina. Se c’è un piccolo dislivello, mi vengono il fiatone e la lingua a penzoloni. E poi soffro di vertigini. Che razza di «alpinaccio», eh?!

Ma oggi vorrei parlare
di un gruppo fantastico, la sottosezione di Gavardo del CAI (in Vallesabbia ci sono anche le sottosezioni di Vestone, Bagolino e Odolo, oltre a quella di Salò, mia città natale).

Leggendo il libretto
con il programma delle attività, si rimane meravigliati da quante sono. È impossibile citarle tutte: per fortuna le potete trovare sul sito internet (www.caigavardo.it) e sulla pagina Facebook.

Mi permetto di ricordarne solo alcune: le serate all’Auditorium Cecilia Zane (la prima è venerdì 13 gennaio «La Via Francigena raccontata dal C.A.I. Gavardo», già magistralmente narrata a puntate su Vallesabbianews dal mitico Aldo Amici, segretario della sottosezione), l’apertura della stagione escursionistica e l’inaugurazione del Pannello panoramico alla Croce dei Tre Cornelli (lunedì 10 aprile), la Camminata per Gavardo aperta a tutta la popolazione (domenica 30 aprile), la Presentazione del libro del 75° e la mostra fotografica «I Soci C.A.I. Gavardo celebrano il loro 75° salendo su 75 vette» (venerdì 13 ottobre).

Ovviamente ci sono le escursioni scialpinistiche,
una disciplina che sta riscuotendo sempre più successo nel mondo giovanile, come sabato 25 e domenica 26 marzo, con salita al rifugio Pizzini e ascesa al Monte Cevedale, sul quale si combatterono aspre battaglie nella Grande Guerra.

Ma ci sono anche escursioni con le famiglie gavardesi, in collaborazione con l’amministrazione comunale, come quella di domenica 14 maggio al Buco del Frate, accompagnati da Angelo Lando e dal mitico Cèco Maioli. O come il Giro Fornaci Vecchie, Marsina, Marzatica e Monticello di domenica 22 ottobre, accompagnati dal Presidente Emiliano Alborali.

Imperdibile la tre giorni alla Cima del Monviso (m. 3841) di venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 luglio: la salita al Monviso è una delle vie più importanti delle Alpi, sia per il suo valore storico (l’idea di fondare il Club Alpino Italiano pare sia venuta al ministro Quintino Sella durante questa salita nel 1863) sia per il fascino di questa montagna che domina la Pianura Padana: motivo per cui il CAI. Gavardo vuole celebrare proprio lassù il suo 75° di fondazione.

In questa incredibile offerta di proposte non mancano le escursioni infrasettimanali del Gruppo «Senior», tra le quali mi fa sorridere quella di martedì 13 Giugno, accompagnati da Alfredo Chiodi: si chiama «Col delle Perpetue», sarei curioso di vedere le perpetue che ci abitano…

Significative le escursioni del «Sentiero di Cinzia», che sono divenute il fiore all’occhiello del CAI Gavardo, tant’è che dopo l’esperienza del 2019, quando i soci avevano accompagnato con le carrozzine joëlettes due meravigliose ragazze disabili (Vanessa e Chiara) lungo l’intero percorso del Cammino di Santiago, ricevettero dal Comune di Brescia il prestigioso «premio Bulloni».

Esperienza rinnovata
nel settembre 2022 da questi indomiti «guerrieri» che hanno affrontato i mille chilometri della Via Francigena (dal Colle del Gran San Bernardo a Roma), trasportando sette disabili (Vanessa, Chiara, Amos, Massimo, Luciano, Franca e Rosalia) e raggiungendo Piazza San Pietro con l’emozionante incontro con Papa Francesco.

La prossima domenica 2 Aprile
a Sabbio Chiese ci sarà la Camminata per l’autismo in occasione della Giornata Mondiale.

E poi c’è il «Bar Co.Ge.S.Sport – Non Solo Bar»
, al Centro Sportivo Karol Wojtyla, nato anche grazie all’instancabile contributo del CAI Gavardo, socio volontario di Co.Ge.S.S. e da sempre concretamente vicino ai bisogni delle persone con disabilità. E ci sono le giornate di pulizia dei sentieri, del tutto rimappati e dotati di segnaletica aggiornata a fine 2020 (la cartina era stata regalata a tutti i cittadini gavardesi con il Gattopardo).

Lo scorso anno in collaborazione con il comitato genitori dell’Istituto il CAI Gavardo ha tenuto un laboratorio di avvicinamento alla montagna per i ragazzi della scuola secondaria, con tre uscite in primavera e tre in autunno, dando nozioni su sentieri, segnaletica, uso della cartina e della bussola.

Ma non è finita.

A partire dalla prossima primavera il CAI Gavardo organizza per i propri soci un corso di informatica che sarà tenuto dal socio Amos Ziliani. Il grande Amos mi ha fatto l’onore di leggere il suo ironico e intelligente racconto «Amos, la mia via Francigena».

Mi permetto di citare alcuni passaggi
: «Descrivere questi “montagnoli” del CAI è facile: testa alta, sguardo lontano rivolto alle cime, cuore da toro, gambe da mulo, bocca che parla poco ma sorride sempre per nascondere la fatica. Ecco perché ho fatto la valigia pronto a raggiungere questi irrefrenabili emuli di Forrest Gump: mi porteranno sulla Joëlette a peregrinare per la via Francigena…

Riguardo la mia malattia (ha nome della dottoressa francese che l’ha scoperta, Charcot-Marie-Tooth) mi ha tolto la sensibilità dalle ginocchia ai piedi, quindi non riesco a camminare. Anche dal gomito alle mani non sento, le mie mani sono lì solo per bellezza, non hanno energia per fare nulla, di contro ho una parlantina ininterrotta che darà filo da torcere ai miei compagni di viaggio!

In effetti, quando mi portano in giro, più volte mi hanno minacciato di lanciarmi da qualche dirupo!...Il freddo è pungente ma la brigata è allegra e sopporta serenamente le paturnie mattutine di Angiolino Goffi, coordinatore delle risorse umane, degli itinerari, fotografo ufficiale (dotato di eccezionale vista d’artista), traduttore multilingue, insomma una figura carismatica con la quale il mio ego smisurato ha dovuto combattere per primeggiare…

Tutti hanno una mansione: Pedro esperto agricolo e di colture di grande estensione, Giorgio responsabile delle public relation e supervisore acquisti in particolare il pane, Giuseppe Ditto cuoco provetto e responsabile incontri con belle ragazze, Paolino irresponsabile! Poi sull’auto di sostegno al nostro seguito c’è Cesare, detto l’Ammiraglio, che si occupa di tante cose ma soprattutto del sostentamento della truppa… ci prepara gustose cenette con l’assistenza dell’aiuto-cuoco Giuseppe.

Vista da fuori sembra una macchina perfetta, ma senza di lui, IL CARDINALE, tutto questo non sarebbe esistito! Il Cardinale è lo spirito che vigila, il deus ex machina…Vive nell’ombra e non vuole apparire.

Rispetto le tue volontà e non svelerò mai il tuo nome, carissimo Aldo Amici… Poi arriva la Cisa, 1000 mt di dislivello in un solo giorno!

Ci arriva un altro aiuto, Sanna, un infaticabile “mulo” detto il Sardo Parlante, e i nostri discorsi si arricchiscono di malghe, allevamenti, pastorizia, pane carasau, porceddu Canonau e tanti “Aiò!”… A Roma notte in ostello, poi un giornata per visitare la città con la guida d’eccezione, l’Homo Super Sapiens Angelo D’Acunto...

In Piazza San Pietro ci mettiamo d’accordo di non rubare tempo prezioso per dare l’opportunità ad Angiolino di spiegare la nostra impresa. Il Papa mi passa davanti, sorride e mi stringe la mano, io gli dico “È un grande onore per me Papa Francesco.” Con questa storia ho toccato veramente il cielo, ho realizzato più di un sogno. Indimenticabile!»
Grazie, grande Amos!

Ma com’è nato il CAI Gavardo?

Tutto ebbe inizio nel dopoguerra, quando alcuni baldi giovani crearono il “Gruppo della montagna Achille Ratti”: presidente Terzio Ferretti, vice Gabriele Codurri, segretario Rino Simoni e cassiere Renato Paganelli. Nel 1948 alcuni dirigenti del Lanificio di Gavardo tentano di rilanciare l’attività di un gruppo di dipendenti appassionati della montagna e nei primi mesi del 1948 partono le domande di iscrizione alla sezione CAI di Brescia.

La prima assemblea dei soci
si tiene presso la sala mensa delle Lane Gavardo, ora casa Bendotti, in quel 1948. Tra gli iscritti vi sono Guido Sartori, Cecilia Zane, Renato Paganelli, Domenico Damiani, Giuseppe Persavalli, Antonio Zane, Giuseppe Peli, Giulio Persavalli, Mario Baronchelli, Giuseppe Sandrini, Giovanni Zanetti, Ives Rivetta, cui si aggiungeranno quei giovani che facevano parte del gruppo “Achille Ratti” e poi Giuseppe Rivetta, Antonio Bianchini, Giovanni Parolini, Guido Zane e altri ancora.

Proprio i fondatori del CAI Gavardo posarono nel 1948 la croce sul cornellino di nord-est, che lo scorso anno è stata ristrutturata e riposizionata con re-inaugurazione il giorno di Pasquetta, nel corso di una cerimonia a cui hanno preso parte alcuni ex presidenti e la madrina Iris Vezzola, moglie di Beppe Comini, a lungo custode in Tesio del “ Casì del cümü” e tra i posatori della croce originale.

Nel CAI delle origini, la presenza di un folto numero di ragazze è fonte dei primi problemi. Si tratta di una novità dirompente per quei tempi: in paese non tutti vedono di buon occhio le uscite promiscue in montagna, con le ragazze che pure vestono i loro maglioni azzurri rigorosamente col pantalone lungo. Addirittura una giovane signorina, Cecilia Zane, siede nel direttivo e scala montagne con la naturalezza e la forza dei maschi.

Ed è proprio Cecilia,
nipote del mitico Monsignore, a garantire spensieratezza e rigore, tranquillità e passione genuina per la montagna, lasciando cadere insinuazioni e malumori subito superati. E non solo: insieme alla cugina Cecilia Ferretti il 13 agosto del 1970 effettua una piccola impresa, la prima salita del Diedro Gavardo sulla parete N.E. della Cima San Giovanni Bosco (m. 2860), Coston di Nardis –Gruppo Presanella, aprendo una nuova via e chiamando la cima raggiunta col nome di “Cima Gavardo”.

Negli anni Sessanta
la vivace vita del CAI gavardese si concentra soprattutto negli sport invernali: Livigno, St. Moritz, Selva di Val Gardena, Corvara, rifugi del Gruppo del Monte Rosa e week-end di “tuttosci” in Valsesia. L’attività è sempre intensa, ma vissuta con semplicità e divertimento: ci sono ragazzi di 22 anni e pensionati. Nel 1975 si da inizio ad una Scuola di sci per soci.

Dopo quasi un trentennio gli alpinisti gavardesi si staccano dalla fraterna protezione offerta dal Lanificio, ma il CAI resta estremamente vitale, mantenendo la tradizione nelle frequentazioni dei monti che circondano il paese e la Valle Sabbia, ma avventurandosi anche su percorsi più impegnativi.

Nell’ottobre del 1982 Virgilio Magnolini lascia l’incarico al nuovo reggente Silvio Lavi, che dedicherà al CAI le sue capacità organizzative e la sua grande passione per la montagna.

Ormai il gruppo CAI sa proporre un’ampia gamma di opportunità di approccio alla montagna, dal turismo allo sport, dalla camminata all’arrampicata, dalla settimana bianca alla lunga gita sociale in località turistiche. E ancora, serate culturali e tecniche, disponibilità ai soci di carte topografiche o di una piccola biblioteca specializzata, prenotazione rifugi, acquisto di pass sciistici, organizzazione di gare di sci alpino o di fondo, concorsi fotografici.

Negli anni Novanta il CAI supera i 350 soci, negli ultimi anni è stabilmente sopra quota 400. Gli anni passano, ma l’entusiasmo resta immutato.

Restano intatti i motivi di sempre:
andare in montagna perché piace, perché diventa avventura, sport, contemplazione, felicità.

Ricordo gli ultimi presidenti:
Angiolino Maioli (fino al 2013), dal ‘13 al ‘15 Alfredo Chiodi (Dedo), dal ‘15 al ‘21 Angiolino Goffi e oggi Emiliano Alborali (suona anche nei Pastorelli dei Tre cornelli ed è juventino, quindi saggio!).

Quando il caro Mirco Comini (che è stato socio del CAI e negli anni 90 membro del consiglio direttivo) è salito sulle montagne del cielo, il grande Angiolino ha scritto: «Quando hai condiviso la stessa corda sul ghiacciaio, la stessa discesa pazza nella prova speciale, la nebbia e la paura su un 4000, la fatica della salita in gara, il temporale sul Cervino o l’ascesa del Bianco, si crea tra i due un legame, un’amicizia che anche se apparentemente può sembrare sospesa, resta viscerale, parte di te e di lui. Non importa poi se nell’immenso mistero della vita le strade sembrano dividersi o le scelte possono essere diverse, anche se non ci si vede per dei mesi, quando ci si incontra non servono le parole, lo sguardo e lo stesso respiro si sincronizzano come allora, come sul ghiacciaio, come sugli sci, legati alla stessa corda…».

Mi piace concludere con le parole di Renato Paganelli:

«Come non si può amare la montagna? Ti dona visioni incomparabili; è una scuola di vita; ti abitua al sacrificio (il che non è poco); ti fa respirare aria pura; ti inebria con i suoi profumi e colori. Certamente la montagna ti chiede rispetto per tutto ciò che in essa alberga: soprattutto la flora che è una delle componenti che la rendono invitante a coloro che la praticano con amore, con il desiderio di fruire della natura alpina come elemento da godere e con essa misurarsi lealmente in rapporto alle proprie capacità ed ai propri limiti. Io ammiro gli alpinisti per la loro bravura, per la loro forza e soprattutto per il grande coraggio; anzi, in un certo senso li invidio. Ma quanto ad amare la montagna io non mi sento da meno. Io la vivo, la sento nelle sue atmosfere. Quando è primavera, e il sole di primo mattino illumina i suoi fiori bagnati dalla rugiada della notte. Quando è estate e il sole ardente brucia le braccia nude e godi il ristoro dell’ombra del bosco. L’ammiro in autunno nei suoi caldi e luminosi colori o quando piove e il temporale ti coglie e ti mette paura. Godo immensamente il suo silenzio rotto dal tintinnare dei campanacci delle mucche al pascolo o dallo scampanio di qualche campanile nella valle. Ammiro le albe e i tramonti dorati, quando il sole allunga le ombre evidenziando le sinuosità delle vette e delle valli. E l’inverno, quando il biancore della neve ovatta i rumori: quanto è meraviglioso il Creato. Qualcuno ha detto che le montagne sono le cattedrali di Dio.Ringrazio Dio per avermi donato questa passione.».


Alcuni eventi, molti oggi, domenica:

* a Gavardo ore 15 e 16.30 al MAVS percorso didattico guidato e laboratorio creativo per bambini 6-11 anni accompagnati

* alle 15.30 nel teatro di Bagolino commedia della Compagnia Teatrale I Maläö́äù

* alle 16.30 a Villanuova nell’Auditorium Garda Sala “Duse” in via Carpen gli amici del “Fil de fer” nella divertente commedia “Per amur se deenta orbi”

* a San Gallo di Botticino nel pomeriggio il Museo etnografico diventa presepio vivente, con la sacra rappresentazione del “Castelliere ai Cap”

* a Villanuova nella Saletta Civica alle 17 performance di danza e musica con Titti Castrini (fisarmonica) ed Enrica Olivari (danzatrice danzaterapista) alla mostra fotografica di Ilaria Maestri “L’avventura furiosa del venire alla luce” sulla nascita

* ultimo giorno a Gavardo per: “30° Presepio del Quadrel” in via Fornaci e nella Chiesa di Santa Maria “24° Presepe de Santa Maria” ed “I presepi del corso” realizzati grazie alla guida di Caio Andreassi

* a Bagolino il meraviglioso “Borgo dei Presepi”

* a Bondone la “Via dei presepi” oltre 100 presepi nelle strade fino al 15 gennaio

* a Villanuova pomeriggi Danzanti al Circolo ACLI

* a Castrezzone ultimo giorno per ammirare il bel presepe meccanico

* mercoledì al Centro Sociale di Gavardo laboratorio del cuoio condotto da Cisco

* giovedì in Biblioteca a Villanuova alle 16 “Creando con Nicole” laboratorio di uncinetto

* giovedì alle 16.30 in Biblioteca a Gavardo letture di Inaià e Tatiana per bambini 3-6 anni

* venerdì al Centro Sociale di Gavardo gioco burraco condotto da Mariangela

* venerdì all’Auditorium C. Zane di Gavardo “La Via Francigena raccontata dal C.A.I. Gavardo”

* sabato a Villanuova nell’Auditorium Garda Sala “Duse” alle 15.30 “I burattini di Mangiafuoco” della compagnia Degan

* sabato a Villanuova nella Saletta Civica alle 17 “Le cantore” alla mostra fotografica di Ilaria Maestri sulla nascita

* sabato nella Chiesa S. Michele Arcangelo di Sabbio Chiese per il festival del Canto della Stella Giacomo Poretti nel monologo “Il mio presepe” accompagnato dai canti della Stella di Sabbio Chiese, Agnosine, Collio, Tignale e Vesio

* domenica a Villanuova nella Saletta Civica alle 17 Marta & Giorgio voce e chitarra alla mostra fotografica di Ilaria Maestri

* domenica sera al Teatro di Sopraponte spettacolo gratuito “Sipario di un’anima perduta” di Michele Zambelli, con Matteo Baronchelli (bravo attore, che saluto), Amedeo Monda (chitarra) e Simone Pe (Light Designer)

Fantastici auguri ai due miei coscritti Orielda Zilioli e Pierangelo Damiani,
classe di ferro 1952. Orielda vive a Nuvolento, ma ha lasciato il cuore a Gavardo. Pierangelo vive a Villanuova, ma il suo cuore è lassù, sulle montagne, via da questo pazzo mondo.

E auguri alla mia simpatica amica Irma Gorni, amante della musica, dei balli e della vita. Irma è figlia di Osanna, 92 anni di dolcezza.

Ci hanno lasciato due buone persone:
Silvia Lavo ved. Ventura, mamma di Mabi (coscritta di mia sorella Valentina) e di Claudio, era sorella maggiore di Maristella, Riccardo, Giuseppe (Beppe, che saluto), Albino e Beniamino (Giovanni, che saluto).

E addio a Delia Vivenzi
ved. Bresciani, nonna del grande calciatore Marco Zambelli.

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo.

W il CAI! W il Chiese! Forza Chiara!

maestro John


Nelle foto:

1) Cecilia Zane e Cecilia Ferretti, che aprirono la via della “Cima Gavardo”
2) Ad Alagna Valsesia, ai piedi del Monte Rosa (grazie all’amica Anna Bendotti)
3) L’inaugurazione della ristrutturata croce del 1948 “dei fondatori” sul cornellino il giorno di Pasquetta 2022
4) I nostri eroi in Piazza San Pietro, al termine della Via Francigena Grazie di cuore a Emiliano Alborali e Amos Ziliani, alcune notizie sono tratte dal bel libro di Marcello Zane “Club Alpino Italiano Gavardo, Cinquant’anni in montagna 1948-1998



Vedi anche
29/10/2023 08:00

Fra terra e cielo I defunti, il ricordo di don Murgioni, il 60° dell’Avis Gavardo, le croci sui monti, le foto del CAI in festa, Cèco e lo scarfòi, due compleanni, due addii e vari eventi

19/02/2023 09:00

Il grande Magno Il Monte Magno: bellezze, ricordi, storie ed il mitico don Antonio Andreassi. Poi eventi, 2 compleanni e due addii

06/04/2022 07:58

La passione teatrale In occasione della presentazione della Rassegna in agrodolce, è stata illustrata anche la storia del Teatro Gavardo curata dal regista e autore John Comini, il "nostro" Maestro John

04/06/2023 08:20

Viaggi Viaggiare per vedere nuovi paesaggi, incontrare nuove persone, nuovi amici, per conoscere se stessi. Poi eventi, due compleanni e due addii

12/03/2023 07:00

Ponti, libri e calcinculo Ponti che uniscono, libri che creano storie e legami, fiera con bancarelle e libri. Poi eventi, 4 compleanni e 2 addii




Altre da Gavardo
25/04/2024

Ospiti di prestigio a «Un ponte di libri»

Personaggi di caratura nazionale interverranno alla rassegna libraria gavardese, che per cinque giorni proporrà numerose presentazioni di libri

25/04/2024

Tutto pronto per la Festa di Maggio

Da sabato 27 aprile a mercoledì 1 maggio il Centro sportivo di Gavardo ospiterà la 66° edizione della fiera, la 2a edizione della rassegna editoriale “Un ponte di libri”, la mostra del marmo, la mostra dedicata ai 100 anni + 1 dell’Aeronautica Militare e la festa delle associazioni gavardesi e molto altro

25/04/2024

Il tronco non c'è più

Sono terminate le operazioni di rimozione del grosso tronco incagliato sotto il ponte sul Naviglio, a Gavardo
VIDEO

(2)
24/04/2024

Pet Therapy e arte, l'unione che stimola i sensi

Anziani e cani si uniscono per dipingere in un laboratorio artistico nella RSA La Memoria di Gavardo

24/04/2024

L'Anpi Bassa Valle Sabbia festeggia il 25 Aprile

Ecco il programma delle celebrazioni per il 79° Anniversario della Liberazione a Prevalle, Gavardo e Villanuova sul Clisi

24/04/2024

Strabilio festival: un'esperienza che delizierà gli spettatori di tutte le età

Il countdown per l'inizio dello Strabilio Festival è iniziato. Da giugno ad agosto, la Valle Sabbia e il basso Garda saranno pervasi da spettacoli di circo contemporaneo e magia

23/04/2024

Non si passa

Questo mercoledì, dalle 8:30 alle 18, resterà chiusa la Provinciale 116 nel tratto di Largo Ponte, in centro a Gavardo , per le operazioni di recupero del tronco che si è infilato sotto al ponte del Naviglio. Aggiornamento ore 13

23/04/2024

Il mondo del marmo in fiera

Fra le mostre che caratterizzeranno la prossima Festa di Maggio a Gavardo una è dedicata al mondo del marmo e alla lavorazione della pietra

23/04/2024

Settimana Mondiale dell'Immunizzazione, porte aperte per le vaccinazioni gratuite

Asst Garda apre le porte dei suoi centri vaccinali per offrire alla popolazione gratuitamente le vaccinazioni per prevenire le malattie infettive in particolare il morbillo e la pertosse

23/04/2024

Quasi 100 anni per A.C. Gavardo

Un impegno che arriva a toccare il secolo, quest'anno l'associazione calcistica gavardese firmerà con orgoglio il raggiungimento di un traguardo, letteralmente, epocale