Arrampicata e vie ferrate

Se la Valle Sabbia è la patria del turismo outdoor, il paese di Casto vanta un vero primato: la presenza di numerose pareti di arrampicata e vie ferrate.

Questo grazie all’attività intrapresa anni fa dal Gruppo Ferrate Casto che nel tempo ha predisposto una trentina di pareti di arrampicata attrezzate per il climbing. Sono presenti un po’ in tutto il paese, anche se molte si trovano nel Parco delle Fucine.

Le pareti di arrampicata sono percorsi non attrezzati in falesia e sono raggruppate in quattro zone: alla Corna Zana, al Dragone, al Ponte del Salto e al Giardino di Pietra. Sono pareti con diverso grado di difficoltà: si va dal più accessibile 5A della via Bucaneve alla più difficile 7C+ della via Il Drago.

A queste si assommano le vie ferrate; anche di queste se ne contano una ventina, di difficoltà differenti. Nel Parco delle Fucine se ne contano 18 a “cavo teso” più la “Arcobaleno” che invece adotta lo stile francese del cavo di sicurezza lasco, al quale non ci si può appendere. Altre ferrate si trovano nella frazione di Comero, la ferrata Nasego, un’altra verso Lodrino, alla corna Caspai.

Ma per chi volesse svolgere un’attività più tranquilla come il trekking, il Savallese offre una lunga rete di sentieri che viene curata annualmente. Quest’anno, ad esempio, il Consorzio forestale Nasego, che riunisce i Comuni di Casto e Lodrino, si è occupato di sistemare 5,6 chilometri di sentieri fra il Nasego e la Valle Duppo.

Ad essere preso in considerazione, in particolare, è stata l’antica via che dalla Pineta di Lodrino percorre a mezza costa il Nasego allargato per diventare anche una linea tagliafuoco, barriera contro i frequenti incendi.