Le ragazze negli anni 60, una filastrocca, Manuela Bonacina e la sua associazione, Cèco Cavaliere, 5 compleanni, due addii e vari eventi.
Le ragazze, queste sconosciute.
Per forza: quelli della mia generazione sono sempre stati solo tra maschi, dalla scuola elementare (rare le classi miste) alle medie o alle avviamento.
Nelle foto del mare a Igea Marina l’unica femmina era la dolce signorina Dory, anche se osservavo che in colonia alcune bambine erano attratte da un mio biondo amico (non faccio nomi).
Nella mitica colonia di Livemmo si camminava insieme alle bambine, ma una volta raggiunta la pineta noi maschietti correvamo a costruire fortini con le liane mentre le femminucce se ne stavano sedute a creare collane con le foglie e forse già ci osservavano.
L’oratorio femminile era presso le suore di Casa San Giuseppe, dalle Suore Orsoline per le più grandi: mia sorella Rita ricorda che un tempo le ragazze potevano imparare a cucire e ricamare con Suor Ermenegilda nel laboratorio in Vicolo San Vincenzo, mentre in Via Fossa c’era la signorina Mor nella Scuola di Vita famigliare “gestita” dalla Orsolina Avanzi.
Invece all’oratorio maschile dopo il catechismo era un gioco continuo: quante corse, quante magliette sudate, quanta felicità!
Di ragazze neanche l’ombra, le scorgevi solo a ricreazione quando le Scuole Medie erano all’oratorio. E a servire Messa non si pensava certo di far partecipare le chierichette del “gentil sesso”! Tanto meno da don Erminio, ritrovo libertario degli adolescenti.
Le ragazze le vedevi, tutte belle e misteriose, sfilare con le colorate gonne per partecipare alla Messa domenicale. Il miglior posto di osservazione era al momento della comunione: lì non potevano sfuggire agli sguardi di noi piccoli uomini con le braghe corte.
Oppure alle processioni, a cui partecipava tutto il paese: vicino alla pesa il corteo girava e da sacro diventava corteo profano, e si potevano lanciare occhiate furtive verso il reparto femminile (che, nascosto dai veli, pare facesse altrettanto…).
Alle magistrali la maggioranza era formata da ragazzi, mentre ai banchi davanti sedevano le compagne di classe, tutte carine e sorridenti vicino alla cattedra. I professori parlavano di Dante, della donna angelicata, e alcuni studenti idealizzavano le donne, anche se passando accanto all’edicola in città si scrutavano certi giornaletti che suscitavano pensieri peccaminosi.
Sì perché c’era il problema del peccato, le fiamme dell’inferno gravavano su ogni coscienza.
Tutto era peccato: era peccato mangiare carne il venerdì, non stare composti, dare un bacio alla fidanzata (ma tanto io non ce l’avevo!).
Nelle ragazze nessuna scollatura era ammessa: le braccia dovevano essere coperte almeno fino al gomito e gli abiti scendere abbondantemente sotto le ginocchia.
Fortuna che c’erano le confessioni, e si usciva più leggeri, con l’anima candida come San Luigi Gonzaga.
Quando è arrivata la televisione in casa, il sabato sera c’erano le Gemelle Kessler, che mostravano le lunghe gambe: mia mamma diceva: “Nóm a dormer alà”, mio papà spegneva la tele ed io stavo lì a fissare il puntino bianco in mezzo allo schermo.
Poi arrivarono le minigonne a scatenare strani pensieri. A proposito, un mio amico pensava che il comandamento “Non fornicare” significasse “non uccidere le formiche”. Ah beata gioventù, passi in fretta e non torni più!
Era iniziata la stagione dell’adolescenza.
Si sa che noi maschi rimaniamo eterni adolescenti, e che le età degli uomini sono 4: bambino, adolescente, adolescente, anziano adolescente eh eh eh! Era iniziata la stagione dell’amore: per noi maschi l’amore era il pensiero fisso di ogni giorno. La vera educazione sentimentale, quella che ci faceva soffrire le pene d’amore, che ci faceva piangere, era racchiusa nelle canzoni ascoltate al jukebox delle Acli e dell’Oratorio.
Sapevamo a memoria le parole di Battisti-Mogol, e ci riconoscevamo in esse, anche se nella Canzone del sole “
E la cantina buia dove noi /respiravamo piano” non corrispondeva esattamente alla cantina del “grattacielo” dove con mio papà infiascavamo il vino.
Più verosimile era “
Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi/noi due distesi all’ombra/un fiore in bocca può servire sai/più allegro tutto sembra”: la bici “Zecchini” ce l’avevo, un fiore avrei potuto tenerlo in bocca, mancava solo la morosa...
‘Emozioni’ spiegava esattamente il mio stato d’animo: “
Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore/come la neve non fa rumore”.
Ancora adesso quando l’ascolto mi viene da piangere.
Nella mia malinconica adolescenza, fra mille giornate uggiose, se incontravo una ragazza abbassavo timidamente lo sguardo e fingevo di non vederla, e se per caso mi diceva “ciao” le rispondevo balbettando e mi avrà preso un pirla (e forse un po’ aveva ragione…).
Ragazze e ragazzi avevano una cosa in comune: c’era il vestito di tutti i giorni e quello della festa.
I miei mi acquistarono un completo di velluto verde, e con camicia rosa e cravatta verde, scarpe rosse a punta con tacco, capelli lunghi e due flaconi di profumo, andai in giro e mi pareva di essere carino e che tutte mi guardassero. Per forza, sembravo fosforescente!
Adesso le ragazze sembrano tutte fotomodelle, sono tutte tirate a lucido, con capelli multicolori, tatuaggi, cellulare in una mano e sigaretta nell’altra. Ma anche allora c’erano le più belle del reame, con acconciature che le alzavano di mezzo metro: alcuni amici avevano stilato la classifica delle “gnare” più belle (non posso scriverne i nomi, ma tutti i miei coetanei le ricordano benissimo).
Alcune camminavano per strada con passo leggero, consapevoli del proprio fascino, e tutti si giravano al loro passaggio.
Altre camminavano veloci davanti al bar Acli, e se gli avventori lanciavano dei fischi acceleravano il passo (ma secondo me erano contente di avere ammiratori).
Le ragazze dovevano aiutare la mamma a seguire i bambini piccoli, a fare i mestieri o a fare le spese, i maschi ne erano dispensati.
Nel valzer degli amori, tante coppie si formavano e si lasciavano, ma alcune sono rimaste fisse per una vita intera. I giovani sposi trovavano subito il lavoro, le sposine potevano scegliere se fare la casalinga o lavorare (molte andavano al Lanificio).
E poi c’erano i “dongiovanni”, che portavano le ragazze in moto o su auto coi sedili ribaltabili. Quei nostrani playboy cambiavano ragazza con grande facilità: alcuni ne avevano anche tre contemporaneamente, e dovevano fare salti mortali per evitare incroci pericolosi, poveri diavoli!
Giravano molti pettegolezzi (“ne uccide più la lingua che la spada”, ma adesso c’è una tragica strage di donne). Se una andava spesso a ballare era giudicata una “donnina facile”. Molte ragazze ballavano nelle case, a feste private, ma talune friggevano di rabbia perché le loro mamme vietavano il ballo in quanto occasione di peccato (forse ne avevano avuto esperienza anche loro).“O dolci baci e languide carezze” erano cose da fare al buio, come antipasto, in attesa del fatidico matrimonio.
Sentivo raccontare di certe festine in garage con luci psichedeliche: si narrava che con certi lenti galeotti si arrivava a incontri ravvicinati del 3° tipo. Ma io me ne stavo ore e ore a giocare con gli amici a “balunsì”, libero e felice.
Ma quando in oratorio cominciarono ad arrivare anche le ragazze, che spesso erano addette al bancone del bar o frequentavano la scuola serale, il destino ha voluto che incontrassi la mia attuale moglie.
Si era innamorata di me, ma io pensavo che fossimo solo amici e volevo prendere la patente per cercare qualche ragazza nei dintorni, visto che quelle gavardesi erano tutte ‘occupate’. Mia moglie poi mi ha detto:
“Come faet a mia capì?” “Ciamèm stupet té!”
Le ragazze di ieri sono diventate grandi, molte si sono sposate ed hanno formato belle famiglie, tante si impegnano nel sociale per migliorare questo mondo, e tutte fanno ancora grandi sogni, perché in fondo sono rimaste le ragazze di allora.
Luisella Paganelli, moglie del geom. Orazio Bertoldi che ha lavorato all’ufficio tecnico comunale e da poco è in pensione, mi ha fatto leggere questa bella filastrocca dal titolo ‘Regole d’altri tempi’:
Una ólta sièm töcc poarecc
e ghia mia palanche per i scècc,
quant la mama dal mercat la turnaa
i pütì en coro i ghe domandaa:
“Che ghet vist, che ghet comprat?”
«Ghó vist nidrì, conecc, pusì e ciose»
“E a noter che ghét portat?”
«Un bel nigutì dale pène róse!»
Tra le belle donne che ho incontrato nella mia vita c’è Manuela Bonacina: vive a Sabbio Chiese, è sposata con Alberto ed ha due splendide bambine, Maria ed Aurora. Manuela (Manu per gli amici) l’ho conosciuta a Vestone, quando con l’“Illustre teatro” abbiamo rappresentato vari spettacoli.
Facendo parte della Commissione Cultura e della Biblioteca, in occasione delle Feste Decennali della Madonna della Rocca 2012 ci aveva invitati a rappresentare “Una piccola storia” con il Teatro Gavardo ed il Coro La Faita. Manuela è presidente dell’associazione “Sotto lo stesso cielo” che riunisce genitori e parenti di persone con disabilità.
Giorni fa ha inviato una lettera a Vallesabbianews in cui ha evidenziato le difficoltà ad inizio dell’anno scolastico per gli alunni con disabilità.
Manu scrive tra l’altro:
“
In Italia esiste una legge che parla chiaro di quelli che sono gli inderogabili diritti delle persone con disabilità. Ogni anno a settembre questa legge viene costantemente infranta.
La persona con disabilità a seconda della gravità a lui certificata ha infatti diritto ad una copertura scolastica composta da ore sia di insegnanti di sostegno (di competenza del ministero dell’istruzione quindi statale) e di un educatore “ad personam” (di competenza del comune di appartenenza dell’utente).
Di fatto però le ore designate per l’educatore non è detto che vengano concesse totalmente dal Comune di appartenenza che fa sempre più fatica a trovare risorse per finanziarle con il risultato che l’utente anziché ed esempio 15 ore stabilite se ne trova 10.
Se a ciò aggiungiamo che non è detto che l’insegnante di sostegno che lo ha accompagnato lo scorso anno scolastico sia lo stesso che accompagnerà l’utente nel nuovo anno (per colpa sia della mancanza di docenti sul sostegno, delle lacune gestionali del ministero dell’istruzione e quasi mai per volontà dell’insegnante) possiamo bene immaginare le difficoltà, le frustrazioni delle persone disabili e delle loro famiglie.”
E conclude facendo un appello a tutti i Comuni della Valle Sabbia:
“
Chiediamo alle amministrazioni comunali di volere davvero pensare a quelli che sono i diritti con i quali non si può mercanteggiare, verso i quali non si può fare della demagogia.
Ci sono cose che possono essere messe in secondo piano e le ore di educatori ad un disabile non sono fra queste! Ci viene da dire impegnatevi in maniera costruttiva perché dubitiamo fortemente che saremo disposti ad accontentarci ancora.”
Cara Manu, spero davvero che la tua, la vostra voce sia ascoltata. Date voce a chi non ha voce, In fondo, viviamo tutti sotto lo stesso cielo.
Per contatti: mail sottolostessocielo@email.com o 339.1055143 fb: sotto lo stesso cielo vallesabbia
A Francesco Maioli è stata attribuita la meritatissima onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Ma lui preferisce che tutti gli amici e tutti quelli che lo conoscono lo chiamino come hanno sempre fatto prima del cavalierato. Brào Cèco, grande alpino!
Oggi compie gli anni in cielo mio cognato
Giovanni Avanzi, nato il 17 settembre 1933.
Con Valeria ha creato una famiglia meravigliosa, ricca di ben 7 figli: Gian Pietro, Elena, Bruno, Gian Battista, Marco, Stefano ed Alessandro (purtroppo interista). Sono tutti ragazzi splendidi, che ai nonni hanno regalato una miriade di nipoti. Ciao, Giovanni!
Mercoledì 20 è il compleanno di mio figlio Andrea, luce dei miei stanchi occhi.
È lo stesso giorno di due care persone che ci hanno lasciato: mia suocera Virginia Fondrieschi ed il mitico Piero Tedoldi.
Virginia si era sposata nel 1932 con Giovanni Battista Avanzi e dal loro incontro d’amore sono nati 9 figli: Giovanni, Mariarosa, Andrea, Gabriele, Bruno (nato nel 1942, purtroppo morto l’anno dopo), Bruna, Luigi, Margherita e mia moglie.
Purtroppo Giovanni, Mariarosa ed Andrea ci hanno lasciato, come i miei cari cognati Angelo Barovelli, Mario Zucchetti e Giovanna Maccarinelli: il loro sorriso è sempre nel mio cuore.
Il mitico Piero Tedoldi (20/9/1920-31/8/2004) lo conoscevo dai tempi dell’oratorio, quando durante il torneo notturno gridava all’altoparlante: “
Sportivi gavardesi, è scoppiata la guerra, guerra alla sete al bar dell’oratorio! Aggrappati alla grappa De Luca!”
Poi lo sentivo quando in auto per le strade esortava a votare Democrazia Cristiana. Il grande Piero era un vero alpino, è stato in Russia dove aveva avuto un piede congelato. Ha lavorato presso le Distillerie De Luca e quando lo incontravo era sempre pieno di sorrisi e di aneddoti.
Era anche un eccellente attore: fece parte della compagnia teatrale la “Concordia”, con gli attori Piero Simoni, Eliseo Chiodi, Fausto Turotti, Vittorio Bontempi, Nino Leni, Amedeo Re, Enrico Devoti e Gino Tedoldi. Le prove si svolgevano nella cucina del caro don Andrea Persavalli, e le commedie ottenevano sempre un grande successo al salone Pio XI, affollatissimo.
Alla fine delle serate venivano proposte al pubblico delle comiche improvvisate, a volte molto esilaranti, dagli attori Amedeo Re, Enrico Devoti e del grande Piero. Ho avuto la fortuna di poterlo “dirigere” con il Gruppo Teatrale Gavardese, insieme al simpatico Vincenzo Mangiarini ed al caro amico Tano Mora: una volta durante lo spettacolo “W il Parroco” era apparso nella veste di Vescovo, e una signora del pubblico si è messa in ginocchio. La realtà supera la finzione. Ciao Piero, chissà se in Paradiso ci sono altoparlanti.
Sabato compie gli anni il mio amic
o Alessio Savoldi, per gli amici Alex. L’ho conosciuto col Gruppo Teatrale Gavardese: quante volte mi sono buttato a terra dal ridere per le sue battute! Sì perché Alex è una persona ironica con gli altri e con se stesso, come tutti i grandi umoristi.
È inoltre un bravo ciclista, uno scatenato ballerino, è innamorato degli indiani d’America ed è bravissimo a far sorridere i bambini. Con Daniela e molti amici aveva creato il Barlume dell’oratorio, nato grazie alla visione aperta del mitico don Gabriele Banderini. Daniela e Alex hanno formato una bellissima famiglia, con 3 splendidi ragazzi: Tommaso, Paolo e Sebastiano.
Alex reciterà la parte del Gatto (la brava Valentina Avanzi sarà la Volpe) nello spettacolo “All’occhio, Pinocchio!” che il Gruppo Teatrale Gavardese rappresenterà al Teatro Salone venerdì 10 e domenica 12 novembre, dedicato al nostro caro amico Gabriele Bonvicini. Augh, grande capo Alex!
Ci ha lasciati Giuseppe Podavini (Beppe): mando le mie condoglianze alla famiglia ed un grande abbraccio a Sergio e Gianni, che fanno parte del Gruppo ciclistico dell’AVIS Gavardo e suonano con gli amici dei Km0.
Ci ha lasciati Maria Lucia Delfaccio (Angiolina) ved. Bozzetti, la figlia Bruna ha sposato Aldo Amici: sentite condoglianze alla famiglia.
Alcuni eventi:
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oggi, domenica, a Villanuova “Associazioni in Festa” ore 14 “Barbie” al Cinema Corallo, ore 16 Banda sfilata dall’oratorio a piazza Roma, saluto delle Autorità e presentazione delle Associazioni, ore 16.30 Coro San Matteo poi Letture de LaRosaelaSpina, Chicken Country, Relevé, esibizione finale della Banda, Area Food in Piazza Caduti e Oratorio, ore 20.30 concerto degli Staghen Out
* oggi al Vecchio Molino di Gavardo in Via Molino ore 20-23 ultimo giorno per ammirare la bella mostra fotografica “Contrasti” delle bravissime Elisa Rosina e Thea Pasini con musica dei “Vez Acoustic Duo Live”, aperta ore 10/13 e 15/19)
*oggi a Barghe per le Feste decennali della Croce di Barghe alle ore 16 nel teatro dell’oratorio “Marcellino (che spettacolo!)” con Padre Marco Finco
*a Vobarno mostra itinerante “Dalla parte dei bambini” l’alfabeto dei diritti umani interpretato dagli artisti bresciani (ultimo giorno)
* a Gavardo al Museo Archeologico Valle Sabbia a Gavardo in piazzetta S. Bernardino mostra archeologica “Sotto lo stesso sole. Europa 2500-1800 a.C.” (fino al 30 settembre)
* nel municipio di Condino di Borgo Chiese “Centosette” mostra fotografica di Giada Tamburini (ultimo giorno dalle 16 alle 23)
* a Serle in biblioteca “Il mondo della cava” mostra fotografica sulla vita in cava di generazioni di serlesi (fino al 31 ottobre orari della biblioteca) e mostra permanente delle sculture marmoree di Dante Colosio
* a Sabbio Chiese presso il Santuario Madonna della Rocca mostra “Immagini miracolose: Madonne e Santi taumaturghi in Valle Sabbia” (fino al 15 ottobre) e in Municipio le sculture mariane di Fabrizio Gandi (ultimo giorno)
* a Villanuova vicino all’Italmark il Circo dei Fratelli Grioni a fino a domenica prossima
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da lunedì a Gavardo in Biblioteca mostra “GenerAzione Eco - Cultura e cura dell’ambiente nelle nuove generazioni” mostra bibliografica itinerante a tema ecologico fino al 7 ottobre, ogni lunedì dalle 16.30 laboratori per bambini 6/10 anni condotti dalla Coop. Tempo Libero (prenotazione obbligatoria 0365 377463 o biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it ) negli orari della biblioteca
* lunedì a Gavardo in Biblioteca dalle 15 alle 17.30 “Libera la tua creatività” porta un’idea di cosa vuoi creare e la realizzeremo insieme (per Hub tecnologico iscrizioni gratis 0365 377482 biblioteca.civica@comune.gavardo.bs.it)
* mercoledì a Villanuova in Biblioteca per la rassegna “Labor” ore 18.30 proiezione documentario “Per non perdere il filo” a cura di “La rosa e la spina” (gratis, necessario prenotare), fino al 30 settembre mostra fotografica sul tema delle fabbriche
* giovedì a Villanuova Festa Patrono San Matteo ore 12 al Circolo Acli pranzo con gli ospiti della Cogess, ore 18 Messa nella Chiesa Vecchia S. Matteo celebrata dall’amico don Alessandro Tuccinardi, ore 19 aperitivo musicale con Banda “Carlo Zambelli” poi cena nella via organizzata dal Comitato Feste de Paes (prenotare a Roberto 3355480458 o Livia 036534785 il ricavato sarà devoluto alla Caritas Parrocchiale, se fa freddo si va al Circolo Acli)
* giovedì a Gavardo in Oratorio ore 20 lezione di prova di Pilates con Gabriela (3407411517 le successive lezioni sempre di venerdì)
* venerdì a Gavardo in Oratorio inizia l’8° Palio dei Borghi per la Festa di San Luigi, ore 19.15 accoglienza del Palio e saluto del Sindaco, ore 20 corteo verso l’Oratorio (accompagna il corpo musicale “Viribus Unitis”) poi dare dama, briscola, biliardino, pallamano, Forza quattro e risiko
* venerdì a Barghe all’Antico Mulino ore 20.30 presentazione del nuovo libro dell’amico Enrico Giustacchini “Il giudice Albertano e il caso del leone azzurro”
* sabato a Gavardo in Via Magno 5 corso di Book-Trailing per apprendere i segreti del montaggio dei video, per giovani 13-20 anni, per 3 sabati (anche 28/10 e 4/11 ore 15-18) voiceout.gavardo@gmail.com 0365 377462
* sabato a Gavardo in Oratorio ore 18.30 Palla Bollata junior, ore 20.30 grande sfida del Paolo della cuccagna, musica con Enrico & The Tramps e lo special guest GusSax
* domenica a Gavardo Festa di San Luigi, ore 10.30 Messa in Parrocchia, poi pranzo in Oratorio (prenotare Isaia 3395025115, Laura 3336945472, nel pomeriggio giochi a stand per bambini, nutella party, corsa dei mattoni, lancio del peluche, raccatta-palle, bocce (pesca e ottimo stand gastronomico)
* domenica è la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
* domenica a Villanuova per la rassegna “Labor” passeggiate alla scoperta degli antichi luoghi di lavoro con Elisa guida ambientale escursionistica, ritrovo in Piazza Bianchi, due turni di 2 ore e mezzo circa: ore 9 e 14.30 (prenotazione obbligatoria 0365 371758 o biblioteca@comune.villanuova-sul-clisi.bs.it)
* domenica a Villanuova in Oratorio ore 16 Caccia al Tesoro in bicicletta con giubbotto catarifrangente e torcia, iscrizioni entro il 20 Pietro 342 0925589 € 30 a squadra)
* domenica a Villa di Salò presso la Chiesetta degli Alpini Festa del tesseramento all’associazione La rosa e la spina ore 12.30 pranzo conviviale, poi video e letture omaggio a Michele Murgia, musica con Acoustic duo (Marta Vezzola voce e Sandro Nardon chitarra) Costo comprensivo di tessera 25 €, solo pranzo o tessera 15 €, prenotare a Vanda 3341405014 o Gabriella 3479027483
Io continuo a pregare per un amico ed un bambino: Madre Elisa Baldo, fai il miracolo!
Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John
Nelle foto:
1) Ragazze sorridenti ad un campo estivo
2) Manuela e la sua bella figlia Maria
3) Piero Tedoldi con la bandiera ad una festa alpina
4) Il mio amico Alex truccato da clown