La gratitudine è parola desueta. Ovvero in disuso. Ma soprattutto non si insegna e men che meno si educa alla gratitudine perché narcisismo e competitività nelle relazioni sembrano ripagare di più. Si dicono tanti “grazie” ipocriti in cui c’è poca o nulla partecipazione affettiva.
La gratitudine La persona in grado di vivere la gratitudine apprezza ogni giorno che vive e che sente come un dono e non come un peso.
Gli iperconnessi Tra il preoccupato e l’arrabbiato molti genitori si chiedono che fare con i figli che, ancor più di ieri catturati dai loro dispositivi, passano un tempo infinito a incontrare il mondo delle relazioni virtuali e soprattutto a giocare online
Lo sguardo distante della trascuratezza La parola “negligenza” nella lingua italiana sembra andata in disuso. Riguarda il comportamento svogliato di chi mette poco impegno nel proprio dovere. In inglese si dice neglect ed è invece un termine molto utilizzato per indicare la trascuratezza, che è una forma di maltrattamento
Quando i legami sono una forza che unisce La parola «legame» è un termine particolarmente complesso, soprattutto se riferito alle relazioni umane, perché ci sono legami e legami
La gentilezza, energia che fa star bene Si fa un gran parlare di gentilezza in questo periodo. In parte per moda, ma molto per necessità in un mondo di disattenzione e indifferenza e dominato da rapporti di arroganza e prepotenza. C’è un grande bisogno di premura e di attenzione, di partecipazione affettiva da trasmettere non solo con azioni gentili ma con pensieri e parole
L’alleanza è una parola che a me fa venire in mente un ponte, cioè una struttura di collegamento. L’alleanza scuola-famiglia credo gli assomigli perché, come il ponte che è manufatto difficile da realizzare, richiede impegno e precisione. Deriva dal francese “alliance” che è partecipazione e “vincolo” tra due parti con aspettative comuni
La parola emergenza spesso viene associata all’urgenza, alla sensazione di pericolo, e alla necessaria immediatezza delle risposte. Viene dal verbo emergere, cioè comparire, manifestarsi, uscire dal sommerso...
La parola “dubbio” è fuori moda, anzi temuta, perché nel tempo insicuro che stiamo vivendo puntiamo solo alle certezze e valorizziamo unicamente le risposte.
Nelle storie aberranti di stupro di gruppo ti indignano diverse cose.
Le vacanze dei genitori separati con i figli, sono un’opportunità preziosa per stare insieme, rinforzare il legame e migliorare la comunicazione
Le ferie agostane sono sinonimo di vacanza, cioè di un tempo vuoto da impegni e attività. Sembra che l’azzeramento delle incombenze lavorative e quel misto di divertimento e svago che ci aspettiamo, siano ciò che ci serve per contrastare lo stress e “vaccinarci” per un anno intero
La parola “benessere” ricorre ormai di frequente nel nostro parlare. Con essa ci riferiamo allo “star bene” individuale e collettivo in una società sempre più complessa
La parola molestia viene dal latino “molestus”, il cui significato con il prefisso “mole” indica massa elevata e pesante. Il verbo “molestare” rimarca l’atto del gravare su un’altra persona questo peso, ed è gesto violento non casuale
Caro studente bocciato! Non ti conosco di persona, ma so bene, molto bene, le emozioni che si provano quando si viene bocciati perché io stesso le ho vissute sulla mia pelle. E non una sola volta.
“Chi tace spaventa” diceva lapidaria Alda Merini, una voce che ha rotto il silenzio sulla sofferenza mentale, a lungo taciuta o meglio inascoltata. Intendeva il silenzio come parola potente, capace di sconvolgere e imporre emozioni che la logorrea collettiva soffoca
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Giuseppe (Pino) Maiolo, Psicologo, psicoterapeuta e piscoanalista. É docente di Psicologia delle età della vita all’Università degli Studi di Trento e specialista in clinica dell’adolescente. Editorialista di diverse testate tra cui Il Giornale di Brescia e Alto Adige, collabora con Psicologia e Scuola, Giornale italiano di psicologia dell’educazione e pedagogia sperimentale. È formatore e autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di divulgazione. |