I bälärì di Bagolino per la Capitale della Cultura

Grande successo per i Bälärì del carnevale di Bagolino nella trasferta bresciana di sabato 25 marzo nell'ambito delle iniziative per “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”, per le quali la Valle Sabbia ha proposto all'attenzione del pubblico, tra le altre, due eccellenze del territorio in materia di tradizioni e folklore, vale a dire il carnevale di Bagolino e di Livemmo.

Su queste pagine la mia attenzione sarà riservata alla partecipazione dei bagossi, lasciando all'esperto dell'interessantissimo carnevale di Livemmo di parlarne con competenza (per inciso, il prof. Giuseppe Biati, che con il dott. Luca Ferremi ha tenuto nella stessa giornata una conferenza sul tema “Tradizioni e folklore in Valle Sabbia: i carnevali di Bagolino e Livemmo e le tradizioni religiose”).

Se ci fossero stati dubbi sull'esito della partecipazione dei Bälärì ad una manifestazione culturale ad esposizione nazionale, l'accoglienza del pubblico li ha sicuramente sciolti, perché la curiosità, la simpatia, l'interesse suscitati dalla loro presenza sono stati generali e incontestabili, non passando certamente inosservati, sia per l'aspetto maestoso dell'abbigliamento, che per l'aura evocativa di antichi riti e suggestioni ancestrali che circonda la loro figura.

E non poteva esserci ambientazione più affascinante e appropriata per accogliere quello che è stato definito il “Ballo degli ori”; sullo sfondo del Tempio Capitolino, nella stupenda cornice di Piazza del Foro a Brescia i Bälärì del carnevale di Bagolino hanno danzato per la Capitale della Cultura, mostrando al mondo i suoi tesori e le sue meraviglie di storia, di arte, di musica, di ballo, di comunità, del passato che li ha creati e del presente che li custodisce.

Si è trattato di un riconoscimento del valore delle grandi tradizioni che arricchiscono il nostro Paese e che vanno tutelate; danzare sulle pietre dove antiche genti romane posero piede due millenni fa, e popoli di varia provenienza per secoli soggiornarono tra le mura della città, respirando l'aria dei colli e della pianura bresciana, lasciando l'impronta del proprio passaggio che ora fa parte del nostro presente, è stata un'esperienza unica che va compresa nel suo significato profondo. Le parole di un noto scrittore possono rendere il senso di questo grande privilegio.

“Forse è proprio questo il primo dei caratteri che distinguono l'Italia: quello di essere il Paese dove si realizza, in modo più tipico e diffuso e permanente che altrove, la contemporaneità dei tempi. Tutto è avvenuto, tutto è nel presente. Ogni albero, ogni roccia, ogni fontana contiene dentro di sé gli dei più antichi. L'aria e la terra ne sono impastate e intrise. Con gli dei, gli uomini, gli uomini e i loro fatti: sui selciati delle strade, sugli asfalti delle automobili, risuona l'eco di passi innumerevoli” (Carlo Levi).

E risuonano insieme, ora, anche i passi di danza dei Bälärì di oggi, che portano avanti la custodia del fuoco della tradizione di ballo di chi li ha preceduti, ballando su altre pietre, su altri selciati di questa nostra Italia della Bellezza: perché “La tradizione non è l'adorazione delle ceneri, ma la custodia del fuoco”. (Gustav Mahler)


Photogallery - Nelle foto di Luciano Saia: Bälärì e Sunädùr del Carnevale di Bagolino per "Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023" (Brescia, Piazza del Foro, 25 Marzo 2023)

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