Omicidio di Agnosine, per Vecchia ergastolo e isolamento

“Il Vecchia non ha esaurito la propria energia distruttiva nell'agguato mortale teso alla moglie, lasciandola agonizzante lungo le scale di casa, ma ha infierito sulle figlie rivendicando con "orgoglio" misto a sadismo l'uccisione della madre al cospetto di Tanya (una delle figlie, ndr) e cercando, al contempo di colpevolizzare Sara (l'altra figlia, ndr) attribuendo anche a lei la responsabilità dell'accaduto.

Il movente – si legge ancora - va individuato nella prostrazione provata a fronte della prospettiva del definitivo sgretolamento del rapporto, da lui vissuto acriticamente come un'ingiustizia, pur a fronte di una sequela di eventi che da tempo avevano reso per la Di Luca intollerabile la convivenza”.

Così si legge in un passaggio significativo delle motivazioni della condanna all'ergastolo con isolamento diurno di sei mesi che la Corte d'Assise di Brescia ha inflitto a Paolo Vecchia, il 54enne che il 13 settembre di due anni fa ha ucciso con 40 coltellate la moglie Giuseppina Di Luca, che aveva deciso di separarsi dall'uomo che da molto tempo era violento nei confronti suoi e delle due figlie e da poco si era trasferita ad Agnosine per sfuggire ad una situazione non più tollerabile.

La premeditazione è ormai assodata, secondo la Corte. Da qualche tempo, infatti, come riporta Bresciaoggi, l'operaio minacciava di morte la moglie, tanto che la donna aveva raccontato di non sentirsi al sicuro. “Sfoghi premonitori” che l'uomo, nei giorni precedenti al delitto, avrebbe condiviso con conoscenti, vicini di casa e colleghi di lavoro i quali non lo avevano preso sul serio, ritenendo che le affermazioni smodate fossero dovute ai limiti culturali piuttosto che ad un reale conato vendicativo.

Esclusa invece l'aggravante della crudeltà “pur in presenza di una vicenda che trasuda disumanità”. L'aggravante, secondo il giudice, avrebbe natura soggettiva e il comportamento dell'imputato andrebbe circoscritto alle sole modalità dell'omicidio. In altre parole Vecchia, lasciando in fretta l'abitazione, avrebbe ritenuto che la moglie fosse già spirata. O almeno è ciò che si ipotizza.