Delitto di Agnosine, anche maltrattamenti alle figlie

Si è aperto ieri al Palazzo di Giustizia di Brescia il processo a carico di Paolo Vecchia per l'omicidio della moglie Giuseppina di Luca avvenuto ad Agnosine il 13 settembre scorso.

Il delitto si era consumato sulle scale della palazzina dove la donna si era da poco trasferita, in attesa di completare gli atti di separazione dal marito che invece non accettava la fine della relazione e che nei giorni precedenti l'omicidio l'aveva anche pedinata.

Le due figlie e le cinque sorelle della donna si sono costituite parte civile nel procedimento davanti alla prima sezione penale della Corte d'Assise in cui l'uomo, di 52 anni, di Sabbio Chiese, deve rispondere di omicidio volontario aggravato nei confronti della moglie, di maltrattamenti nei confronti delle due figlie.

Nel capo d’imputazione, definito dopo l'udienza preliminare e letto in aula, sono infatti riportati anche numerosi episodi di aggressioni violenze e vessazioni nei confronti delle due ragazze oltre che della donna

La corte ha rigettato la questione preliminare proposta dalla difesa dell'imputato per la legittimità costituzionale di una delle aggravanti e lo stesso è stato per la richiesta di acquisire e far trascrivere messaggi audio e chat tra la vittima e terze persone nel periodo precedente all'omicidio.

Si tornerà in aula il 22 novembre quando saranno ascoltati i Carabinieri e i medici intervenuti in quella mattina ad Agnosine.